Ricostruzione, la BEI e il “Modello” Casamicciola
In un lungo servizio pubblicato sul suo autorevole sito istituzionale, la Banca Europea degli Investimenti si sofferma sulle calamità naturali che hanno sconvolto la cittadina termale ma anche sui criteri con cui si lavora per vedere la luce in fondo al tunnel. Le parole di Giosi e Legnini ma anche dei vertici dell’istituto e il focus sulle somme messe a disposizione
Il sisma del 21 agosto 2017 e più recentemente la frana del 26 novembre 2022 hanno lasciato il segno su Casamicciola che porta ancora addosso i segni e le cicatrici di due calamità naturali davvero terribili, anche perché accadute di fatto nella stessa area circoscritta. Ma adesso i processi di ricostruzione che si stanno mettendo in atto nella cittadina termale sono oggetto anche di interesse della BEI, la Banca Europea degli Investimenti, che tra l’altro ha stanziato anche un importo significativo per la messa in sicurezza del territorio oltre ad aver redatto proprio per l’isola uno studio sui cambiamenti climatici da qui al 2050. Adesso proprio la BEI sul proprio sito istituzionale (e ovviamente autorevolissimo) pubblica un accurato reportage sul caso Casamicciola a firma di Chiara Robotti diviso in più sezioni e che prende il via da un titolo decisamente esplicativo: “A tough decision”, una decisione difficile, accompagnato poi da un’ulteriore sottolineatura: “How Ischia is rebuilding after a devastating earthquake and landslide (Come Ischia si sta ricostruendo dopo un devastante terremoto e una frana).
Nella sezione introduttiva si legge:
« La frana resta un ricordo vivido a Casamicciola Terme sull’isola d’Ischia nel Golfo di Napoli. “È stato subito chiaro che era successo qualcosa di tragico”, dice il sindaco Giosi Ferrandino. “La quantità di detriti fangosi che hanno raggiunto il centro della città ci ha mostrato l’entità della frana e la devastazione che ha causato sulla collina”. Le forti piogge sul Monte Epomeo nel novembre 2022 hanno innescato la frana, che ha spazzato via case e trascinato auto in mare, provocando dodici vittime, tra cui quelle di un bambino di tre settimane e di due fratellini. E questo solo cinque anni dopo che un terremoto di magnitudo 4.0 aveva scosso l’intera Ischia, uccidendo due donne e costringendo migliaia di residenti all’evacuazione. La ricostruzione dopo il terremoto e la frana è un compito colossale. “Stiamo aiutando Ischia, assicurandoci che i fondi siano a disposizione del governo italiano quando necessario durante il processo di ricostruzione”, afferma Claudia Barone, funzionaria senior dei prestiti della Banca europea per gli investimenti che ha lavorato al prestito di 150 milioni di euro firmato con il Ministero dell’Economia italiano e Finanziamento nel novembre 2024, per ricostruire le infrastrutture pubbliche e gli edifici privati colpiti dal sisma e dalle alluvioni. È la prima tranche di un pacchetto finanziario da 1 miliardo di euro approvato a ottobre».
C’è ancora spazio oltre che per il primo cittadino casamicciolese anche per il commissario Giovanni Legnini, con il racconto che prosegue così: «È una decisione difficile, ma è per la sicurezza dei cittadini», dice Giovanni Legnini, commissario straordinario per la ricostruzione post-terremoto e commissario delegato per l’emergenza frane a Ischia. Le prime dieci ricollocazioni sono già avvenute e altre 100 ricollocazioni volontarie sono in corso. Questi residenti riceveranno aiuto per acquistare una proprietà simile in una zona più sicura dell’isola. Nel frattempo, a coloro che aspettano di essere trasferiti viene concessa un’indennità mensile per affittare un appartamento. Tuttavia, dopo la frana del 2022, un centinaio vivono ancora negli alberghi. Prima di ricostruire, è fondamentale mettere in sicurezza l’area da inondazioni e frane. La ricostruzione potrà iniziare solo una volta approvato il piano per ridurre questi rischi. I lavori di messa in sicurezza e di ricostruzione avvengono contemporaneamente. Ad esempio, sono in corso lavori per liberare e ampliare il sistema di drenaggio, perché molti alvei dei fiumi sono stati ostruiti o ricoperti. Di fronte alle crescenti minacce derivanti dall’innalzamento del livello del mare e dalle forti piogge causate dai cambiamenti climatici, la Banca europea per gli investimenti ha offerto alle autorità locali uno studio innovativo che esamina i rischi e le vulnerabilità climatiche. Questo studio, primo nel suo genere in Italia, raccomanda anche modalità sostenibili per pianificare, progettare e realizzare la ricostruzione».
Poi il racconto fornisce una serie “pillole” delle varie parti in causa, naturalmente anche dei rappresentanti della Banca Europea degli Investimenti. Ecco come prosegue il servizio pubblicato sul sito ufficiale della Bei: «“Ischia si ricostruisce riducendo i rischi che hanno portato al disastro originale, creando un impatto positivo nel processo”, afferma Marco Cecchetto, ingegnere senior della Banca europea per gli investimenti. “Lo studio e il prestito della Banca europea per gli investimenti rafforzano la fiducia nel piano di ricostruzione dell’isola”, afferma il commissario Legnini. “Consentono al governo di reperire risorse nelle migliori condizioni possibili e ci incoraggiano a seguire rigorosi standard ambientali”. È in corso la ricostruzione del lungomare di Casamicciola recuperando e riutilizzando il materiale di discarica proveniente dalla frana. “In questo modo risparmiamo risorse e risolviamo problemi annosi del territorio”, afferma il sindaco Ferrandino.
Per monitorare lo stato di avanzamento di tutti questi lavori, una nuova piattaforma online – l’app Ischia Reconstruction Monitoring – fornisce aggiornamenti in tempo reale sulla ricostruzione dopo il terremoto e la frana. Basandosi sui principali risultati dello studio della BEI, questa è la prima app di questo tipo in Italia. Incoraggia inoltre tutti i soggetti coinvolti a lavorare insieme e garantisce che i progressi siano attentamente monitorati. Nonostante tutto sia pronto per la ripresa di Ischia, Ferrandino a volte si sente scoraggiato dal “problema endemico” dell’Italia: la burocrazia. La sua determinazione nell’aiutare la sua comunità lo fa andare avanti, insieme al sogno di offrire un’Ischia migliore ai suoi due nipoti».
“Finalmente vedo la luce alla fine del tunnel”, dice.