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Free Market, il parroco: mai preso soldi

DI FRANCESCO FERRANDINO

ISCHIA. Le denunce che hanno portato alle indagini culminate nell’inchiesta “Free Market”, partirono com’è noto da Alessandro Slama, titolare di un’impresa di panificazione, il quale più volte aveva fatto riferimento alla circostanza che gli stand gastronomici allestiti negli eventi fieristici, gestiti direttamente dall’Associazione e dunque, secondo gli inquirenti, dal tenente della polizia municipale Antonio Stanziola, servivano, a detta proprio di quest’ultimo, per raccogliere fondi per “la chiesa” o comunque per opere sociali, come, peraltro, dichiarato anche da Antonio Scordo. A tal proposito, il 27 dicembre 2013 i Carabinieri ascoltarono Don Carlo Busiello, Parroco della chiesa di San Giorgio Martire in Testaccio, e Francesco Buono (detto “Franchino”), che rivestiva in precedenza il ruolo di economo dell’Arciconfraternita Religiosa di Santa Maria di Costantinopoli in Testaccio, che fa capo alla parrocchia di San Giorgio Martire. Essi, tuttavia, negavano con decisione che l’Associazione Culturale “Testaccio Grandi Eventi” avesse mai elargito donazioni in danaro in favore della parrocchia o dell’Arciconfraternita, e al massimo segnalavano un paio di donazioni risalenti al 2011, per la pitturazione della facciata relativa alla chiesetta dell’arciconfraternita e una, di poche centinaia di euro, per le attività missionarie, ma da un’altra associazione, denominata “Amici del Testaccio”, smentendo così le affermazioni di Stanziola, come si evince dalle due S.I.T. (Sommarie Informazioni Testimoniali) qui riportate:

Don Carlo Busiello – Parroco di San Giorgio Martire

Domanda: – Conosce l’Associazione Culturale denominata “Testaccio Grandi Eventi” o “Amici di Testaccio” che opera nell’ambito territoriale della sua Parrocchia?

Risposta: – Sì, ne ho sentito parlare e so che alcuni miei parrocchiani collaborano con detta associazione che si occupa dell’organizzazione di svariati eventi nell’ambito della Parrocchia”

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Domanda: – La predetta Associazione non è mai stata incaricata da me o dal consiglio pastorale Parrocchiale per l’organizzazione di feste o eventi direttamente legate al sostentamento della Parrocchia o a opere di bene curate da essa. Sono a conoscenza, perché riferitomi da terze persone, che solo una volta alcune collaboratrici della pastorale missionaria, ricevettero nell’anno 2011 una busta con circa 200 euro per le missioni ma donate dall’associazione “Amici di Testaccio”

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Domanda: – La Parrocchia ha mai organizzato mercatini, fiere o altri eventi in proprio nella zona della Parrocchia in particolare il venerdì sera?

Risposta: – No, mai. Il venerdì sono a conoscenza che vi erano dei mercati in piazza per tutto il periodo estivo ma nulla c’entra la mia parrocchia. Solo durante la festa di San Giorgio, ovvero il 23 aprile, come parrocchia abbiamo organizzato la festa parrocchiale di paese. Conosco il Sig. Antonio Stanziola, so che ha un ruolo nella pubblica amministrazione baranese presso l’UTC, ma non c’è stato mai un dialogo a altri rapporti particolari per l’organizzazione di feste. Sono a conoscenza che lui era tra gli organizzatori di vari eventi in località Testaccio.

BUONO Francesco – già economo dell’Arciconfraternita di S. Maria di Costantinopoli

