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Giosi dice basta allo sfregio della ex Caserma Forestale

Il sindaco di Casamicciola interviene a gamba tesa sulla struttura mai ultimata ubicata nel bosco della Maddalena e in una nota “esorta” l’ufficio tecnico ed il suo responsabile Gaetano Grasso a varare in tempi celeri l’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi nell’area che fu oggetto dello scempio

Un vero e proprio sfregio, una cicatrice sul volto di una terra come Casamicciola Terme già martoriata negli ultimi anni da calamità naturali come il sisma del 2017 e l’alluvione del novembre 2022. Parliamo dello “scheletro” di quella che avrebbe dovuto essere la nuova sede della Caserma Forestale, costruita ironia della sorte sventrando una sostanziosa parte del Bosco della Maddalena. Insomma, il paradosso dei paradossi: chi dovrebbe operare per tutelare l’ambiente all’epoca non si fece scrupoli a tagliare alberi e distruggere verde. Un’opera poi che grazie a una sollevazione (su tutti in prima linea negli anni c’è stato l’attuale deputato Francesco Emilio Borrelli) non è stata portata a compimento ma quello “sfregio incompiuto” rimane ancora lì in bella, si fa per dire, mostra, senza che nessuno si sia premurato di rimettere le cose a posto.

Il primo cittadino: “Siamo davanti ad una situazione di degrado ambientale, nonché di pericolo per la pubblica e privata incolumità, che fin da troppi anni caratterizza lo stabile: si intervenga ad horas”

Adesso però arriva la pesante e perentoria nota che il sindaco di Casamicciola, Giosi Ferrandino, ha indirizzato al responsabile dell’area tecnica della cittadina termale, l’ingegnere Gaetano Grasso. Un testo breve ma esaustivo – avente ad oggetto “richiesta relazione ripristino stato dei luoghi stabile ex Caserma Guardia Forestale” che vi riportiamo testualmente: “Visto il perdurare di una non più sostenibile situazione di degrado ambientale, nonché di pericolo per la pubblica e privata incolumità, che fin da troppi anni caratterizza lo stabile dell’ex Caserma della Guardia Forestale in costruzione e l’area circostante presso il Bosco della Maddalena, con la presente si chiede di relazionare in merito al ripristino dello stato dei luoghi della succitata area. In particolare si chiede se la specifica ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi è stata emessa. Nel caso di mancata emissione si chiede di conoscerne le motivazioni e di provvedere AD HORAS alla sua emissione. Si resta in attesa di riscontro”. Insomma, quella di Giosi Ferrandino è una chiara tirata d’orecchie al capo dell’ufficio tecnico il quale evidentemente, sebbene sollecitato ad agire in tempi celeri su questa ormai annosa questione, continua ad andare a rilento e non adottare i provvedimenti che possano mettere in condizione chi ha causato un danno ambientale di cancellarne le tracce. E il diktat giosiano non sembra lasciare alcuno straccio di piano b per il buon Gaetano Grasso, chiamato a “darsi una mossa” e a non perdere ulteriore tempo. Gli sviluppi e i prossimi accadimenti, vista questa nota del sindaco, potrebbero apparire scontati. Ma il condizionale, in casi del genere, è quanto mai d’obbligo.

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