SALVATORE MAZZELLA – COMMERCIALISTA «Stop ai sussidi come il Rdc. Le aziende non riescono a trovare manodopera specializzata»

«Una società che non dà lavoro ha fallito nel suo intento, perché dovrebbe invece essere in grado di dare occupazione e la possibilità a ogni individuo di esprimersi secondo le sue capacità e attitudini. Parliamoci chiaro: a Ischia il lavoro c’è; manca la manodopera, perché i sussidi statali fanno sì che i giovani non lavorino. Essi preferiscono percepire il reddito di cittadinanza e fare qualche lavoro in nero. Questa non è una politica sociale sana: non dà alle imprese la possibilità di svilupparsi. Se qualcuno vuole intraprendere un’attività, non trova la manodopera adatta. Diversi miei clienti lamentano tale difficoltà di reperimento di manodopera. La contrazione del fatturato per le aziende è avvenuta per cause esterne: negli ultimi cinque anni abbiamo fronteggiato due grosse crisi, dapprima quella dopo il terremoto che ha colpito Casamicciola, Lacco Ameno e Forio che si è riverberata sull’intera isola, e poi il Covid a partire dal marzo 2020 a tutt’oggi, che ha fortemente limitato le presenze turistiche. Sull’isola siamo infatti crollati a un terzo delle presenze che registravamo fino al 2019. Tuttavia non è questo il motivo per cui le strutture ricettive locali hanno assunto meno dipendenti: ripeto, la causa va cercata nel fatto che non si trova manodopera specializzata per l’esercizio delle attività presenti sul territorio. C’è tanta richiesta da parte delle aziende, ma molte persone preferiscono evitare di firmare contratti di lavoro quando possono beneficiare di un reddito di cittadinanza. E non mi risulta che sull’isola vi siano situazioni generali di basso salario a fronte di un eccessivo numero di ore di lavoro: anzi, a me risulta che le aziende siano disposte a pagare secondo le tabelle dei contratti di lavoro di categoria, ma non si trova manodopera adatta e disposta ad accettare tali contratti. Inoltre i lavori a nero si traducono in una perdita secca per l’economia e la società: più gente che lavora con contratti, significa meno sussidi per lo Stato, più contributi versati, e un’economia che gira. Lo Stato deve mettere un freno ai sussidi, che vanno riservati solo a coloro che ne hanno bisogno, perché non possono lavorare, ma non a chi può lavorare e si rifiuta di farlo. I “navigator” sono stati un flop totale, eppure lo Stato deve continuare a pagarli. Il governo deve abbattere il costo del lavoro, abbattendo il cuneo fiscale, evitando che il lavoro sia colpito da troppe tasse. Così anche le aziende potranno assumere più personale».

Exit mobile version