CRONACA

Un tavolo nazionale per il “caso Ischia” guidato dal Ministro per il Sud

Una iniziativa del circolo del Movimento 5 Stelle di Ischia presieduto dall’ arch. Caterina Iacono oggi al Senato della Repubblica con il presidente della VIII Commissione Lavori Pubblici, sen. Prof. Mauro Coltorti

Di Giuseppe Mazzella

L’Isola d’ Ischia – per proprietà ambientali e dimensione della consistenza ricettiva – ha bisogno di un “ Piano di Assetto Territoriale e di Sviluppo Economico” capace di avviare la “Ricostruzione”, dopo il sisma del 21 agosto 2017, soprattutto a Casamicciola e Lacco Ameno e marginalmente Forio. Anzi. La “Ricostruzione” può e deve essere l’occasione per una “razionalizzazione istituzionale” (un sol Comune in luogo di sei) ed una “razionalizzazione urbanistica” un solo Piano “possibile” capace di coniugare tutela “passiva” del territorio con tutela “attiva” anche alla luce del dibattito “infinito” della Regione Campania (Giunta e Consiglio) sulla nuova legge urbanistica sul tappeto da almeno 30 anni e sempre eternamente “prorogata” con leggine provvisorie come quella in essere che sposta al 20 gennaio l’ adozione del “preliminare” del Piano Urbanistico Comunale (PUC) per i Comuni della Campania. La Regione Campania ha inviato a 470 Comuni dei 550 della Campania la “diffida” a provvedere. Nessuno dei sei Comuni dell’ isola d’ Ischia ha uno “strumento urbanistico” in esecuzione. Nessuno dei sei Comuni ha un Piano urbanistico di “tutela attiva”.

Da qui un percorso obbligato: un accentramento delle “competenze” nel Governo Centrale. L’individuazione nel Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, come “persona fisica” e “istituzionale” per mettere insieme i poteri spezzettati tra Stato, Regione, Città Metropolitana, Comuni e fare la “ricostruzione” ma dalla “ricostruzione” – finalmente ad oltre 50 anni dal Piano Regolatore Bequinot – avviare la Pianificazione Territoriale e la Programmazione Economica nell’ isola d’ Ischia. Questi gli obiettivi di una iniziativa politica del circolo del Movimento 5 Stelle di Ischia presieduto dall’ arch. Caterina Iacono, che si terrà oggi martedì 14 gennaio 2020 a Roma a Palazzo Giustiniani con inizio alle ore 9.30 presso gli uffici del sen. Prof. MAURO COLTORTI, presidente della ottava Commissione Lavori Pubblici del Senato. All’ iniziativa affinchè si costituisca un “tavolo nazionale” per il “caso dell’ isola d’ Ischia” l’ arch. Caterina Iacono – con un lungo impegno civile fin dal 2012 con convegni e conferenze per la “programmazione ad Ischia” – ha invitato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il Sindaco Metropolitanao di Napoli, Luigi De Magistris, il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, dottor Giuseppe Provenzano ed infine l’ on. Luigi Di Maio, Ministro per gli Affari Esteri ma anche Capo della delegazione del M5S al Governo, nonché il Commissario del Governo alla Ricostruzione, Carlo Schilardi, senatori ,deputati e consiglieri regionali del gruppo del M5S nonché esperti in pianificazione e sviluuppo.

L’ arch. Caterina Iacono – anche recependo quanto pubblicato nei 4 numeri del 2019 dell’ agenzia e della rivista “Il Continente” di Politica, Economia, Diritto e Storia diretta da Giuseppe Mazzella – ha inviato un corposo documento ai partecipanti dove si chiede al Governo “attraverso il Ministro per il Sud , dottor Giuseppe Provenzano, di assumere la guida della Ricostruzione e del rilancio economico e sociale dell’ isola d’ Ischia mettendo in atto tutti gli strumenti che esistono per il rilancio del Mezzogiorno”. Il documento in particolare esprime contrarietà alla “microzonazione sismica” sostenendo le tesi del vulcanologo prof. Giuseppe Luongo e sottolinea che “L’ isola d’ Ischia, per la sua particolarità ambientale ed il suo sviluppo economico legato al turismo, costituisce un caso nazionale ed europeo che necessita di un nuovo assetto istituzionale – un sol Comune in luogo di sei – e di un piano urbanistico di assetto  territoriale – tutela passiva (come gli urbanisti chiamano con sempre nuovi eufemismi il Piano Territoriale Paesistico)  ed “attiva” (come sempre gli urbanisti  e sempre con nuovi  termini viene chiamato il Piano Regolatore)  insieme in un unico  strumento “regolatore” di un territorio di appena 46 km2 abitato da 64mila persone ma dove negli ultimi 50 anni si sono costruiti circa 100mila vani determinando uno sviluppo selvaggio senza alcun rispetto per il bello che si vede ad occhio nudo ed il brutto che sta sottoterra poiché questa è un’isola vulcanica ed è una delle tre zone vulcaniche del Napoletano insieme ai Campi Flegrei ed al Vesuvio.