Premetto di essere confratello presso la suddetta Arciconfraternita che fa capo alla parrocchia di S. Giorgio Martire in Testaccio. L’arciconfraternita è, seppure sotto il controllo del Parroco, un ente religioso assistenziale e cura la beneficenza nonché si occupa del mantenimento della sede che è identificata nella chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli sita in via San Giorgio denominata la “La Congrega”. Per molti anni, circa 10 anni, sono stato parte integrante del direttivo con il compito o di segretario o di cassiere ma comunque mi sono sempre occupato di tenere in ordine i conti della congrega. L’associazione denominata “Amici di Testaccio” la conosco perché esiste ormai da diversi anni. Mentre non conosco l’Associazione “Testaccio Grandi Eventi”. Posso dire che in passato l’Associazione Amici di Testaccio ha dato qualche contributo economico all’Arciconfraternita per la pitturazione della chiesetta e altri lavoretti. Ad oggi non mi risultano invece donazioni da parte della “Testaccio Grandi Eventi”. Se non ricordo male, la pitturazione della chiesa è avvenuta circa tre anni fa. In quell’occasione l’Associazione “Amici di Testaccio” regalò a noi della Congrega una somma di denaro che mi riservo di farvi conoscere poiché è annotata nel bilancio annuale. Da quel momento in poi l’Arciconfraternita non ha ricevuto altre dazioni in denaro.

Domanda: – Dagli eventi organizzati al Testaccio negli ultimi due anni, mercatini, fiere, spettacoli ed altro, l’Arciconfraternita ha avuto dazioni in danaro in relazione ad eventuali utili?

Risposta:- No, noi dell’Arciconfraternita non c’entravamo nulla con l’organizzazione di detti eventi e non abbiamo ricevuto alcuna donazione. Posso solo dire che alcuni degli organizzatori come Antonio Scordo, Antonio Stanziola, Antonio Schiano e Giorgio Vuoso , sono anche confratelli della nostra Arciconfraternita, ma ripeto è un puro caso, perché non abbiamo mai attinto a fondi ricavati dalle manifestazioni fatte al Testaccio.

Per gli inquirenti, diventava quindi evidente che l’associazione “Testaccio Grandi Eventi, approfittando della circostanza che alcuni suoi soci (Stanziola, Schiano, Vuoso e Scordo) erano componenti anche dell’Arciconfraternita di Santa Maria di Costantinopoli, pubblicizzava le proprie iniziative etichettandole come organizzate per fini di beneficienza, ingannando così la clientela che acquistava i prodotti vendute negli eventi fieristici, ritenendo ingenuamente che parte del ricavo venisse destinato alla Parrocchia o al sodalizio religioso per le opere benefiche. Tra le conversazioni intercettate, infatti, vi è quella del 15 gennaio 2014 in cui Antonio Scordo consigliava ad Antonio Schiano (che di lì a poche ore doveva essere ascoltato dai Carabinieri), di non citare la “Congrega” per giustificare gli introiti ricavati dall’attività mercatale, dicendo testualmente «e lo so… mantieniti sul vago…. i soldi di quei tre giorni  (testaccio in festa n.d.r.) sono andati per i debiti… non mettere in mezzo…. non ci dire congrega».  Quattro giorni dopo, il 19 gennaio 2014, in un’ulteriore conversazione intercettata tra i due, Scordo comunicava a Schiano che il Parroco Busiello, già ascoltato oltre tre settimane prima dai Carabinieri e quindi a conoscenza dell’indagine in corso, aveva respinto una donazione di danaro a nome dell’associazione proprio a causa dell’inchiesta. Secondo gli inquirenti, era dunque palese che l’Associazione, appena venuta a conoscenza delle attività investigative della Polizia Giudiziaria, aveva tentato di effettuare una donazione alla Chiesa allo scopo di occultare i guadagni dell’associazione, per far credere che fossero destinati ad opere di beneficenza. Emblematica, per il magistrato, la frase finale della conversazione dove Antonio Scordo, allarmato, chiede a Schiano di incontrarsi la mattina successiva per contattare il tenente Stanziola:

A: SCHIANO Antonio

S: SCORDO Antonio

A: ueeh

S: dove stai, a monte cotto?

A: e si sono sopra… mò vediamo ci vediamo stasera casomai o domani… va bene?

S: ma stai sulla casa?

A:

S: a va bene allora non scendo… no perché ti volevo dire un fatto… eee eventualmente… i soldi purtroppo don Carlo non li ha accettati perché ha detto ci stanno un inchiesta in corso…

A: Va bene… poi vediamo Antonio poi…

S: Antonio, domani mattina verso le undici dobbiamo vedere di… chiamare e parlare con Antonio (Stanziola, n.d.r.)

A: Va bene, ci sentiamo

S: ciao ciao.

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