Di GIEFFE
ISCHIA – Doveva essere una riunione che aveva un compito decisamente delicata, vale a dire quella di trovare un punto d’incontro tra la linea di indirizzo dell’amministrazione comunale (fortemente voluta a suo tempo dal sindaco Giosi Ferrandino) e quella dei consiglieri di minoranza, che si opponevano fortemente e non a caso avevano alzato le barricate già in tempi non sospetti. Ma l’incontro tra gli esponenti politici ischitani di entrambe le fazioni, chiamati a discutere sul delicato caso Genesis, ha partorito la fin troppo scontata fumata nera.
Gli uomini del sindaco attualmente agli arresti domiciliari hanno insistito sulla linea tracciata dal grande capo: spending review deve essere e spending review sia. In un modo o nell’altro i costi di gestione della società partecipata devono passare dagli attuali 900.000 euro annui ad un massimo di 450.000, spicciolo più spicciolo meno. Un orientamento assolutamente non condiviso dalla minoranza, anche perché a quel punto inevitabilmente i dipendenti attualmente in organico finirebbero quasi tutti con l’essere licenziati o col veder ridotto fortemente il monte ore lavorativo e di conseguenza anche la retribuzione mensile. Nessuna convergenza, insomma, anche se un segnale è arrivato: l’assemblea della Genesis, in programma proprio ieri, e che avrebbe di fatto dovuto assumere le decisioni del caso, è stata rinviata. Per la serie, in questo momento ancora particolarmente nebuloso, meglio prendersi una opportuna pausa di riflessione. Poi si vedrà.