Un unico Piano di Assetto Territoriale dovrebbe essere capace  di coniugare l’esigenza di sicurezza sismica; di  tutela dell’ambiente naturale che è  di straordinaria bellezza; di consolidare  con un rigoroso controllo pubblico la sua espansione economica e sociale che ha raggiunto cifre notevoli quali 3mila imprese, 40 mila posti-letto, 9mila lavoratori stagionali, 3200 studenti dei 4 Istituti Superiori. Questa esigenza di razionalizzazione istituzionale ed economica è drammaticamente emersa dal sisma del 21 agosto 2017, tredicesimo nella storia dell’isola dopo 134 anni dall’ ultimo evento del 28 luglio 1883, che ha causato due morti, 2500 sfollati e 1500 edifici colpiti, soprattutto nella cittadina di Casamicciola, con una “emergenza” che dura ancora e con una “ricostruzione” che non si avvia anche con l’approvazione della farraginosa legge n.130 del 16 novembre 2018 ”oggetto di una polemica nazionale” sull’ art.25 che fa riferimento alle tre leggi di condono edilizio. Oggi abbiamo un Commissario alla Ricostruzione ed è probabile che avremo il Terzo nominato dalla Giunta Regionale per la redazione e l’adozione del Piano Urbanistico Comunale ( PUC) perché i sei Comuni entro il 31 dicembre 2019  ai sensi della legge urbanistica regionale del 2004 avrebbero dovuto redigere questo nuovo strumento urbanistico, ciascuno per proprio conto, tenendo conto tuttavia che questo PUC è “sottordinato” rispetto al Piano Territoriale Paesistico approvato nel 1995 dall’allora Ministro dei Beni Culturali, Antonio Paolucci, ai sensi della “Legge Galasso” del 1984 dopo 11 anni di inadempienza della Regione Campania che avrebbe dovuto approvarlo entro un anno. Due Commissari in carica ed un terzo in arrivo dalla Regione  – a meno di una ulteriore “proroga” della Regione stessa  ai Comuni come sta avvenendo da 14 anni – perché nessuno dei sei Comuni soprattutto i tre Comuni colpiti dal sisma Casamicciola, Lacco Ameno e Forio ha adottato questo “ PUC”  . Due commissari per una emergenza nazionale ed una ricostruzione non hanno  – come era nella logica elementare –  “ sospese” le “ rispettive competenze” dei Comuni, della Città Metropolitana di Napoli che ha sostituito la Provincia, e della stessa Regione. Così il sindaco metropolitano, Luigi De Magistris, annuncia che con atto monocratico ha “ approvato un “ Piano Strategico” tempo fa dove l’ isola d’ Ischia è indicata come “ area omogena” nella sua interezza.

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La Regione dal canto suo –  a parte le dichiarazioni forti del Presidente Vincenzo De Luca contro la legge nazionale di ricostruzione –  non esprime nessun atto nelle forme di Legge ed è incapace perfino di dare attuazione ad un ordine del giorno proposto da una consigliera di Forza Italia Maria Grazia Di Scala con il quale si chiedeva alla Giunta Regionale di istituire sull’isola d’Ischia un proprio ufficio per avviare la Pianificazione Territoriale e la Programmazione Economica quasi di supporto ai Comuni per uno “sviluppo locale” capace di utilizzare i fondi europei del programma 2014-2020. Infatti non c’è un disegno unico di Ischia per mantenere il suo armamentario turistico, per nuove opere pubbliche, per affrontare una ricostruzione possibile soprattutto del Comune di Casamicciola, ancora una volta il più colpito dal terremoto del 21 agosto 2017. (Il Continente di G- Mazzella). Da qui la convinzione di una “ ricostruzione accentrata”con un Commissario che stesse sei giorni su sette in ufficio a Ischia, con pieni poteri, ed azioni forti e risolutive e non preda degli umori di una classe dirigente locale. Esattamente cioè che fece il Governo di Agostino Depretis dopo il terribile terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883 affidando la responsabilità dell’emergenza e della ricostruzione al Ministro dei Lavori Pubblici, Francesco Genala. Il frazionamento delle competenze in nome del decentramento amministrativo si è rilevato assolutamente insufficiente rendendo straordinariamente attuale il monito di Silvio Spaventa nel suo famoso discorso sulla “Giustizia nell’Amministrazione” del 1880. Spaventa infatti  auspicava il decentramento amministrativo dello Stato ma era molto scettico sulla capacità dei “corpi locali” di saper gestire i gravosi compiti dello Stato.

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