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Sparano botti in onore del Santo, danni in una casa

FORIO – Fuochi d’artificio, croce e delizia dell’isolano. C’è chi li odia visceralmente, reputandoli un retaggio di un passato che è ora di dimenticare e di mettere da parte e chi invece li osanna e li venera come una tradizione quasi sacra, da difendere e proteggere come parte fondamentale del proprio dna culturale. Ma quando i fuochi d’artificio spezzano in maniera a dir poco traumatica la tranquillità domestica c’è da chiedersi se il Santo omaggiato sia contento che i propri fedeli vengano catapultati in un’atmosfera che è assimilabile ai più terrificanti scenari di guerra. E nello scrivere queste parole ci permettiamo di assicurarvi che non stiamo esagerando.

Durante i festeggiamenti per la festa di San Michele a Monterone sono stati fatti detonare alcuni fuochi a botta chiusa, quelli, per intenderci, che fanno un gran frastuono e provocano una notevole onda d’urto senza essere accompagnati dai giochi di colori tipici dell’arte pirotecnica. La botta chiusa, conosciuta anche come “colpo oscuro” o “colpo fulminante” è stata fatta esplodere all’interno della popolosa contrada, fin troppo vicino alle abitazioni, senza tenere conto delle più elementari regole di buon senso. Il colpo fatto esplodere durante i festeggiamenti in onore di San Michele ha fatto tremare muri, finestre e fondamenta, procurando spavento tra gli abitanti e il terrore nell’animo degli animali domestici. L’esplosione è stata talmente forte che l’onda d’urto ha provocato anche danni all’interno delle abitazioni foriane. Come nell’abitazione di Orsola Matarese. Una cristalliera della sua abitazione, infatti,  ha tremato con una tale violenza da causare la rottura di buona parte degli oggetti che erano all’interno del mobile.

“Dopo l’esplosione – racconta la signora Orsola – ha tremato la cristalliera rompendo bicchieri, tazze e alcuni ricordi che avevo da 50 anni . Non ho parole !! E non parliamo dei poveri animali con il cuore in gola”: Siamo sicuri – ha concluso la signora protagonista del brutto episodio – che i santi vogliono questo?”

Secondo Michele Di Meglio, artificiere fochino, demolitore strutturale nonché esperto pirotecnico con tutte le licenze inerenti (tra cui anche  fabbricazione, usare un colpo simile in un rione con una tale conformazione urbanistica è da folli, corrisponde in potenza a circa 20 grammi di tnt. “Le.vetrate, se lasciate chiuse – ha precisato –  si distruggono a causa dell’effetto barriera causato dal vetro stesso. Sarebbe interessante – ha continuato l’artificiere fochino – capire quanto grande fosse la bomba e a che distanza dalle case è stata lanciata. Certi ordigni, in linea di massima vanno sparati in zone aperte e mai a meno di 80 metri dalle case. In un rione tanto piccolo – ha concluso Michele Di Meglio – il pirotecnico o improvvisato tale, è soggetto a denuncia penale, oltre  che ad ammenda amministrativo più ritiro licenza”.

Antonello De Rosa

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