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Casamicciola, nuova vita per il Lembo: ormai ci siamo

Ieri il sopralluogo in vista della conferenza di servizi. L’edificio, duramente colpito dal sisma di tre anni fa, sarà demolito e ricostruito, grazie alle risorse stanziate dal commissario alla ricostruzione. Il sindaco Castagna: «Opera strategica»

Anche il plesso scolastico Lembo di Casamicciola sarà completamente ricostruito. Ieri si è svolto un approfondito sopralluogo nell’edificio che fu colpito in maniera durissima dal terremoto del 21 agosto 2017. All’ispezione ha partecipato il tecnico della Soprintendenza insieme al sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna e al presidente del Consiglio comunale, avvocato Nunzia Piro, oltre ai vari componenti dell’Ufficio tecnico comunale. L’immobile sarà totalmente demolito, per rinascere grazie a un nuovo progetto. Il sopralluogo è servito a chiarire gli orientamenti delle parti in causa su tale progetto, elaborato dal Comune di Casamicciola, prima dello svolgimento formale della conferenza dei servizi.

Il plesso Lembo, dopo la demolizione, sarà ricostruito e dotato di un piano in più. Un piano a livello seminterrato, con la realizzazione di una grande palestra di oltre 200 metri quadrati, e altri servizi.

Visto il grado di danneggiamento provocato dal sisma, la ricostruzione ex novo consentirà di risolvere alla radice il problema del ripristino del patrimonio edilizio scolastico. Di fatto, gli edifici casamicciolesi risalivano a circa mezzo secolo fa, realizzati con criteri ormai superati dalle successive legislazioni in materia, a partire dalla normativa tecnica del 1973, e con materiali ormai inadeguati. Sarebbe stato antieconomico tentare una riparazione dell’immobile, ma soprattutto quasi impossibile con le regole e le tecniche costruttive odierne. La demolizione completa del complesso e la sua ricostruzione sono inseriti in un progetto da due milioni di euro, che consentirà di ricostruire la scuola con le più evolute tecniche e rispettando le norme di sicurezza più recenti in materia. Finanziamenti già stanziati dal Commissario alla ricostruzione nell’apposita ordinanza.

Prevista una palestra di circa 200 metri quadri in un piano seminterrato. La struttura, una volta ricostruita, potrà contare su una cubatura doppia rispetto all’attuale, e sarà completamente antisismica

Il plesso, una volta ricostruito, sarà anche destinato ad essere presidio della Protezione Civile. Quello scolastico è un settore-chiave del tessuto sociale del paese, e la ricostruzione dei plessi come il Lembo, ma anche l’Ibsen che come si ricorderà sarà anch’esso demolito e ricostruito, costituisce un’opera strategica.

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È stato reputato inutile cercare nuovi siti e cementificarli, appesantendo ulteriormente il territorio comunale a discapito del verde pubblico. Fra l’altro, quando sarà ricostruito, il Lembo vanterà una cubatura doppia rispetto all’attuale, frutto di un migliore e più razionale sfruttamento degli spazi, senza sopraelevazioni ma appunto sfruttando la parte sottostante.

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Progressivamente, si va quindi delineando il nuovo scacchiere dell’edilizia scolastica casamicciolese: nonostante le difficoltà e gli inevitabili rallentamenti burocratici, le scelte operate dall’amministrazione si avvicinano alla realizzazione degli obiettivi volti ad ottenere un patrimonio immobiliare nuovo, duraturo, che aiuta il paese a guardare con fiducia al futuro. E si sa, la scuola è il primo indice del futuro di una comunità.

Dopo la ricostruzione il plesso rivestirà anche il ruolo di presidio per la Protezione Civile

Il sindaco Giovan Battista Castagna nei mesi immediatamente successivi al sisma, quando il paese gravemente colpito dalla calamità era alle prese con un anno scolastico tutto da reimpostare, visto che la scossa aveva reso inagibili tutti i plessi scolastici, decise di resistere alle molteplici pressioni che arrivavano non soltanto dall’ambiente scolastico e da parte della cittadinanza, ma anche dalle opposizioni politiche: molti sostenevano l’immediata adozione dei cosiddetti “container”, cioè quei moduli abitativi da installare in terreni liberi. Moduli che pur essendo all’avanguardia e dotati di ogni confort avrebbero comunque comportato diversi costi, non tanto in termini economici, ma soprattutto di impegno: terreni da fittare o da espropriare in presenza di tempi enormemente ristretti, ma anche la possibile perdita di infrastrutture, come sarebbe accaduto se il campo sportivo della Maddalena, inaugurato relativamente da poco, fosse stato sacrificato per ospitare i moduli. Tale soluzione avrebbe implicato una radicale trasformazione dell’area, e con tutta probabilità le scuole sarebbero rimaste in tali sistemazioni provvisorie, col concreto di rischio di disperdere progressivamente l’intero settore scolastico del paese. Adesso, grazie agli studi di vulnerabilità e agli appositi finanziamenti , si procederà alla completa ricostruzione degli edifici, evitando la perdita di un settore fondamentale per il Comune.

«In questi tre anni abbiamo sofferto molto – ha dichiarato il sindaco Castagna – ma finalmente i nostri progetti si stanno concretizzando. Progetti ambiziosi ma che garantiranno sicurezza e funzionalità alla nostra scuola per i prossimi decenni, con strutture completamente antisismiche».

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