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Sanità a Procida, storie di ordinaria inefficienza

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA – Il comparto sanitario, così come (purtroppo) spesso siamo costretti a documentare,  vive, un momento estremamente travagliato con i cittadini che, loro malgrado, diventano inconsapevoli e bistrattati protagonisti di eventi anche paradossali. Questa volta, a formulare una denuncia di una certa gravità, è direttamente l’assessore alla sanità Carlo Massa il quale, preso carta e penna, ha scritto una nota al Dott. Dario Golia, responsabile servizio 118 ASL NA2 Nord, alla Dott.ssa Sarnataro, Direzione Sanitaria e per conoscenza alla Dott. Cerasuolo della Direzione Sanitaria, per rappresentare quanto segue: “Mi preme segnalare una grave superficialità alla quale non posso rimanere inerte, da parte dell’equipe del 118 di Procida, in servizio il 12 febbraio scorso. Alle ore 7,30 – scrive l’assessore Massa – mi trovavo nei pressi di via Cavour e incontro gli operatori del 118 che, sotto una leggera pioggia, si accingevano a raggiungere la casa di un paziente. Gli chiedo cosa fosse accaduto e dove fossero diretti. Questa domanda ha scatenato l’ira del medico presente che inveisce contro di me, quasi come se fossi io la causa dei doppi sensi di circolazione dovuti agli attuali lavori di metanizzazione (o come se fosse mia la responsabilità della mancanza del mezzo di soccorso Porter dovuto al passaggio tra le due ditte delle ambulanze per interdittiva antimafia da parte della PAF).

Purtroppo, con mio sommo dispiacere, mi sono reso conto che il medico non aveva guardato lo stradario, in quanto la casa del paziente da soccorrere si trova in una zona accessibile, anche per ambulanza standard, in più vigili urbani e protezione civile, avvertiti della mancanza del Porter, sono sempre pronti a conferire assistenza, se opportunamente avvisati. Questa negligenza – continua l’assessore alla sanità – ha causato un ritardo nel soccorso e, in più, l’ambulanza è stata parcheggiata a più di 1 Km dall’abitazione del cittadino. Inoltre, a detta dei presenti, il medico è arrivato sul posto in stato di agitazione, lamentandosi di aver dovuto percorre più di 1 Km a piedi.

Ma, cosa più grave, è stata  messa a rischio la vita dell’ultrasessantenne, decidendo di trasferire la stessa con un auto privata, senza rendersi conto di cosa avesse la signora (più tardi, dopo l’esecuzione degli esami di routine, si è venuto a conoscenza che la signora aveva riportato una frattura scomposta dell’Acromion) il tutto aggravato dal fatto che la paziente è giunta al pronto soccorso senza un accesso venoso valido.

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