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Riva destra, ok al progetto con “riserva”: ecco tutte le prescrizioni

La Soprintendenza ha dato parere favorevole all’atteso intervento di riqualificazione, con una serie di istruzioni vincolanti

La “nuova” Riva destra è più vicina. Nei giorni scorsi il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino ha annunciato il parere favorevole da parte della Soprintendenza di Napoli per il progetto dei “lavori di messa in sicurezza, potenziamento delle infrastrutture e attrezzature portuali, integrazione con le aree retro portuali e riqualificazione del Porto d’Ischia”. Fuori dal gergo amministrativo, si tratta dell’importantissima opera che ha come punto focale il rilancio della Riva destra, a partire dalla risoluzione della problematica dell’acqua alta, che periodicamente continua a flagellare uno dei luoghi più suggestivi e che costituisce uno degli snodi irrinunciabili della movida locale estiva. La Riva è infatti caratterizzata da un’altissima concentrazione di attività di ristorazione, che vengono quindi fortemente penalizzate dagli allagamenti che talvolta non si limitano soltanto ai mesi invernali, ma che in condizioni meteo particolari, come i venti di scirocco, si verificano anche durante l’alta stagione, quando la zona è affollatissima da turisti e isolani. Si tratta di un intervento, come ha spiegato il primo cittadino, atteso da decenni, ormai non più rinviabile e che adesso per la prima volta viene affrontato in maniera razionale e sistematica, grazie a un finanziamento regionale di circa 6.300.000 euro, per un progetto che aveva già avuto il parere favorevole del Ministero dell’Ambiente in quanto l’intervento non è soggetto a valutazione di impatto ambientale. Il via libera della Soprintendenza presenta comunque alcune prescrizioni visto il particolare pregio del contesto paesaggistico dove verrà realizzato l’intervento.

Innanzitutto, allo scopo di ottenere il massimo riutilizzo delle vecchie basole, prima della loro rimozione dovrà essere definito un sistema di catalogazione con schema grafico e di deposito organizzato.

Riva Destra

Per quanto riguarda l’area antistante il cantiere nautico Argita, la sede dell’Area marina protetta dovrà essere riorganizzata nel volume oggi preesistente senza prevederne la demolizione, in quanto essa rappresenta un elemento significativo del tessuto storico dell’area, e potrà costituire, opportunamente riqualificata, una quinta scenica perfetta. I servizi igienici e i cassonetti per la raccolta differenziata, potranno essere collocati all’altro terminale della gradonata, con dimensioni contenute. La Soprintendenza ha inoltre spiegato che prima dell’avvio del cantiere deve essere approfondito e sottoposto a verifica il progetto relativamente alle finiture esterne, agli attacchi a terra, ai coronamenti, ai rivestimenti in pietra nei punti di giunzione con le superfici intonacate. E va ancora verificato il disegno della parte superiore della gradonata, dove va innestata la tendostruttura, e della parte retrostante, dove si propone una superficie intonacata e non rivestita in pietra.

Particolare attenzione è stata posta alla tutela archeologica: prescritti carotaggi di verifica in caso di opere riguardanti il sottosuolo, e l’inserimento di un piano di protezione delle emergenze archeologiche sottomarine

In relazione all’accessibilità, bisognerà assicurare il facile smontaggio delle pensiline stagionali con una serie di accorgimenti: per quanto riguarda la pensilina in acciaio piuttosto che plinti in cemento armato gettati in opera dovrà prevedersi l’impiego di elementi prefabbricati in acciaio bullonati a piastre di ancoraggio assicurate alla roccia. L’obiettivo è che a struttura smontata nella stagione invernale restino solo elementi minimamente visibili. Prima dell’avvio dei lavori anche in questo caso gli elaborati relativi a tale soluzione dovranno comunque essere sottoposti al vaglio della Soprintendenza. Per quanto riguarda la pensilina in legno, la completa reversibilità deve essere assicurata prevedendo un sistema solo appoggiato al suolo, privo di pali infissi nel sottosuolo e di ringhiera.

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Capitolo Banchina Olimpica: prima che il cantiere prenda il via, la Soprintendenza dovrà vagliare il sistema di attacco a terra della tendostruttura e il campione della pietra lavica proposti.

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Dal punto di vista della tutela archeologica, considerato che l’intervento riguarda un’area ad altissimo rischio archeologico, la Soprintendenza ha approvato in via preliminare la proposta ma subordinando l’approvazione definitiva all’esito di un piano di carotaggi geo-archeologici preliminare per la verifica delle preesistenze archeologiche da effettuarsi dove sono previste operazioni che investono il sottosuolo,come sottoservizi, paratie, fondazioni. Infine, visto che l’intera area del porto è interessata dalla presenza di strutture antiche, individuate grazie all’ispezione eseguita in corrispondenza del tondo di Marco Aurelio, è stato ritenuto opportuno prevedere l’inserimento di un piano di protezione delle emergenze archeologiche sottomarine.

Queste, dunque, sono le prescrizioni della Soprintendenza. Come ha spiegato il sindaco, il Comune è ora in attesa della valutazione di incidenza dell’ufficio ambiente della Regione Campania, e a quel punto il procedimento amministrativo potrà essere considerato concluso, e si potrà passare alla procedura per la selezione della ditta a cui affidare i lavori.

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