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Ruba nella casa dove è agli arresti domiciliari, finisce a Poggioreale

La singolare vicenda ha visto protagonista il 31enne Sarkar Kanchan, originario del Bangladesh ma residente sull’isola: il provvedimento è stato notificato dai carabinieri della Stazione di Barano

Nell’apprestarci a raccontarla, questa storia, siamo i primi ad esserne consapevoli: chi la legge crederà a un pesce d’aprile fuori stagione o magari a una simpatica barzelletta. E invece, che ci crediate o no, è tutto vero. I carabinieri della Stazione di Barano d’Ischia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Sarkar Kanchan, originario del Bangladesh, residente sull’isola.

Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Napoli, ha di fatto aggravato la misura degli arresti domiciliari alla quale Sarkar era già sottoposto. I nuovi fatti contestati riguardano una serie di furti di denaro e di altri beni, commessi dall’indagato nell’abitazione in cui aveva trovato ospitalità da circa un anno. Avete capito bene, ristretto ai domiciliari aveva commesso un reato anche in quello che in ogni caso rappresentava un percorso di natura detentiva.

A motivare la drastica decisione del gip la denuncia sporta ai militari dell’Arma dall’anziano baranese F.M., che aveva lamentato la sottrazione di denaro e altri beni che gli venivano lasciati dal figlio per badare al suo sostentamento.

Le indagini della Stazione di Barano d’Ischia, scaturite dalla denuncia sporta dal proprietario dell’abitazione, hanno permesso di acquisire elementi idonei in ordine alla responsabilità dell’indagato, che è stato tradotto presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale. Ma cerchiamo di essere più precisi nel ricostruire una storia che ha francamente del paradossale. L’uomo, trentunenne, era sottoposto agli arresti domiciliari dallo scorso 6 luglio presso l’abitazione di F.M., che lo assisteva in forza di contratto di lavoro prima di essere licenziato. Ed è stato lo stesso F.M. ad avere sporto denuncia ai carabinieri denunciando la sottrazione di denaro e altri beni che il figlio del padrone di casa lasciava al padre per il suo. Il giudice ha ritenuto – nel disporre l’aggravamento della misura – che la commistioni di furti all’interno dell’abitazione di F.M. denotasse la spregiudicatezza dell’indagato ed è da ritenersi indicativa della sua assoluta insensibilità ed incapacità al rispetto di misure di natura finanziaria. La carcerazione si è resa inevitabile anche per evitare che Sarkar Kanchan potesse reiterare il reato: l’uomo, infatti, non aveva disponibilità di altro alloggio sul territorio italiano e lasciarlo in libertà avrebbe inevitabilmente comportato non pochi rischi.

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