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Una messa, una fiaccolata, un auspicio: «Le ferite del sisma non finiscano nell’oblio»

E’ stato questo uno dei passaggi più toccanti dell’omelia di don Gioacchino Castaldi che ha aperto le commemorazioni in occasione del secondo anniversario del sisma, poi la fiaccolata dal Fango al Maio

È stata la celebrazione della Santa Messa al Fango nelle adiacenze della Chiesa di San Giuseppe a dare il via alla cerimonia di commemorazione in occasione dei due anni dal terremoto. “Per non dimenticare”, è stato ripetuto più volte affinché “le vittime del terremoto e le ferite che il sisma ha provocato non finiscano nell’oblio”. L’ha ripetuto don Gioacchino Castaldi, del decanato Casamicciola Terme-Lacco Ameno che ha concelebrato la Messa di commemorazione con don Gino Ballirano,  don Carlo Mazzella e padre Pietro Boniello. “Le comunità colpite dal terremoto hanno bisogno della vostra vicinanza”, ha ripetuto il sacerdote rivolgendosi alle autorità sedute ai primi banchi. Presenti accanto ai sindaci dell’isola il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai terremoti, provvedimenti per la ricostruzione sulle aree terremotate e aiuti agli sfollati, Vito Crimi, il commissario straordinario per la ricostruzione Carlo Schilardi, il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il vicepresidente della giunta regionale della Campania Fulvio Bonavitacola e il consigliere metropolitano Raffaele Cacciapuoti. Il vescovo della diocesi di Ischia, monsignor Pietro Lagnese, è stato presente alla cerimonia religiosa attraverso un messaggio letto da don Giocchino. Il pensiero del presule è stato “per le comunità di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio”, per le vittime “Lina Balestrieri e Marilena Romanini ed i diversi feriti”. Lagnese ancora una volta ha espresso la sua “vicinanza a tutti i terremotati”. Ed in particolare alle famiglie che “a due anni di distanza dal sisma del 21 agosto sono tante ancora prive di un’abitazione e prive di garanzie concrete in merito al loro futuro”. Per questo monsignor Lagnese si è appellato “a tutte le Istituzioni a cui è affidato il post sisma perché mettano mano repentinamente all’opera di riedificazione dando la priorità a chi vive in situazioni di disagio”. E poi un monito: “Una ricostruzione realizzata in tempi lunghi è sempre una cattiva ricostruzione”. “Auspico – ha scritto nel messaggio letto durante la celebrazione Eucaristica – che anche gli edifici di pubblica utilità e i luoghi di culto possano ritornare ad essere abitati dalle comunità interessate dal sisma. Mi unisco a tutti coloro che sono riuniti in preghiera in questo giorno, e in modo speciale offro la Divina Eucarestia per quanti hanno perso la vita la sera di quel tragico evento e per tutti coloro che sono stati coinvolti nell’evento sismico. Prego altresì per quanti si sono adoperati e per tutti coloro che ancora operano per la sicurezza dei cittadini al fine di offrire loro il necessario aiuto, e chiedo al Signore che le Istituzioni preposte al post sisma possano adoperarsi con sapienza e zelo a sostegno della popolazione ischitana mentre assicuro tutta la disponibilità della Chiesa di Ischia a compiere quanto è nelle sue possibilità per continuare a sostenere coloro che vivono tuttora in situazioni di disagio a causa del terremoto”. La celebrazione è continuata con le parole di don Gioacchino che si è appellato all’unità. “Uniti dobbiamo adoperarci per ridare la speranza alle comunità ferite dal terremoto”. Ed unita la popolazione isolana ha partecipato alla fiaccolata che dal Fango, percorrendo via Borbonica, è arrivata a Casamicciola Terme, in Piazza Maio: l’epicentro ed il simbolo del sisma che ha colpito l’isola due anni fa. Durante il toccante corteo, il silenzio è stato interrotto solo dalle preghiere dei tanti che hanno voluto partecipare al ricordo delle vittime Marilena Romani e Lina Balestrieri che persero la vita nei crolli di via Serrato e Via D’Aloisio. “Per non dimenticare”. 

Foyto Franco Trani

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