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10 febbraio “Giorno del ricordo”: tragedia esodo istriani e dalmati

Il 27 gennaio ricorre la “Giornata della Memoria” (la Shoàh); il 10 febbraio il “Giorno del ricordo”; l’esemplare Parroco don Carlo Candido domenica 3 febbraio scorso ricorrenza della “Giornata per la vita” ha ricordato nella gremita e significativa Chiesa dello Spirito Santo, dinanzi alla immensa tela della Pentecoste (Cenacolo), la strage degli aborti: “il più grande genocidio del Novecento non è avvenuto in guerra, nei gulag o nei campi di sterminio. E’ una strage di cui nessuno parla di oltre un miliardo di vittime innocenti: l’aborto. I morti causati dai regimi totalitari e dagli innumerevoli conflitti armati che hanno insanguinato il Novecento sarebbero circa duecento milioni. Eppure c’è una strage -tuttora in corso- che ha prodotto oltre un miliardo di vittime e di cui nessuno oggi vuole parlare: l’aborto. E’ lo scellerato delirio di onnipotenza a cui si spinge l’uomo quando abbandona il rispetto della Legge di Dio e delle leggi di natura”. Grande e coraggioso Sacerdote il Parroco don Carlo Candido che tutti dovrebbero avere la Grazia di ascoltare. Il “Giorno del ricordo” (piuttosto dimenticato) è intanto una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge del 30 marzo 2004 n. 92, vuole conservare e rinnovare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra (1943-1945), e della più complessa vicenda del confine orientale”. La data del 10 febbraio si riferisce al giorno della firma dei trattati di pace di Parigi del 10 febbraio 1947 che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia. A questo tragico esodo appartiene la luminosa figura dell’irpino Questore di Polizia e Servo di Dio Giovanni Palatucci finito Martire a trentasei anni nel lager nazista di Dachau, in Germania. A questo “Giorno del ricordo” appartiene la figura dell’eroico marinaio nocchiere della Marina Militare sul “Verbano”(nucleo sabotatori-assaltatori) Giorgio Di Scala, mio zio materno, Caduto per la Patria in Dalmazia il 10 maggio 1942 in pieno stato di guerra. Tuttavia è necessario e doveroso ricordare la denuncia del Papa San Giovanni Paolo II: “Se l’uomo può decidere da solo, senza Dio, ciò che è buono e ciò che è cattivo, e può anche disporre che un gruppo di uomini debba essere annientato. Decisioni di questo genere furono prese, ad esempio, nel Terzo Reich da persone che, avendo raggiunto il potere per vie democratiche, se ne servirono per porre in atto i perversi programmi dell’ideologia nazionalsocialista…le forme di sterminio nominate poc’anzi sono cessate. Permane tuttavia lo sterminio legale degli esseri umani concepiti e non ancora nati. E questa volta si tratta di uno sterminio deciso addirittura da Parlamenti eletti democraticamente, nei quali ci si appella al progresso civile delle società…I parlamenti che promulgano simili leggi devono essere consapevoli di spingersi oltre le proprie competenze e di porsi in palese conflitto con la legge di Dio e con la Legge di natura”. Il grande Martire Gandhi ha scritto: “Mi sembra chiaro come la luce del giorno che l’aborto è un crimine”; e Pier Paolo Pasolini: “Sono contrario alla legalizzazione dell’aborto perché la considero una legalizzazione dell’omicidio”. Purtroppo ogni volta che qualcuno accosta le sconvolgenti dimensioni mortifere dell’aborto alla Shoàh si assiste a scenate di scandalo !…L’aborto è un genocidio invisibile, censurato. Più degli altri massacri.

*Pasquale Baldino – Responsabile e promotore diocesano Cenacoli Mariani, docente Liceo, poeta (email: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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