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Ischia riparte, Polito (Imperatore Travel) e Mattera (Mediter): «Ripensare al turismo»

Sul breve termine stabilimenti balneari e strutture ricettive si sono organizzate per gestire il distanziamento tra i turisti e garantire le misure di sicurezza. Ma sul lungo termine sarà necessario ripensare e riqualificare l’offerta turistica della nostra isola

Sarà l’estate degli italiani in Italia e dei campani a Ischia. Sulla nostra isola non ci sarà il tempo di pensare agli arrivi che già sarà finita la stagione. I mesi sono solo due: luglio e agosto e chi ha pensato di spennare il turista perché vuole recuperare 5 mesi in due mesi, pensa male, malissimo. Anzitutto «dobbiamo metterci in testa che occorre imparare a convivere con questo virus e lavorare di conseguenza per ripensare anche l’offerta turistica», osserva Ottorino Mattera, imprenditore,ad del tour operator Mediter e dell’hotel Marina 10 e docente di “Strategie di Comunicazione d’Impresa” alla facoltà di Economia Aziendale all’Università Telematica Pegaso e da qualche settimana componente del CdA di Gambero Rosso. La stagione turistica, seppur in ritardo, è cominciata. «La ripresa è lenta, ma c’è. Ogni giorno si nota qualcosa in più. Operando anche in altre Regioni del Sud noto che Ischia è molto lenta. In pratica l’interesse è minore rispetto agli altri luoghi turistici del Sud Italia», spiega Luigi Polito, amministratore di Imperatore Travel e di hotel 5 stelle lusso sull’isola d’Ischia e alle isole Eolie.

  • Con il Covid-19 è la fine del turismo di massa?

Mattera:«La pandemia da Covid-19 potrebbe assestare il colpo finale al turismo di massa, almeno per quest’anno. Non credo che l’isola deve guardare con disprezzo il turismo low cost ma penso che dovrebbe essere riorganizzato»

Ottorino Mattera: «La pandemia da Covid-19 potrebbe assestare il colpo finale al turismo di massa, almeno per quest’anno. Non credo che l’isola deve guardare con disprezzo il turismo low cost ma penso che dovrebbe essere riorganizzato. Ischia non può continuare a sognare il turismo di Capri. Sono due realtà completamente differenti per grandezza, per offerta, per numero di posti letto. Ischia deve puntare ad un turismo diversificato ma indirizzato ad un target prettamente giovane da aprile a ottobre e di terza età e termale da novembre a marzo. Si dovrebbe rimodulare il concetto di “brand Ischia”. Bisogna puntare ai giovani. Faccio un esempio: il lungomare Casamicciola-Lacco Ameno è tra i più belli dell’isola. Molte persone al mattino presto e nel tardo pomeriggio, lo frequentano per fare jogging, per passeggiate veloci. Miglioriamo quel lungomare da un punto di vista estetico con più verde, più fiori, più piante. A Casamicciola e a Lacco Ameno ci sono due importanti porti turistici dove attraccano ogni estate grandi yacht che, però, quando scendono a terra non trovano attrazioni. Rimoduliamo quella zona. Chiudiamo una corsia, quella che affaccia sul lungomare, dalle 19:00 a mezzanotte e permettiamo a tutti gli stabilimenti balneari di organizzare un ‘happy hours’, aperitivi in modo da attrarre armatori e buon turismo. Bisogna avere coraggio di fare determinate scelte».

Luigi Polito: «Non penso che il Covid possa mettere la parola fine al low cost delle vacanze isolane. il discorso è legato al rinnovamento dell’isola e all turismo a dIschia. Il Covid ha colpito in modo particolare quella fascia medio-bassa che frequentava la nostra isola. Questi clienti al momento non hanno la disponibilità che avevano fino allo scorso anno per i quali, oggi, la priorità non è certo la vacanza. Per questo penso che potrebbe esserci un’affluenza minore della fascia medio-bassa anche con la contrazione della vacanza, che sarà più breve. Si preferiranno weekend lunghi alla classica settimana, ma non certo sparirà il turismo di massa. Ischia ha bisogno di un cambio di marcia»

  • Sì d’accordo, ma chiudere una corsia significherebbe permettere le auto di andare da Lacco a Ischia e quelli provenienti da Ischia che sono diretti a Lacco Ameno o Forio, come farebbero?

Polito:««Ischia deve cambiare marcia se vuole ancora fare la sua parte nel turismo. L’isola ha bisogno di un cambiamento e la pandemia potrebbe rappresentare un’occasione per svoltare e dar vita ad un nuovo corso. Serve l’impegno del pubblico e del privato»

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Ottorino Mattera: «Chi da Ischia deve andare a Forio sarà obbligato a percorre la strada interna e a Casamicciola all’altezza della zona dell’’”ancora” dovrà svoltare per la strada della cosiddetta “lava” per poi raggiungere piazza bagni e proseguire per via Eddomade per poi riprendere la provinciale a Lacco Ameno,alla rotonda dove sta il liceo scientifico. Chi da Forio deve raggiungere Ischia potrà, invece, utilizzare il solito percorso. Pertanto,una sola corsia aperta per raggiungere Ischia per chi proviene da Forio e chi vuole raggiungere Forio è obbligato ad utilizzare la strada interna. Questo solo dalle 19 a mezzanotte per permettere ai bar, baretti e stabilimenti balneari di organizzare aperitivi. Solo così i due porti turistici potrebbero riprendersi ed essere attrattori per armatori, turisti e viaggiatori. Senza servizi a terra e senza divertimento le barche non arrivano e la qualità non sceglie l’isola. Il turismo di massa deve essere messo in discussione in maniera seria solo nei periodi estivi da Pasqua fino a metà ottobre ma negli altri periodi, quelli di spalla, ben vengano gli anziani. Ma perché ciò avvenga occorre ripensare e adeguare un’offerta che invece per anni si è fondata sul modello “prendiamo tutto”. Non è facile né immediato ma è il momento di iniziare a ripartire».

