POLITICAPRIMO PIANO

Il “verbo” di Pascale: «Il popolo non ha mai premiato i traditori»

Il sindaco di Lacco Ameno in una intervista a Il Golfo si sofferma sullo stato di salute (non ottimale) della sua maggioranza e non nasconde quale resta l’obiettivo prioritario dell’amministrazione, ossia ridare il porto ai lacchesi. E sull’aria di sfiducia che aleggia in municipio, non usa mezze misure

Per una volta non cominciamo da Lacco Ameno. Ci dia un giudizio sulle elezioni a Forio e Casamicciola. Per lei è finita 1-1. Resterà negli annali il suo endorsment a Giosi Ferrandino, cosi come è storia la sua amicizia con Francesco Del Deo. Ci dà un giudizio?

«Io leggo, innanzitutto un filo conduttore nelle elezioni a partire dal 2020, dopo il voto di Ischia, con noi a Lacco Ameno, 2021 Serrara Fontana con Irene Iacono, dopo, Ischia, poi oggi Forio e Casamicciola. Il filo conduttore è la voglia di rinnovamento della classe dirigente.Un coinvolgimento dal basso una partecipazione di popolo mai vista. Eleggendo tante donne e giovani si è andati nella direzione del cambiamento che la nostra era richiede. A Forio è stato eletto il consigliere comunale più giovane dell’isola, Davide Laezza. La prima vicesindaca donna, Angela Albano. A Casamicciola sono stati premiati giovani come Ilaria Ferrandino, Antonio Pisani Angela Di Iorio, Nuccia Carotenuto che lascia il posto al giovane vicesindaco Antonio e così via….Quindi persone giovani sui quali si concentrano le attese di cambiamento come è giusto che sia. A Forio si apre una nuova stagione guidata da un giovane Sindaco a cui inevitabilmente tutta l’isola guarda con interesse attesa l’importanza del comune turrita “nell’economia isolana”.A Casamicciola, in questo momento storico particolare, il sentimento del popolo è ben diverso, consapevoli che nulla sarà come prima. Ciò che è accaduto segna uno spartiacque finanche nel nostro approccio nell’amministrare e vivere il territorio.Dalle scelte da compiere si misurerà la consapevolezza di tutto ciò, si misurerà la maturità  di una classe dirigente e del popolo isolano.I cittadini hanno voluto cambiare il modo di amministrare degli ultimi anni, hanno premiato la discontinuità, affidandosi a larghissima maggioranza a Giosi Ferrandino una “guida” esperta, capace, autorevole, eurodeputato, un consiglio comunale composto da un mix di personale politico esperto unito alla sensibilità e concretezza delle donne, oltre all’entusiasmo dei giovani .Credo ci siano tutte le condizioni per non deludere le tante aspettative che puntualmente vengono riposte ad ogni cambio di amministrazione.Il mio legame a questa terra in cui sono nato è già noto.Pertanto auguro loro buon lavoro dal profondo del cuore».

Riparte una nuova stagione e con una serie di iniziative (avete staccato tutte le utenze elettriche ed idriche) riprende il braccio di ferro dell’amministrazione comunale sul porto turistico. Non è un azzardo viste le recenti pronunce della magistratura . Oppure, visti i numeri risicati della sua maggioranza, non si può fare a meno di esaudire i desiderata di qualcuno, nello specifico il delegato Giovanni De Siano?

«Non esiste un braccio di ferro che riprende con l’estate.Sul porto gli attuali occupanti non hanno titolo. Confido nella giustizia, nella legalità e nelle istituzioni democratiche. Se cosi non fosse non potrei indossare la fascia tricolore. Per quanto riguarda l’approdo la situazione è molto chiara, anche abbastanza semplice. E’ nostra volontà riportarlo in mano pubblica e questo obiettivo politico non è mai cambiato,le nostre azioni non si sono mai fermate.Noi registriamo che nelle aree si esercita senza un titolo. Nel senso che c’è un provvedimento non condiviso, il TAR aveva prolungato l’attuale concessionario, legando la scadenza ai 90 giorni successivi alla situazione di emergenza Covid. Per noi non c’è un titolo effettivo, già a partire da luglio dell’anno scorso.Non è giusto legare le attività del porto al nome di un singolo consigliere comunale. Giovanni De Siano è il delegato all’approdo, quindi ha la stima e la vicinanza del sindaco e dell’intero gruppo di maggioranza. Quindi persegue l’obiettivo politico. Tra l’altro è il primo punto del nostro programma elettorale, avvallato dal popolo lacchese che ci ha eletto. Siamo in presenza di una situazione che definirla paradosso è un eufemismo».

Lei ha contribuito a crearlo o ci siamo persi qualcosa?

