CULTURA & SOCIETA'

Il sapore nascosto dei capperi, ovvero i “chiapparielli” per tutte le stagioni

C’è chi si inventa in proprio la coltivazione dei capperi. Vuol vedere la pianta fiorire sotto i suoi occhi, fuori del proprio terrazzo, in adattati vasi per l’abbisogna

Fra lo strano frutto Chayote spinosa e consumate specie nei giorni festivi di Pasqua ed i “chiapparelli la distanza non è poi tanta. Vivono in habitat differenti. ”Essere innamorati dei “Chiapparielli” è assolutamente normale, visto che a questo quasi selvatico prodotto della nostra terra attacato alle paracine, diamo un’importanza basilare per certi piatti tipici della nostra cucina che è meglio definirla all’ischitana, così ci accredita meglio. Le piante bei capperi attecchiscono per lo più nelle fessure di muri, su pareti e in terreni ruvidi. La natura è questa. Ma c’è chi vuole andare oltre e si sostituisce ad essa. E così si inventa in proprio la coltivazione dei capperi. Vuol vedere la pianta fiorire sotto i suoi occhi, fuori del proprio terrazzo, in adattati vasi per l’abbisogna. Per passione sopratutto del piccolo verde frutto. I fiori del cappero sono ermafroditi, solitari, di colore bianco rosato formati da quattro petali ovali con al centro numerosi stami di colore rosa intenso soprattutto nella parte apicale, mentre il pistillo è portato da un peduncolo molto lungo. Sono molto grandi ed appariscenti e raggiungono i 5-6 cm di diametro. La pianta fiorisce a partire dal mese di maggio e per tutto il periodo estivo e fino all’inizio dell’autunno se presente una buona umidità ambientale. Agli sprovveduti che amano vedere fiorire e sbocciare il cappero in casa proprio elenchiamo qui alcuni suggerimenti. 1) Vaso di terracotta possibilmente lungo e stretto, ma all’occorrenza qualsiasi vaso e di qualsiasi materiale! 2) Materiale drenante (sassi, argilla espansa, cocci) da porre sul fondo del vaso in almeno tre strati e in mezzo alla terra. 3) Terriccio universale 33%, terra di campo e sabbia 33% Materiale drenante 33%. Modus operandi: 4) Porre sul fondo del vaso il materiale drenante. 5) Mischiare bene i vari componenti del terreno di coltura e riempire il vaso per tre quarti. 6) Svasare la piantina di cappero mantenendo la zolletta di terra quanto più integra possibile. 7) Appoggiare la piantina sulla terra del vaso e aggiungere altro terreno sino a ricoprire tutta la zolletta della piantina, praticando una decisa pressione sul terreno immesso, soprattutto verso le pareti del vaso. Lasciare il colletto del cappero scoperto dal terreno, all’aria. 8) Annaffiare abbondantemente ma lentamente, a più riprese. 9) Concimare con pochi(10-15) pellets o granuli di concime (N, K, P) solido o con pochi cl di soluzione liquida appositamente preparata. 10) Esporre il vaso così preparato in zona assolata o semi assolata, per tutta la buona stagione; 11) Annaffiare secondo necessità, mantenendo la terra umida ma non fradicia. Se la terra si secca completamente il cappero non trova più acqua e muore in pochi giorni. 12) Potare il cappero in inverno appena perde tutte le foglie, accorciando i rametti (4-5 cm) fin quasi alla base del fusto e ritirarlo in area protetta dall’acqua piovana e dal gelo ma non riscaldata. (ricordare il 5° punto delle condizioni essenziali!)es vano scale, garage, tettoia, serra fredda. 13) Annaffiare ogni tanto e all’occorrenza, per impedire il completo disseccamento della terra. Un consiglio lo diamo anche per chi, avendo un giardino con qualche muretto ouò coltivare il cappero senza ulteriori problemi. Far attecchire una piantina di cappero con una sua zolletta di terriccio in un muro vero e proprio è cosa ardua

michelelelubrano@yahoo.it

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