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Il ripetitore Tim resta in via Casale, il bluff (e dietrofront) di Eduardo Cerciello

Un pièce teatrale in piena regola quella che è stata messa in scena da Eduardo Cerciello, che sabato mattina aveva promesso che avrebbe fatto rimuovere il ripetitore Tim installato con un “colpo di mano” nel pomeriggio di giovedì scorso in via Casale. Il noto e facoltoso imprenditore ortofrutticolo, com’è ormai noto, è proprietario del terreno dove Telecom Italia ha avuto la brillante idea di piazzare l’impianto mobile dopo l’avallo dello stesso Cerciello, che ha sottoscritto con la compagnia telefonica un contratto che gli frutterà la bellezza di 20.000 euro. Una cifra davvero ingente, che l’uomo percepirà per aver consentito alla Telecom di montare all’interno del suo podere agricolo il predetto dispositivo elettronico in barba alla salute dei condomini di via Casale. Pur non avendo preso visione del contratto stipulato tra la compagnia e il privato, abbiamo appreso che lo stesso prevede che il ripetitore (installato nel giro di mezz’ora da un gruppo di tecnici della Tim) dovrà rimanere nell’area di via Casale per i prossimi 120 giorni.

Una notizia che ha indispettito e non poco gli abitanti della zona, che come preannunciato sulle colonne di questo quotidiano, ieri mattina hanno dato vita a un sit-in di protesta all’esterno del palazzetto dello sport di Forio, che è ubicato a due passi dal ripetitore della discordia. Dopo aver appreso che il signor Cerciello si era rimangiato le proprie parole, i residenti di via Casale si sono recati presso il Comune di Forio sotto l’attenta supervisione degli agenti del commissariato di Polizia di Ischia, diretti dal vicequestore Alberto Mannelli. Donne, uomini, anziani e bambini sono entrati nel “Green Flash” per chiedere un incontro urgente con il sindaco Francesco Del Deo. Il primo cittadino ha accolto una delegazione di residenti, che lo hanno sollecitato ad assumere dei provvedimenti celeri. Del Deo, affiancato nella circostanza dall’avvocato Ferdinando Scotto, ha nuovamente rassicurato i cittadini, dicendo loro che il Comune in queste ore sta studiando una soluzione che possa condurre in tempi brevi alla fattiva risoluzione della problematica.

Il primo cittadino, alla presenza dei residenti di via Casale, ha anche avuto un colloquio telefonico con alcuni dirigenti della sede capitolina della Telecom, che in queste ore stanno effettuando le proprie verifiche affinché la situazione possa essere risolta bonariamente e quindi senza l’intervento di un giudice. Strada, quest’ultima, che potrebbe complicare e non poco la già di per sé intricata vicenda. In attesa di ricevere delucidazioni dalla Telecom, il sindaco Del Deo ha deciso di nominare un perito (individuato nella figura dell’ingegner Ciro Di Meglio), che avrà l’onere di appurare se le onde emesse dal ripetitore siano nocive o meno per la salute dei residenti della zona e di coloro che frequentano il palazzetto dello sport. Nel caso in cui la Telecom non dovesse fornire risposte, il sindaco – che comunque non vede di buon occhio la presenza del ripetitore – potrebbe valutare di emettere un’ordinanza con cui disporre lo spegnimento e il contestuale sequestro dell’apparecchio, e questo per tutelare la pubblica incolumità.

Nel frattempo, i cittadini di via Casale hanno deciso di non stare con le mani in mano. Ieri sera, presso la privata abitazione di uno dei condomini, si è svolta la prima riunione del comitato spontaneo nato per ottenere l’immediata rimozione di quello che non temiamo di definire “ecomostro”. Nel corso della riunione è stato deciso di portare avanti questa battaglia attraverso iniziative che possano sensibilizzare la popolazione foriana, anch’essa vittima di un vero e proprio sopruso che potrebbe verosimilmente arrecare gravi danni alla salute non solo agli abitanti di via Casale, ma anche a tutta la cittadinanza. Tra le prime iniziative che saranno intraprese dal comitato spunta un corteo di protesta lungo le strade del paese, che verosimilmente potrebbe culminare con un sit-in all’esterno dell’attività commerciale di Eduardo Cerciello, sita a pochi metri dal tunnel del Soccorso. Un’iniziativa, quest’ultima, alla quale sono ovviamente invitati tutti coloro che hanno a cuore le sorti del paese e delle future generazioni. In attesa di conoscere la data e l’orario di questa dimostrazione, i residenti di via Casale – seppur inviperiti – non hanno perso il senso dell’umorismo. Alcuni condomini hanno infatti scherzosamente dichiarato che «se Cerciello ha bisogno di soldi, glieli possiamo dare anche noi, ma ad una sola condizione: deve togliere quel maledetto ripetitore». In serata, infine, alcuni abitanti di via Casale hanno affisso uno striscione all’esterno della centrale Telecom, sul quale è scritto a caratteri cubitali “Cerciello Giuda”.

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