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Furti in chiesa e a scuola, prosegue l’esame del teste chiave dell’accusa

Stamane, dinanzi la prima sezione collegio C del Tribunale di Napoli, prosegue il processo per furto aggravato e per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti sull’asse Spagna-Napoli-Ischia.  Tra i vari imputati anche Pietro Pesce e Pasqualina Siconolfi, accusati tra l’altro di aver commesso alcuni furti nella parrocchia di Sant’Antonio da Padova e nell’istituto scolastico Ibsen di Casamicciola Terme. Nella scorsa udienza il perito incaricato dal Tribunale depositò la perizia con la trascrizione delle intercettazioni telefoniche. Subito dopo iniziò l’esame di uno dei testimoni-chiave dell’accusa, l’Ispettrice Argentieri, colei che coordinò le attività d’indagine e d’intercettazione di un’inchiesta molto complessa. L’ispettrice cominciò a illustrare i rapporti ad ampio raggio tra gli imputati che facevano capo a gruppi associativi, vere e proprie holding della droga, in cui si dividono tutti gli altri soggetti coinvolti di un processo che per alcuni di essi, tramite la scelta del rito abbreviato dinanzi al Gip Alfano, si è già concluso nei mesi scorsi con condanne anche molto pesanti. Pesce e Siconolfi, rispettivamente assistiti dagli avvocati Pietro Conte e Michele Calise, invece, non hanno scelto riti alternativi e proseguono dunque con quello ordinario.

 

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