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Saldi al via tra luci ed ombre

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. L’anticipata apertura dei saldi in Campania, che hanno preso il via sabato scorso, ha dato una boccata d’ossigeno a vari esercizi commerciali. Tuttavia, nonostante i primi positivi riscontri che si registrano nei grandi centri, come nella città di Napoli, alcune zone di “provincia” sembrano lanciare segnali contraddittori, e Ischia non fa eccezione. Nonostante l’isola sia sempre una meta turistica ambita, anche in periodi di crisi come quello attuale, la mancata estensione della stagione turistica oltre l’autunno riverbera le sue conseguenze anche sulle attività commerciali, con o senza saldi. Alcuni negozi, come la Benetton di Ischia, hanno ottenuto buoni riscontri nella giornata di sabato, del resto in linea con il positivo afflusso creatosi con le promozioni lanciate nelle settimane precedenti. L’accorsata boutique Lambitelli ha registrato una maggiore affluenza a partire dal 28 dicembre, costituita però in gran parte da turisti, mentre la clientela isolana è rimasta “minoritaria”. Un trend confermato anche nella zona di Ischia Ponte, dove nella giornata di sabato, momento d’inizio dei saldi, gli esercizi commerciali hanno registrato affari soprattutto grazie ai turisti. Insomma, un andamento “a macchia di leopardo”. Pietro Russo, Presidente di Confcommercio per la provincia di Napoli, nonché titolare de “La Stiva”, il noto negozio di articoli sportivi sul corso principale di Forio, pone l’accento proprio sui “paradossi ischitani”: «Nella città di Napoli le cose sembrano andare bene e le proiezioni sono piuttosto positive, mentre a Ischia la situazione è influenzata dalle peculiarità isolane, dove si soffre per la mancanza di una lunga stagionalità turistica. C’è stato un aumento degli acquisti soltanto dopo Natale, anzi direi proprio negli ultimi giorni di dicembre, dovuto all’arrivo di alcuni turisti. Però c’è da considerare un altro dato oggettivo: diversi negozi sull’isola, così come alcuni alberghi, restano chiusi in questo periodo, perché non c’è mercato. L’offerta negli anni è cresciuta a dismisura, a fronte di una domanda ormai insufficiente». Inoltre, molti preferiscono spendere oltremare.

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