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Luigi Polito: «

  • Un’occasione per riqualificare l’offerta

Ottorino Mattera: «questa situazione per tanti versi drammatica può essere l’occasione, per tanti operatori e per il sistema Ischia, per rivedere l’offerta turistica isolana, e non soltanto sul breve termine per garantire standard di sicurezza sulle spiagge o nelle zone più frequentate, ma anche sul medio e lungo termine, riqualificando e riposizionando la proposta. Affrontare la crisi, dunque, investendo su una nuova offerta e su nuovi servizi, sulla sostenibilità dell’offerta e anche sulla valorizzazione del patrimonio enogastronomico dell’isola. Ad Ischia mangi bene con 15 euro a persona come ad esempio da bagno Gino a Casamicciola, così come puoi cenare a 350 euro a persona da Danì Maison. Insomma un’offerta varia per clientela giovane che vuole spendere poco e per viaggiatori benestanti».

Mattera:«questa situazione può essere l’occasione, per tanti operatori e per il sistema Ischia, per rivedere l’offerta turistica isolana, riqualificando e riposizionando la proposta investendo su una nuova offerta e su nuovi servizi, sulla sostenibilità dell’offerta e sulla valorizzazione del patrimonio enogastronomico dell’isola»

Luigi Polito: «Ischia deve cambiare marcia se vuole ancora fare la sua parte nel turismo. L’isola ha bisogno di un cambiamento e la pandemia potrebbe rappresentare un’occasione per svoltare e dar vita ad un nuovo corso. Bisogna dar vita a tante piccole azioni sia da parte del pubblico che del privato»

  • Quali sono le soluzioni nel breve termine?

Ottorino Mattera: «Nell’immediato penso che le strutture ricettive, i ristoranti, gli stabilimenti balneari hanno realizzato, in pochissimo tempo, ottime condizioni di sicurezza per il turista. Ora bisogna trasmettere serenità al viaggiatore e garantire eccellenti standard di sicurezza».

Luigi Polito: «Questa stagione ormai è in corsa. Bisogna pensare a provare ad avere meno danni possibili. un plauso, quindi, a tutti gli imprenditori che con coraggio hanno deciso di riaprire e mettersi in gioco in questa stagione davvero precaria»

  • E quali sono le soluzioni sul medio-lungo periodo?

Polito: ««Tutti dobbiamo avere il coraggio di affrontare le criticità della nostra isola e provare a risolverle. Il ‘sogno Ischia’ ormai non esiste più. La nostra isola faceva sognare anni fa, adesso dobbiamo tornare alla realtà. In questi anni è stata imbruttita e deturpata e non possiamo ignorarlo»

Ottorino Mattera: «Per gli anni a venire la lezione del Covid-19 impone di ripensare l’offerta turistica. Da anni si parla di trasformazione del turismo ma mai si è presa una decisione seria. C’è una crescita di domanda per vacanze a contatto conla natura, vacanza culturale, enogastronomica e noi abbiamo tutte le carte per poter offrire ai nostri turisti questi prodotti e servizi. Dobbiamo convincerci prima noi che abbiamo un prodotto di grande eccellenza. Non c’è turismo se non c’è ambiente. Solo così possiamo avere una opportunità per il turismo ischitano, sebbene in questo momento di grave crisi sia difficile osservare la situazione da questa prospettiva. Dobbiamo cogliere questa occasione per riposizionare Ischia su nuovi mercati. Investiamo sull’enogastronomia, sul rispetto dell’ambiente, sulla cura delle persone e del territorio. Cerchiamo di non ripresentarci, al termine di questo drammatico periodo, uguali a prima ma cerchiamo nuovi modelli di business, fondati su valori diversi, su cui Ischia ha moltissime carte da giocare»

Luigi Polito: «Tutti dobbiamo avere il coraggio di affrontare le criticità della nostra isola e provare a risolverle. Il ‘sogno Ischia’ ormai non esiste più. La nostra isola faceva sognare anni fa, adesso dobbiamo tornare alla realtà. In questi anni è stata imbruttita e deturpata e non possiamo ignorarlo. Allora bisogna ripartire con una nuova cultura fatta di azioni lungimiranti. Bisogna intervenire con terapie d’urto non pensando all’immediato ed alla provvisorietà. Il turismo cambia e l’isola deve essere al passo con i tempi. Penso ai percorsi green, alla sostenibilità, alla ricerca della natura e dei percorsi ecosostenibili. Dopo il Covid il mondo non è più lo stesso, ma sull’isola sembra che nessuno l’abbia ancora capito. Va bene riaprire le strutture, mettersi in gioco ed osare per questa stagione precaria, ma dobbiamo già pensare al prossimo anno. Penso che sia necessario ripartire dall’amore per la nostra isola. Ci vuole una forte passione da parte degli imprenditori. Negli anni si è pensato più al lucro che all’amore di Ischia. Dobbiamo tornare ad amare la nostra isola».

Mattera:«Bisogna puntare ai giovani, chiudiamo una corsia del lungomare Lacco-Casamicciola e trasformiamola in una zona “baretti” e aperitivi. I porti turistici della zona, dove attraccano i grandi yacht, farebbero la corsa a prenotareil posto barca. Nelle scelte ci vuole coraggio».

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Antonio

Riparte il solito turismo ischitano. Pensionati, squattrinati. Molto lontano da quello di qualità caprese.

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