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«Beh no! La circostanza che il pubblico investe ed il privato incassa – in tutto questo, come noto, il Comune non incassa un euro – è una stortura. In più il project financing nasceva sulla scorta di una valutazione tecnico politica che avrebbe previsto e un investimento per le infrastrutture da parte del privato, di un canone che il Comune avrebbe incassato e col quale canone avrebbe pagato, tra l’altro, la rata di ammortamento del mutuo, che è a totale carico della comunità. Come sa ad oggi registriamo che gli investimenti non sono stati mai realizzati, che il Comune non incassa un euro, che non esiste la struttura di Megayacht che è stata distrutta e mai più montata, dopo le mareggiate.Ancora il campo boe era stato offerto come miglioria all’interno della baia di Varulo e non è mai partito. Quindi noi diciamo non c’è nessun elemento che possa far valutare positivamente la scelta che nel 2016 io stesso fu costretto ad adottare con un comune in dissesto finanziario,quando, praticamente, optammo per la formula del project financing.In più, bisogna dire che la concessione è stata già tolta all’attuale concessionario dal commissario prefettizio che, prese il mio posto nel 2019, come tutti sanno, quando fui sfiduciato. Continuiamo ad andare avanti con l’impegno di poter portare quanto prima all’approdo in mano pubblica il porto».

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Ma lei, a posteriori, rifarebbe tutti i passaggi sul porto ?

«Noi andiamo avanti sulla scorta delle linee programmatiche già tracciate avallate dal voto della cittadinanza. Facciamo il bene di un popolo che per ben quattro volte ci ha scelti. Voglio ricordarlo, perché alla prima elezione fummo truffati al ballottaggio, poi vincemmo e poi fummo costretti a costituirci anche al Tar e al Consiglio di Stato, quando, con la carta bollata, si provava a sovvertire la volontà popolare .E’ importante sempre ricordarlo e non dimenticarlo mai, perché un popolo maturo per vedere dove deve andare deve sempre capire da dove viene».

Con una maggioranza risicata, i rumors continuano a parlare di un governo ai titoli di coda.

«Beh, se c’è ancora qualcuno a cui piace commissariare il comune, immaginare i titoli di coda,come li definisci va bene.Io ho una concezione un po’ diversa. Innanzitutto nella storia il popolo non ha mai premiato i traditori e, noi, siamo l’esempio vivente di ciò che dico.In questo caso, non traditori del Sindaco, ma della volontà popolare da noi rinnovata quattro volte nel 2020! Io credo che non esista questa possibilità.Chiaramente non lo escludo, ma questo attiene a un qualcosa che io non posso trasmettere,nè acquistarla. Si chiama senso di responsabilità. Se qualcuno ritiene che rispetto ad un sindaco in carica è arrivato il momento di commissariare nuovamente il Comune, a meno della metà del nostro percorso, allora non c’è nulla da commentare. Come ho sempre detto, il nulla non si commenta!».

Lei parla di nulla. In questo nulla si sente dire che in realtà l’ultima firma che servirebbe a decretare lo scioglimento del consiglio comunale sarebbe dietro l’angolo. A lei risulta ?

«A volte voi giornalisti sapete cose che neppure i diretti interessati sanno 

A me, una nefandezza del genere, non risulta sarebbe tra l’altro un reato gravissimo 

se fosse vero non si potrebbe neppure parlare di degrado morale della politica, ma di una autentica schifezza. Mi piace pensare che sia una fake news.La gente non capirebbe una nostra divisione e tantomeno lo scioglimento anticipato del consiglio comunale, non ci capirebbero, non solo i nostri elettori, ma non ci capirebbero neppure le nostre famiglie, le quali si sono saldate nella condivisione di valori progetti e obiettivi comuni. Non ci capirebbe nessuno prima che sul piano politico, fino anche sul piano personale.Mi rifiuto, rifacendomi a quanto riportato dal vostro giornale, di credere che un giovane Sindaco come Stani Verde, di un comune importante come Forio, neo eletto, possa “prestarsi” a certe manovre per ottenere tra l’altro che cosa? Mi intriga molto di più immaginare che Stani Verde, Angela Albano, i Nicola Monti, Laezza, Lamonica Gianni Mattera ecc, vogliano condividere valori e progetti quali mobilità sostenibile, ripascimento, comunità energetica, un percorso di beni culturali di valorizzazione e messa in rete di villa Arbusto e Colombaia.Altro che prestarsi al commissariamento del comune limitrofo, si macchierebbero di una grave colpa».

Lei pensa? Eppure in alcuni passaggi sembra temere l’intenso chiacchiericcio. Non si parla d’altro che di questa ennesima sfiducia.Come interpreta questa sorta di tensione, anche emotiva, che si coglie?

