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Trasporti, il monito della Di Scala: «Adesso la misura è colma»

ISCHIA. Il 2018 si era chiuso con la nota vicenda relativa alle corse dei traghetti Caremar annullate proprio il 25 dicembre, provocando rabbia e sconcerto negli utenti costretti a subire l’ennesimo disservizio sulle vie del mare. Un tema sul quale, come i lettori sanno bene, da sempre si batte con l’abituale impegno l’onorevole Maria Grazia Di Scala, consigliera regionale e componente della Quarta Commissione Permanente, quella appunto dedita ai trasporti.

Dopo il “caso Caremar”, quali sono stati gli ultimi sviluppi?

«Durante il Consiglio regionale svoltosi tra il 27 e il 28 dicembre, ho caparbiamente riproposto gli emendamenti già discussi e che in prima battuta lo scorso anno erano stati dichiarati inammissibili. Tuttavia De Luca ha posto la fiducia, escogitando un maxi-emendamento poi posto ai voti, e di fatto ha così escluso tutti gli emendamenti che io avevo proposto. Tra questi ce n’è uno in particolare a cui tengo,  in relazione ai trasporti: avevo proposto nuovamente la norma relativa all’interazione tra le varie Compagnie per la bigliettazione e la revisione della politica tariffaria. Riproporrò sicuramente tali emendamenti, unitamente alla proposta di modifica del regolamento, così come era stata avanzata dall’Autorità Garante della Concorrenza, a tutela dei consumatori. Come si sa, l’Autorità ha definito “fallimentare” il sistema dei trasporti regionale, dando alla regione 60 giorni per adeguarsi».

Il problema delle corse annullate va però al di là dell’episodio “natalizio”.

«Proprio così. Non c’è distinzione tra le varie Compagnie. Le corse saltano a seconda dell’eventuale convenienza ad effettuarla, a discrezione della Compagnia. Lo schifo è questo ma anche altro: non solo le  corse annullate in continuazione, ma anche i tempi di percorrenza vergognosamente lunghi, a cui si aggiunge una politica tariffaria scellerata per cui i prezzi dei biglietti aumentano a discrezione delle Compagnie senza alcun limite, con il beneplacito della Regione. Ecco perché ho accusato la Regione di “coprire” le Compagnie senza adottare sanzioni veramente efficaci. I regolamenti per i trasporti terrestri prevedono che le corse debbano essere effettuate regolarmente e che possano saltare soltanto in casi di comprovata necessità. Non c’è nessuno che compie tali controlli. Ho più volte chiesto accesso agli atti per visionare quante e quali corse saltano, e con quale frequenza: non ho mai ricevuto risposta. Tra l’altro mi hanno anche spiegato che le Compagnie, in caso di controllo, vengono preventivamente avvisate: come si può quindi pensare che la Regione possa svolgere un efficace ruolo di controllore?».

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Quindi l’anno nuovo inizia all’insegna di problemi sempre uguali, che sembrano perpetuarsi.

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«È vero, anno dopo anno siamo costretti a ripetere quasi le stesse cose. Spero solo che adesso, con la nota dell’Antitrust che ha bacchettato la Regione Campania, ci sia finalmente un sistema che sia realmente rispondente alle esigenze di tutti gli utenti, viaggiatori, trasportatori, pendolari e non. Le contestazioni dell’Autorità hanno riguardato vari aspetti del sistema dei trasporti marittimi, anche per quanto riguarda la mancanza di concorrenza e il difficile sub-ingresso di altre Compagnie rispetto a quelle già presenti sullo scacchiere».

Quindi si potrebbe quasi parlare di un cartello.

«Sì, nei fatti è possibile dare una lettura di questo tipo. Ora attendiamo la scadenza, tra un mese, del termine concesso dal Garante alla Regione, per vedere se ci saranno effetti tangibili nell’interesse dei cittadini. Per quanto mi riguarda, sarò in commissione a dare battaglia anche per questo, e a vigilare sulla modifica del regolamento affinché sia realmente rispondente all’interesse pubblico».

Francesco Ferrandino

 

 

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