CRONACAPRIMO PIANO

Ripetitore Tim, il Comune sospende tutti i lavori nel terreno

Continua il braccio di ferro tra l’ente casamicciolese e il colosso della telefonia mobile: arriva la disposizione di servizio del responsabile dell’UTC Mimmo Baldino in attesa di ulteriori sopralluoghi all’area

Non si ferma il contenzioso tra Tim e Comune di Casamicciola Terme relativamente all’installazione di un ripetitore ubicato in via Pio Monte della Misericordia all’interno di un terreno di proprietà privata. Dopo che dal Tribunale Amministrativo Regionale è arrivato il nulla osta in favore della compagnia telefonica (con un decreto “inaudita altera parte”), dagli uffici municipali ubicati in via Tommaso Morgera non sono rimasti a guardare ed anzi si è passati immediatamente al contrattacco. Nella giornata di ieri il responsabile dell’area tecnica ing. Mimmo Baldino ha trasmesso una disposizione indirizzata ai signori Gennaro Arcamone, Vincenzo Arcamone, Mariagrazia Arcamone, Procolo Rosario Chiocca e per conoscenza al comando di polizia municipale della cittadina termale ed all’ingegnere Andrea Aliperta. La nota, per la cronaca, è successiva a un sopralluogo che l’UTC ha effettuato nel terreno in questione proprio nella mattinata di ieri.

Ecco cosa scrive Baldino nella nota (avente ad oggetto “Comunicazioni relative al sopralluogo UTC del 25 agosto 2021) inviata ai succitati soggetti: “Con nota n. 7593 del 24 agosto 2021, lo scrivente responsabile dell’area tecnica ha richiesto all’UTC, con il supporto della polizia municipale, di effettuare un sopralluogo per accertare l’ottemperanza delle prescrizioni date dalla Soprintendenza nel parere acquisito al protocollo generale di questo ente al n. 11.279 del 21 settembre 2017, nonché tutto quanto altro in relazione al predetto titolo. Attesa la necessità riscontrata in sede di sopralluogo in data 25 agosto 2021, di effettuare dei saggi in loco che necessitano della presenza di ditta specializzata non reperibile al momento del sopralluogo; al fine di lasciare inalterato lo stato dei luoghi così come rilevato in sede di sopralluogo del 25 agosto 2021, l’UTC unitamente alla pg operante e al comproprietario Chiocca Procolo Rosario, hanno concordato di sospendere qualsiasi attività all’interno dell’area nelle more dei saggi e degli esiti degli accertamenti”. E poi si arriva alla parte finale, quella che maggiormente interessa tutti coloro che si battono contro l’installazione della maxi antenna in pieno centro cittadino: “Per quanto sopra – scrive Mimmo Baldino – dispone la sospensione, fino all’esecuzione di detti saggi e comunque fino alla conclusione degli accertamenti, di qualsiasi attività edilizia o similare, presso l’immobile censito in NCT al foglio 8 part. 1070, da parte dei proprietari e/o dei loro aventi causa. La presente è rivolta anche alla società Telecom Italia spa per il tramite dell’ing. Aliperta avendo ricevuto nella mattinata odierna (ieri per chi legge, ndr) nota pec acquisita al protocollo generale di questo ente relativamente alla ‘Ripresa lavori installazione di un mezzo carraio Telecom SRB Casamicciola 3 provvisorio’ e avendo riscontrato la presenza di operai sui luoghi oggetto di accertamento”.

La nota è stata trasmessa a tutti i soggetti interessati, si punta a trovare eventuali difformità nelle opere eseguite all’interno del terreno per poter procedere al sequestro dello stesso. Una mossa che, di fatto, porterebbe inevitabilmente anche all’impossibilità di completare il montaggio dell’antenna

A questo punto appare chiara la nuova strategia che intendono seguire sul Comune di Casamicciola e attraverso la quale si intende saltare a piè pari gli ostacoli frapposti dal Tar Campania, che di fatto ha concesso alla Tim il nulla osta per continuare i lavori nel terreno privato e mettere così in funzione il ripetitore della discordia. E’ verosimile che un sopralluogo più approfondito possa servire per valutare se ad esempio nell’area oggetto dell’installazione siano stati commessi abusi edilizi o realizzate opere difformi rispetto ai titoli rilasciati. Se qualche anomalia dovesse essere trovata, allora si procederebbe al sequestro dell’intero appezzamento di terreno e questo di fatto bloccherebbe anche la ditta incaricata di continuare e ultimare i lavori.

Resta questa probabilmente l’unica strada percorribile per arginare la decisione dell’autorità giudiziaria e impedire una vera e propria sollevazione di popolo (un gruppo di cittadini si è già riunita in un comitato spontaneo ed è pronta a difendere con le unghie e con i denti il sacrosanto diritto alla salute). Dal punto di vista giuridico la Tim ha tutte le carte in regola per poter completare l’opera, c’è poco da fare. Questo dopo che la compagnia si è vista accogliere un lungo ricorso nel quale venivano inizialmente ripercorsi i fatti, ormai ben noti, a partire dall’esigenza per una Compagnia come la Tim di ricorrere nelle settimane estive a impianti tecnologici per potenziare la rete telefonica, impianti cosiddetti “carrati” posti su carrello mobile, posizionato per alcuni giorni nei momenti di “picchi” d’utilizzo della rete stessa. Tali installazioni vengono eseguite, precisava la società, rigorosamente senza l’esecuzione di opere edilizie. Gli avvocati della Tim hanno fatto fanno riferimento al decreto legislativo 259/2003, che all’articolo 87 quater stabilisce che “gli impianti temporanei di telefonia mobile, necessari per il potenziamento delle comunicazioni mobili in situazioni di emergenza, o per esigenze di sicurezza, esigenze stagionali, manifestazioni, spettacoli o altri eventi, destinati ad essere rimossi al cessare delle anzidette necessità e comunque entro e non oltre centoventi giorni dalla loro collocazione, possono essere installati previa comunicazione di avvio lavori all’amministrazione comunale”. Dunque, sarebbe stata sufficiente l’autorizzazione dell’Arpa, agenzia regionale per la protezione ambienta, mentre anche sul fronte dell’autorizzazione paesaggistica in aree vincolate la Tim ha elencato una serie di previsioni legislative che escludono l’obbligo di tale autorizzazione per installazioni provvisorie. Tutte osservazioni che sono state recepite e soprattutto condivise dalla magistratura amministrativa.

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