«A me piacerebbe, invece, ragionare sulle cose da fare, su ciò che stiamo per produrrea partire dal progetto più ambizioso mai realizzato dalla venuta di Angelo Rizzoli : la messa in sicurezza e valorizzazione degli scavi di Santa Restituta, unitamente, alla riqualificazione della piazza, una trasformazione urbana mai realizzata prima. Il tutto già finanziato per 12,5 milioni di euro (i fatti e gli atti sono sempre più eloquenti dei discorsi) un tavolo tecnico – politico già istituito con il commissario Giovanni Legnini, che ringrazio per la sensibilità istituzionale dimostrata alla mia gente, il demanio dello Stato per la progettazione, la curia quale proprietario, il Comune quale soggetto attuatore, la soprintendenza quale “proprietaria” dei reperti dei beni che, come si sa appartengono allo Stato.Tutti stanno remando nella stessa direzione con risorse importanti come dicevo già stanziate. Io penso che un’amministrazione si faccia affascinare più da questi progetti che cambieranno volto e la storia turistica del nostro comune e dell’isola d’ischia e non dallo scioglimento anticipato del consiglio comunale, sovvertendo la volontà popolare.Penso ai finanziamenti avuti per la scuola, i 6,5 milioni che vedranno la realizzazione in un anno della scuola da realizzare nel sito in località Fundera- di fronte all’ospedale- acquistato rendendolo patrimonio comunale.Lo stesso fabbricato rurale ivi esistente, già finanziato.Sarà recuperato e adibito ad attività culturali che daranno ancora più lustro al Nostro Comune.Stiamo realizzando la scuola elementare, subito dopo sarà demo – ricostruita la scuola media e poi il liceo Buchner.Tutte queste opere sono già finanziate.Non sono comizi, si possono andare a vedere in atti.Le risorse già allocate non solo nel piano triennale delle opere pubbliche ma nell’ordinanza che è sul sito del commissario alla ricostruzione abbiamo avuto finanziamenti per villa arbusto abbiamo finanziamenti all’interno del PNRR».

Quindi?

«Quindi non si riesce a comprendere perché, in questa fase, dove si sta disegnando la Lacco Ameno del futuro, da parte di una giovane giovanissima amministrazione che cresce grazie all’esperienza e l’amicizia anche trentennale con Giovanni Zavota e Ciro Calise che si amalgama con quanti- penso a Giovanni De Siano a Carmela Monti a Carla Tufano a Dante De Luise e Leonardo Mennella, a Enza Patalano, Vincenzo Calise, Michele Impagliazzo e a tutti, donne e giovani- ci hanno portato sin qui.Ognuno stadimostrando competenza, passione e impegno quotidiano di lavorando pancia a terra e che, nel momento in cui queste progettazioni saranno avviate, viste le somme già stanziate, potranno maggiormente illustrare alla cittadinanza che cosa si sta facendo, in proiezione futura.Se, mentre approfondiamo tutto questo sforzo, devo pensare che qualcuno ancora si diverte a commissariare il Comune. Beh, non saprei cosa dirti. Non sarò il miglior Sindaco del mondo, se ho sbagliato (sicuramente) qualcosa sono pronto a correggere l’errore, ma preferisco, comunque, continuare a lavorare per provare a ricambiare, almeno in gran parte, la fiducia che il popolo di Lacco Ameno mi ha voluto accordare, ci ha voluto accordare, ricordiamoci sempre di aver vinto quattro volte le elezioni.Quindi io non mi permetto di deludere i miei cittadini tantomeno di tradirli!».

Quindi ci sarà un Pascale ter? 

«Tu parli di Giacomo III. Ebbene, oggi la legge ha previsto questa possibilità,il terzo mandato per i comuni fino a 5.000 abitanti, io francamente oggi non ci penso.

Non mi sono mai ritenuto l’uomo buono per tutte le stagioni, ho sempre vissuto proiettato nel futuro.Amo le sfide, amo il cambiamento, mi incuriosiscono non poco le novità.In politica non riconosco l’io, ma il noi.In cuor mio il più grande desiderio, la vera emozione è immaginare lo Stani Verde (giovane) e/o la Irene Iacono di Lacco Ameno. Provando l’orgoglio politico di aver accompagnato questo processo di crescita di rinnovamento della classe dirigente ma nei fatti e non nelle chiacchiere come da decenni si è verificato sull’isola. Resto convinto, non solo, che il voto è un sentimento, ma anche che il vero leader non deve aver paura di far crescere chi gli sta intorno.Resto convinto altresì che la candidatura a Sindaco è un sentimento che nasce dalla base da un comune sentire di amici e concittadini che di te si fidano e soprattutto che da te di sentono rappresentati. C’è tempo, tanto tempo, vedremo

E soprattutto vedremo insieme. Questo è ciò che più mi gratifica: Stare insieme».

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