CULTURA & SOCIETA'

Stop all’omobitransfobia, ad Ischia il primo evento LGBT

Venerdì sera il municipio del Comune di Ischia si è illuminato dei colori dell’arcobaleno in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia. L’iniziativa è stata anche un’occasione per il neonato collettivo ischitano per presentarsi alla comunità isolana

Il municipio di Ischia illuminato per una sera con i colori dell’arcobaleno per un’isola più inclusiva e senza discriminazioni. Perché certi pregiudizi, quelli di cui purtroppo ancora oggi  sono oggetto gli LGBT- lesbiche, gay,bisessuali e transgender- sono duri a morire.

Si è tenuto lo scorso Venerdì 17 Maggio sull’isola il primo evento pubblico del neonato collettivo Ischia LGBTQ+ per dire stop all’Omobitransfobia. Un’iniziativa questa organizzata, in collaborazione con l’amministrazione del Comune di Ischia, guidata dal sindaco Enzo Ferrandino, in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia,la bitrasfobia e la trasfobia e che ha visto il collettivo isolano radunarsi agli esterni del municipio di via Iasolino per dare un segno di partecipazione alle celebrazioni globali, ma anche per farsi conoscere dalla comunità isolana. Ed in diversi sono stati, i cittadini ad accorrere all’evento: giovani e meno giovani, incuriositi, ma anche desiderosi di dare supporto morale all’iniziativa, la prima nel suo genere a prendere piede sul territorio ischitano. «Siamo molto sensibili al tema- ci hanno raccontato alcuni degli accorsi all’evento– anche perché sull’isola mancava finora una realtà come quella del collettivo e abbiamo ritenuto opportuno mostrare la nostra vicinanza.  Purtroppo ci sono ancora tante persone che solo perché gay, trans o bisex, non vengono accettate dalla società e molti finiscono anche per suicidarsi proprio per questo motivo». Fuori alle mura del municipio ischitano i presenti hanno così incontrato di persona i ragazzi del collettivo, presieduto dal giovanissimo Fabio Pilato insieme a Simone Coda – mostrando così, il volto migliore dell’isola: quello che non bada a se l’amore sia tra due persone dello stesso sesso e che non si abbassa alle logiche di una mentalità bigotta. «L’isola non ha una mentalità così ristretta come si crede –  ha commentato Fabio – lo dimostra la partecipazione a questo evento di persone non facenti parte del collettivo, ma che hanno comunque voluto mostrare la loro vicinanza. Inoltre parlo anche per mia esperienza personale. Io sono un ragazzo trans e bisessuale e ho fatto coming out due anni fa.  Nonostante l’intera scuola sapesse ciò che sono, sono stato comunque eletto rappresentante di istituto del Liceo di Ischia. Questo dimostra che l’isola, soprattutto i giovani di oggi, hanno una certa apertura mentale rispetto determinate tematiche».

Alla vigilia dell’iniziativa, tuttavia, nonostante la buona partecipazione comunitaria, non sono mancati commenti inappropriati da parte di qualcuno che, evidentemente, non ha molto gradito l’operato del collettivo.  «Purtroppo- ci hanno raccontato i ragazzi di Ischia LGBTQ+ – sulla pagina facebook dell’evento abbiamo ricevuto commenti omofobi. Una persona ci ha infatti accusato di star creando un’isola di “froci”. Noi abbiamo cercato di non rispondere alle provocazioni, anche perché non volevamo inaugurare questo primo incontro pubblico in un clima di astio». «Abbiamo ritenuto opportuno – hanno proseguito i ragazzi – organizzare questa iniziativa proprio perché, a nostro parere, l’isola ha bisogno che ci siano più eventi del genere, per far capire anche alle persone che noi non chiediamo di essere per forza d’accordo con il nostro pensiero  o con quello che siamo, ma semplicemente di farci vivere la nostra vita alla luce del sole come tutti. In fondo non facciamo male a nessuno». «L’iniziativa che abbiamo organizzato in maniera congiunta con il collettivo – ha  commentato invece, il vicesindaco di Ischia Luigi di Vaia che lo ricordiamo  quattro anni fa  è stato  promotore dell’approvazione delle Unioni civili presso l’ente di via Iasolino – rappresenta un ulteriore passo rispetto temi che per molto tempo qui ad Ischia sono stati ignorati. Mi fa piacere aver incontrato ragazzi così giovani che non hanno paura di esporsi e che sono orgogliosi di quello che stanno facendo. Come isola turistica e di accoglienza dovremmo dare sempre l’esempio di una certa apertura mentale su temi che riguardano i diritti civili delle persone e credo che con questo evento abbiamo dato un forte  segnale».  

Quello del 17 Maggio, comunque, per il collettivo LGBTQ+ di Ischia, che raggruppa ad oggi una trentina di persone di età compresa dai 13 ai 37 anni – ha rappresentato l’inizio di un percorso mirato alla messa in campo, sul nostro territorio, di iniziative di sensibilizzazione più concrete: un’isola  dove pregiudizi e discriminazioni siano messi al bando in un’ ottica del vivere sé stessi e ciò che si è senza vergogna. «Il  collettivo- ci ha  raccontato ancora Fabio-  è nato da un mio desiderio di unire quanti più ragazzi possibili e anche aiutare chi magari non si accetta ancora completamente. Ad Agosto dello scorso anno ho scoperto che esisteva su facebook la pagina “Ischia LGBT” e così ho contattato il creatore e abbiamo fatto un primo raduno a cui parteciparono cinque persone. Dopo si è creato  un gruppo WhatsApp  a cui poi si sono aggiunte man mano sempre più persone. Questo inverno ci siamo incontrati almeno una volta a settimana, anche solo per mangiare una pizza insieme e parlare di vari argomenti. La svolta è poi avvenuta quando lo scorso Marzo abbiamo incontrato per la prima volta la presidentessa dell’arcigay di Napoli che è venuta qui sull’isola. Quello è stato il momento decisivo  che ci ha dato la spinta a  fare qualcosa di più serio». « Sono orgoglioso di ciò che sono – ha concluso Fabio- e di rappresentare tutti i ragazzi di Ischia LGBTQ+. La prossima tappa sarà il Gay pride del 22 Giugno a Napoli a cui prenderemo parte come associazione».

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