CRONACA

Ricostruzione ed Urbanistica ad Ischia: Lancellotti: “Norme troppo rigide”

Le parole del presidente dell’associazione dei costruttori nel corso del convegno svoltosi a Napoli sul tema “Il futuro del paesaggio in Campania: il caso Ischia”. Pronta replica dell’assessore regionale Discepolo

Del piano, articolato in due fasi, la ricostruzione e la tutela paesaggistica, si è discusso lunedi mattina nel corso del convegno ‘Il futuro del paesaggio in Campania: il caso Ischia’ nella sede dell’Acen organizzato in collaborazione con Ance Campania, Ordine degli Architetti e Ordine degli Ingegneri di Napoli, con esperti del settore, docenti universitari, costruttori e amministratori della politica. Il Piano di Ricostruzione dei tre Comuni colpiti, Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, da un lato disciplina gli interventi di riparazione, rafforzamento sismico e ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto e dall’ alluvione, dall’ altro ha anche una valenza di riqualificazione territoriale e paesaggistica per i territori interessati. Da quanto emerso nel corso dell’incontro e poi confermato da Regione Campania e Commissariato c’e’ tempo fino al prossimo 2 maggio per presentare le osservazioni al Piano di Ricostruzione (PdRi) dei Comuni dell’isola di Ischia interessati dal sisma del 2017 e dagli eventi franosi del 2022, una prima scadenza era stata fissata al 7 marzo, poi al 7 aprile. L’obbiettivo è quello di uniformare le scadenze del PdRi con quelle del PPR-Ambito 20 Ischiamentre la ricostruzione prova a proseguire sulla scorta delle ordinanze commissariali vigenti.

Intanto in tema di osservazioni le diversità di vedute e le contestazioni educate non mancano. È chiaro che l’isola di Ischia costituisce un unicum per bellezza ma anche per fragilita’ nel senso che è un’isola esposta al rischio sismico, vulcanico ed idrogeologico e, in una situazione del genere, c’e’ bisogno di vincoli e norme particolari» ha detto il presidente di Acen, Angelo Lancellotti. Però bisogna anche tener conto di quelle che sono le esigenze standard che valgono per Ischia cosi’ come per il resto della Regione: cioe’ quello di un adeguamento e miglioramento sismico degli edifici, di un efficientamento energetico.E in particolare – ha proseguito Lancellotti- sull’ isola di Ischia, sempre partendo dal presupposto di un consumo di suolo zero, ci sono le necessita’ dei complessi turistici. Necessita’ che non significa maggiori cubature ma adeguare, per quel che è possibile, la qualita’ dei servizi resi al turismo, innalzando anche la produzione e la produttivita’ di questo settore». E in conclusione:«Se da una parte noi comprendiamo la genesi di determinate norme, dall’altra non possiamo che stigmatizzare il fatto che siano particolarmente rigide. E se queste costituissero il presupposto per il futuro piano paesaggistico regionale, rischieremmo di bloccare lo sviluppo economico della nostra Regione per i prossimi trent’anni». L’ approvazione definitiva del Piano di Ricostruzione avverrà in Conferenza dei Servizi di Pianificazione dopo l’esame di tutte le osservazioni pervenute. A Lancellotti ha replicato l’Assessore Regionale Bruno Discepolo con una magistrale lezione, e non poteva essere altrimenti, sul Piano: «Questo è un lavoro che viene da lontano, che è iniziato diversi annifaeche ha previsto la redazione delpiano di ricostruzione dell’isola diIschia,e in particolare dei tre comuni oggettosia del sisma che poi dopodella frana,ma che aveva bisogno,contemporaneamente,della redazione di unPianoPaesaggistico ad hoc per l’isolad’Ischia che consentisse anche direalizzare una serie di interventi chedovranno facilitare la ricostruzione diqueste aree e che, diversamente,il vecchioPianoPaesistico dell’isolad’Ischia non consentivano».Poi l’Assessore ha Aggiunto «Sulproblema dei rischi nell’isola noiabbiamo immaginato anche di renderecompatibili quelli che sono gliinterventi necessari per operare,sia perla messa in sicurezza del territorio edegli abitatie sia per la salvaguardia di quelli chesono i valoripaesaggistici,consentendo per la primavolta,cosa che altrimenti non sarebbestato possibile,direalizzareristrutturazioni edilizie, demolizioni, ricostruzioni,delocalizzazioni, ristrutturazioni urbanistiche. Questo diciamo è una parte significativa delpiano che davvero oggi“liberalizza”degliinterventi che prima non era possibile realizzare.Nello stesso temporidefiniamo un livello di salvaguardia etutela delle aree di maggiore pregio sia dei centri storici che delle aree chevanno dalla costa sino alla montagna chedovranno consentire davvero di evitareanche quelle manomissioni e quelleferite che nel passato sono stateinferte all’isola. Un piano che sarà modello, da Ischia un piano paesaggistico innovativo. Un lavoro complesso in cui abbiamo ascoltato tutti. E credo che davvero ora siamo vicini, dopo un lungo iter complesso in cui abbiamo ascoltato tutti: Comuni, il commissario, l’ Autorita’ di Bacino. Oggi, anche con le osservazioni dei cittadini, si puo’ concludere questo iter». A Discepolo sono state affidate le conclusioni dell’ evento. Il convegno è stato aperto dai saluti istituzionali di Angelo Lancellotti, presidente ACEN; Luigi Della Gatta, presidente ANCE Campania; Lorenzo Capobianco, presidente Ordine APPC Napoli e provincia e Edoardo Pace consigliere Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli. A seguire l’introduzione di Marco Di Lello, avvocato esperto di diritto urbanistico e gli interventi di Mariano Nuzzo, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, Alessandro Castagnaro. presidente CLP Comune di Napoli, Roberto Gerundo, professore di Tecnica urbanistica Università degli Studi di Salerno, Costanzo JannottiPecci, presidente Unione Industriali Napoli e Giosi Ferrandino, sindaco di Casamicciola Terme.

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