CRONACAPRIMO PIANO

Riforma delle concessioni balneari, c’è il decreto

Giuseppe La Franca (Fiba Confesercenti): «Questa norma rappresenta una bomba ad orologeria per tutte le categorie oltre le balneari che hanno una concessione»

Le concessioni degli stabilimenti balneari e degli ormeggi turistici dovranno essere riassegnate entro il 2023 attraverso delle gare pubbliche, prevedendo degli indennizzi per i precedenti titolari a carico dei nuovi gestori, che riconoscano sia il valore aziendale che gli investimenti non ancora ammortizzati. È quanto prevede la bozza di legge licenziata martedì all’unanimità dal Consiglio dei ministri.

Il testo del provvedimento rappresenta una svolta epocale per la gestione dei 7500 chilometri di costa italiana, introducendo «l’affidamento delle concessioni sulla base di procedure selettive nel rispetto dei principi di imparzialità, non discriminazione, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità» e precisando che i futuri bandi dovranno tenere «adeguata considerazione degli investimenti, del valore aziendale dell’impresa e dei beni materiali e immateriali, della professionalità acquisita, anche in riferimento alla gestione di strutture ricreative titolari di concessioni demaniali al momento della data di entrata in vigore della presente legge, nonché della valorizzazione di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori, della protezione dell’ambiente e della salvaguardia del patrimonio culturale». In sostanza, le riassegnazioni tramite evidenza pubblica dovranno privilegiare gli imprenditori con esperienza nel settore e in caso di perdita dell’azienda, al precedente gestore verrà corrisposto un adeguato indennizzo. Il testo elaborato dal governo Draghi è un emendamento al decreto sulla concorrenza di imminente discussione in parlamento, e rappresenta per ora solo una serie di linee guida da attuare entro i prossimi sei mesi con un’ulteriore legge-delega.

In sostanza, le riassegnazioni tramite evidenza pubblica dovranno privilegiare gli imprenditori con esperienza nel settore e in caso di perdita dell’azienda, al precedente gestore verrà corrisposto un adeguato indennizzo

La proposta approvata in Consiglio dei ministri recepisce in toto le disposizioni del Consiglio di Stato che lo scorso novembre ha annullato la proroga delle concessioni demaniali marittime al 2033 disposta dalla legge 145/2018, ritenendola in contrasto col diritto europeo che proibisce le proroghe automatiche sulle concessioni di beni pubblici al medesimo titolare. «È una bomba ad orologeria per tutte le categorie oltre le balneari che hanno una concessione. Vedi ambulanti, pubblici esercizi, tassisti, ecc».

Così esordisce Giuseppe La Franca presidente di Fiba Confesercenti dell’isola di Ischia. «L’emendamento approvato in Consiglio dei Ministri sulle concessioni balneari ha accolto alcune nostre richieste come la tutela del valore delle aziende in sede di gara, la professionalità, la salvaguardia delle piccole e medie imprese, la tutela per coloro che hanno gestito direttamente la concessione negli ultimi cinque anni o la eliminazione del canone quale un elemento di valutazione. E si potrebbe continuare. Certamente un lavoro impegnativo da parte dei ministri coinvolti in questo percorso complesso, ma ribadiamo con fermezza che non siamo soddisfatti: si tratta di un provvedimento che necessariamente dovrà trovare il giusto equilibrio nel passaggio parlamentare», incalza l’imprenditore isolano sposando la tesi di Maurizio Rustignoli,  presidente nazionale della FIBA, l’associazione dei balneari di Confesercenti che con Antonio Capacchione, presidente nazionale del Sib l’associazione dei balneari di Confcommercio hanno rilanciato. «Auspichiamo – proseguono – che tutte le forze politiche che, da tempo con responsabilità, sono vicine alla categoria degli imprenditori balneari possano lavorare in sinergia con le Regioni e le Associazioni di categoria affinché il provvedimento trovi la stabilità conclusiva necessaria per garantire, innanzitutto, gli investimenti futuri e la salvaguardia delle imprese del settore. Per il sistema turistico balneare il lavoro, a nostro avviso, comincia adesso: da parte nostra, siamo pronti ad offrire tutta la disponibilità ed il contributo indispensabili nel confronto con regioni e parlamento».

Ads

«Inizieremo da subito un confronto con le forze politiche affinchè la misura sia integrata e rafforzata, per trovare quel giusto punto di equilibrio che a nostro avviso, rappresenta innanzitutto l’interesse del sistema turistico e balneare e ancora di più, l’interesse pubblico, un principio cardine quando si coinvolge il demanio marittimo»

Ads

Per Giuseppe La Franca «la lotta non si ferma. Continueremo, insieme tutti i balneari, a difendere le nostre coste». Ed ancora: «Con i responsabili regionali e nazionali della Fiba Inizieremo da subito un confronto con le forze politiche affinchè la misura sia integrata e rafforzata, per trovare quel giusto punto di equilibrio che non è assolutamente l’interesse della categoria dei balneari ma che, a nostro avviso, rappresenta innanzitutto l’interesse del sistema turistico e balneare italiano nel complesso ed, ancora di più, l’interesse pubblico, un principio cardine quando si coinvolge il demanio marittimo».

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

1 Comment
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Andrea

Balneari ladri del bene pubblico, le spiagge dovrebbero tornare allo stato libero ma se proprio è obbligatorio dare concessioni , orbene che almeno vi sia alla base un meccanismo di concorrenza perfetta: sarebbe il minimo !

Pulsante per tornare all'inizio
1
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex