POLITICAPRIMO PIANO

“Per Ischia” va ancora all’attacco: «Basta con l’immobilismo»

Il gruppo di minoranza con una nota lamenta ancora una volta l’atteggiamento insuffiente dell’amministrazione comunale e del sindaco relativamente all’emergenza Covid-19

La convocazione del consiglio comunale (di cui raccontiamo in altra parte del giornale) non sembra aver frenato l’ira funesta dei cinque consiglieri di minoranza del gruppo “Per Ischia” che con una nota continuano a manifestare il loro dissenso verso l’amministrazione guidata dal sindaco Enzo Ferrandino. Ottorino Mattera, Gianluca Trani, Ciro Cenatiempo, Giustina Mattera e Maurizio De Luise spiegano i motivi di un malcontento sempre crescente ed esordiscono: «Da tempo abbiamo evidenziato l’estrema difficoltà dei lavoratori e delle aziende ischitane di fronte a questo virus infame. Un nemico che ha tolto serenità, lavoro, denaro. La politica deve guardare con realismo a questa situazione, schierandosi dalla parte dei cittadini senza “se” e senza “ma”. Da parte nostra abbiamo proposto l’unica soluzione di buon senso, lo stato di calamità per Ischia e per le isole minori, per tutelare ogni lavoratore ed ogni impresa senza distinzioni, e considerando che la doverosa riapertura avverrà non solo gradualmente, ma soprattutto nella totale incertezza su cosa potrà accadere».

I cinque esponenti d’opposizione aggiungono che «Le nostre imprese, che non possono più contare sullo “storico” come riferimento per prevedere il fatturato, che sono oberate da nuove prescrizioni sanitarie, con nuove responsabilità penali per l’ipotesi di contagi tra i dipendenti o i clienti, e con le tasse e i contributi da pagare rimasti uguali a prima della crisi, hanno bisogno anzitutto di ritrovare serenità, sapendo che questo sarà un anno dove le tasse, i contributi ed i finanziamenti saranno congelati. Anche il ministro Franceschini si è reso conto della situazione, dichiarando che serve un intervento straordinario per il settore. Ma noi dobbiamo chiedere di più, perché tutto il nostro territorio vive, direttamente o indirettamente, solo di turismo, anche dunque quelle attività e quei lavoratori che tecnicamente non rientrano nel comparto turismo. Constatiamo invece che il sindaco di Ischia non ha ancora messo sul tavolo nessuna proposta concreta per affrontare l’emergenza, e ciò induce a pensare che l’unico scopo dell’amministrazione sia quello di obbligare le aziende ad aprire a pieno regime quanto prima (magari già dal 1º giugno), per poter chiedere le tasse come se nulla fosse accaduto».

Poi Ottorino e Giustina Mattera, Trani, Cenatiempo e De Luise rivolgono alcune domande a Enzo Ferrandino: «Hai idea, sindaco, di quanti alberghi hanno programmato la riapertura a giugno? Lo sai? Hai idea, sindaco, di quante prenotazioni ci sono per giugno/luglio negli alberghi che hanno programmato la riapertura in quel periodo? Lo sai? Hai idea, sindaco, di quanti dipendenti saranno assunti in questi alberghi? Lo sai? Hai idea, sindaco, che molte aziende hanno intenzione di lasciare a casa gran parte dei dipendenti di cucina, sala e terme? Lo sai? Hai idea, sindaco, di quante spese dovranno sostenere le aziende per adeguarsi alle nuove norme per la riapertura? Lo sai? Hai idea, sindaco, di quanti rischi corrono le aziende per l’ipotesi che anche 1 solo caso di Covid riguardi un loro dipendente o un loro cliente? Lo sai?». Poi la conclusione: «Abbiamo anche proposto di seguire l’esempio di altri sindaci, che hanno eliminato per il 2020 la tassa per il suolo pubblico e ridotto la tassa per la spazzatura del 50% (le imprese non stanno lavorando e dunque non producono rifiuti). Ma siamo stati ignorati».

Il comune non può limitarsi a far riaprire tutto il prima possibile, solo perché è ASSETATO DI TASSE!!

Ischia ha bisogno che la politica faccia la sua parte, oggi più che mai.

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Claudio

L intervento fatto è giustissimo,da 2 mesi sto cercando di portare in visione la situazione ischitana.SIAMO TUTTI STAGIONALI,almeno le 20000 unità forza lavoro che non hanno un POSTO FISSO….19000 famglie…400 strutture ricettive…negozi ..bar etc…moriremo nn di VIRUS…ma di fame…ci scanneremo x un lavoro…da ottobre…nn avremo liquidizione …nn ci saranno contributi…nn ci sarà la naspi…il problema è ISOLANO…dovrebbero essere uniti i vari esponenti e alzare la voce in difesa dei loro VOTANTI(chiamrci cittadini no…nn lo siamo considerati)…tanti senza il bonus x una SIGLA…tutto tace…e nemmeno la voce degl ischitani so fa semtire…..CITO ..
LA FORZA DEGL OPPRESSORI NON E NEGLI OPPRESSORI….MA NEGL OPPRESSI STESSI….

Not in my name

Molte idee e ben confuse sicuramente le avete tutti! Un consiglio appena potete imparate a ballare,così quando saremo tutti morti potrete ballare sui nostri cadaveri

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