CRONACA

Riva Destra, il primo lotto dei lavori a Di Palo

Arriva l’aggiudicazione definitiva dell’attesa opera di riqualificazione della zona portuale, per un importo di quasi cinque milioni di euro

È stato definitivamente aggiudicato il primo lotto delle opere nell’ambito del progetto dei “lavori di messa in sicurezza, potenziamento delle infrastrutture e attrezzature portuali, integrazione con le aree retro portuali e riqualificazione del Porto d’Ischia”. Sarà l’associazione temporanea d’imprese costituita dalla ditta “Operazione Srl”, capogruppo-mandataria con sede a Napoli, e dalla ditta Campania Noleggi Srl, mandante, anch’essa con sede a Napoli, a realizzare la prima parte dell’importantissima opera che ha come punto focale il rilancio della Riva destra, a partire dalla risoluzione della problematica dell’acqua alta, che periodicamente continua a flagellare uno dei luoghi più suggestivi e che costituisce uno degli snodi irrinunciabili della movida locale estiva.

La Riva è infatti caratterizzata da un’altissima concentrazione di attività di ristorazione, che vengono quindi fortemente penalizzate dagli allagamenti che talvolta non si limitano soltanto ai mesi invernali, ma che in condizioni meteo particolari, come i venti di scirocco, si verificano anche durante l’alta stagione, quando la zona è affollatissima da turisti e isolani. Si tratta di un intervento atteso da decenni, ormai non più rinviabile e che adesso per la prima volta viene affrontato in maniera razionale e sistematica, grazie a un finanziamento regionale di circa 6.300.000 euro. Per questo primo lotto, la “Operazione srl” si è vista aggiudicare i lavori per l’importo al netto del ribasso d’asta dell’8,50% di euro 3.935.895,67, oltre Iva al 22% pari ad altri euro 874.336,70, per un importo complessivo di euro 4.848.954,43. Dal punto di vista della tutela archeologica, considerato che l’intervento riguarda un’area ad altissimo rischio archeologico, nei prossimi giorni saranno eseguiti alcuni saggi tramite carotaggi geo-archeologici preliminari, per la verifica delle preesistenze archeologiche da effettuarsi dove sono previste operazioni che investono il sottosuolo, come sottoservizi, paratie, fondazioni. Era questa infatti una delle condizioni poste dalla Soprintendenza per dare l’ok all’intervento, e visto che l’intera area del porto è interessata dalla presenza di strutture antiche, individuate grazie all’ispezione eseguita in corrispondenza del tondo di Marco Aurelio, è stato ritenuto opportuno prevedere l’inserimento di un piano di protezione delle emergenze archeologiche sottomarine.

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