Salvi posti di lavoro e struttura, il Decò di Barano non chiuderà
di Marco Gaudini BARANO
– Sembra giungere il sereno nel cielo sopra il supermercato Decò di via Corrado Buono. Un cielo, fortemente funestato da una vera e propria guerra, quella tra l’imprenditore Vitobello (che aveva messo le mani sul progetto di un supermercato al Testaccio) e i Lombardi, proprietari dei due Decò, tra le realtà produttive più imponenti della nostra isola. Si intravedono infatti, con le azioni amministrative e l’udienza del TAR, più di un raggio di sole, raggi di speranza concreta, che hanno iniziato a scaldare i cuori delle tante famiglie dei lavoratori di questo supermercato. Una buona notizia quindi per Barano e per i suoi cittadini, una buona notizia per gli imprenditori, e visto il percorso di legalità che si è messo in campo, grazie anche alla competenza e professionalità degli uffici comunali, una buona notizia anche per l’amministrazione del Comune di Barano. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire, in una vicenda a livello amministrativo un po’ complessa, cosa è accaduto e da cosa derivano questi spiragli di salvezza. Ieri c’è stata l’udienza di merito del TAR, sul Decò di via Corrado Buono, in merito al ricorso fatto dalla società al provvedimento di chiusura dell’attività, a seguito di alcune irregolarità. La questione era quella delle due grotte, quelle che l’ufficio comunale competente ha reputato abusive. Ma a questo punto dobbiamo fermarci e fare necessariamente un passo indietro: a settembre si è infatti tenuto un incontro istituzionale, nella sede del Comune di Barano, tra i tecnici dell’amministrazione, con il Dirigente dell’Ufficio Commercio, e i rappresentanti della società Decò, degli imprenditori Lombardi. Durante questo confronto, sono state analizzate alcune soluzioni, una delle quali è stata accolta dai fratelli Lombardi che hanno provveduto ad emettere un atto di “significazione”. Attraverso questo documento, i proprietari dei Decò, prendendo spunto dalle varie prospettive palesate durante dall’incontro istituzionale, hanno proposto temporaneamente la chiusura delle “grotte” dove era ubicato il locale macelleria, attraverso delle mura divisorie in cartongesso, e la rimodulazione dell’area di vendita. Con questo atto, quindi, i proprietari del Decò, hanno dato assicurazione all’amministrazione che saranno fatti degli interventi, seppur temporanei, in attesa delle definizione della vicenda, per porre rimedio alle contestazioni mosse dal procedimento dell’Ufficio Commercio, che ne ordinava la chiusura. A seguito di questa richiesta, il Dirigente dell’Ufficio Commercio, il dott. Mattera, sospese per sessanta giorni il provvedimento che imponeva la chiusura, a condizione che entro sei giorni, dalla presentazione dell’atto, si provvedesse a chiudere le grotte, ed inviare una planimetria della superficie di vendita rimodulata, restando nei limiti dei 224 mq, quelli autorizzati in origine. Cosa che è stata fatta da parte della società, che ha pertanto ottenuto la sospensione del provvedimento, con annessa autorizzazione, seppur temporanea di proseguire l’attività commerciale. In pratica, in attesa della definizione della vicenda dinanzi alla giustizia amministrativa, i Lombardi, hanno provveduto a porre rimedio seppur temporaneamente ad alcune criticità, riscontrate nel supermercato di via Buono. Ciò ovviamente, non vuol dire che è stato fatto un atto di acquiescenza, ossia, la proprietà dei Decò, ha mantenuto la sua posizione, non ha riconosciuto, infatti, dinanzi all’Amministrazione la validità delle contestazioni fatte, ma ha soltanto temporaneamente effettuato degli interventi, per porvi rimedio, in attesa di un approfondimento, al fine di produrre ulteriori documenti a sostengo della loro posizione. Trascorso il tempo e evidentemente fatte delle valutazioni, il 22 ottobre scorso, i Lombardi hanno mandato una nota all’ufficio comunale competente, con la quale, verificato che loro si erano conformati alle disposizioni date, circa la rimodulazione della superficie, e la sostanziale chiusura delle grotte, hanno dichiarato di voler procedere a rendere permanente l’interdizione dei locali grotte. Ovviamente riservandosi eventuali ulteriori adempimenti successivamente alla decisione del TAR, circa il ricorso avverso all’ordinanza di demolizione. – Infatti tutte le contestazioni che furono fatte dal punto di vista urbanistico, furono trasfuse in un’ordinanza di demolizione alla quale i Lombardi hanno fatto ricorso dinanzi al TAR e sul quale il Tribunale non si è ancora espresso. – Con questa nota (quella del 22 ottobre ndr) quindi, la società che fa capo ai Lombardi, chiedeva al Comune un atto di assenso alla prosecuzione dell’attività commerciale. Gli uffici tecnici hanno pertanto preso atto della rimodulazione della superficie di vendita (così come da disposizione emessa dall’amministrazione) ed hanno autorizzato la prosecuzione dell’attività commerciale. Pertanto, a seguito di questo provvedimento, i Lombardi, in udienza dinanzi al TAR, hanno fatto una richiesta di cessata materia del contendere, il Comune ha preso atto di questa richiesta, sulla quale sarà il Tribunale ad emettere sentenza. Ovviamente per come si è configurata la situazione, è molto probabile che il giudice amministrativo, accoglierà la richiesta dei Lombardi. Sembra quindi che si sia giunti ad una vera e propria svolta, un punto d’incontro decisivo tra la società e gli uffici comunali che, bisogna dirlo, hanno dimostrato, sempre nel solco della legalità e del rispetto delle vigenti normative, grande elasticità mentale. Questa vicenda è quindi la dimostrazione plastica di una pubblica amministrazione che funziona, che fa rispettare le leggi, ed è vicina ai cittadini, tutti.