Ricostruzione, on line la “check list” per avviare le istruttorie
La struttura commissariale ha pubblicato il documento con l’intento di fornire un vademecum per cittadini e tecnici
Una sorta di utile vademecum per avviare le istruttorie. È questo uno degli intenti con cui la struttura commissariale guidata dal prefetto Carlo Schilardi ha pubblicato sul sito istituzionale la cosiddetta “check list”, vale a dire il prospetto indicante la documentazione minima per avviare le istruttorie sulle pratiche inoltrate ai sensi dell’ordinanza n.2 e 4 del 2019, relative agli interventi di immediata esecuzione e ai danni lievi, e dell’ordinanza n.7 del 2019 sui cosiddetti “danni pesanti”. La check list è contenuta in un file pdf col quale si evince chiaramente, con l’ausilio di una grafica immediata, i vari tipi di elaborati suddivisi tra la documentazione preliminare all’accoglimento dell’istanza, la documentazione amministrativa, gli elaborati progettuali, e la documentazione necessaria alla concessione del contributo. Fra l’altro, viene specificato che per quanto concerne la valutazione del livello operativo per gli edifici interessati da danno lieve occorre specificare, con relazione asseverata del tecnico incaricato, che non si supera nessuna delle condizioni di danno riportate nell’Allegato 1 dell’Ordinanza 2/2019, che si rientra nella soglia di danno lieve per edifici a destinazione prevalentemente abitativa o assimilabile a cui, conseguentemente, corrisponde lo stato di danno 1.
In virtù di quanto riportato nella Tabella sui Livelli Operativi dell’Ordinanza 7/2019, non è necessario identificare la soglia di vulnerabilità perché si rientra sempre all’interno del Livello Operativo L0, che contempla esclusivamente l’esecuzione di interventi di riparazione dei danni e di rafforzamento locale. Per quanto riguarda il computo metrico estimativo, il documento deve essere redatto in maniera chiara, associando e raggruppando le singole lavorazioni in categorie omogenee. In caso di lavorazioni non presenti nel prezziario unico della regione Campania si farà riferimento all’analisi dei prezzi. Eventuali incrementi previsti dallo stesso prezzario dovranno essere opportunamente giustificati dal tecnico incaricato. Per categorie omogenee di intervento si intende: 1) opere strutturali: sono le opere definite dal dm 17 gennaio 2018 norme tecniche per le costruzioni; includono la riparazione del danno causato direttamente dal sisma, comprendendo sia interventi sulla struttura (murature, solai) che le opere di rafforzamento locale/miglioramento sismico/nuovi elementi strutturali; 2) finiture, composte dalle seguenti voci: finiture e impianti afferenti alle strutture e alle parti comuni (finiture strettamente connesse): includono gli elementi costruttivi non strutturali che assolvono alla necessità comune di garantire la durabilità delle strutture e elementi costruttivi diversi dalla struttura collocati in zone comuni e/o che garantiscono l’uso comune dei beni (comprese facciate e coperti), gli impianti o le parti di impianto ad uso comune (“parti comuni” è un concetto tratto dall’art.1117 cc) e le opere di efficientamento energetico condivise; finiture e impianti a beneficio esclusivo della singola unità immobiliare (interne): includono elementi costruttivi diversi dalla struttura e impianti non collocati nelle zone comuni e non serventi all’uso comune (“interno” è un concetto dedotto a contrario) e quindi a beneficio esclusivo della singola UI. Per facilitare la lettura e la verifica del computo metrico è opportuno: riportare in ogni voce il codice da prezziario e la voce estesa senza abbreviazioni; descrivere in maniera esauriente l’uso della voce riportando anche quantità parziali in maniera da poterla confrontare con gli elaborati grafici; richiamare la voce di computo metrico sugli elaborati grafici.