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Sanità, nuova manifestazione in vista

di Sara Mattera

Ischia.   Nei giorni scorsi ci avevano comunicato di aver indirizzato una lettera ai vertici dell’Asl Napoli2 Nord con la quale avevano richiesto un incontro con il direttore dell’azienda sanitaria napoletana, Antonio D’Amore, per discutere  in merito ai problemi riguardanti la sanità isolana. Nella medesima nota gli scriventi  avevano, inoltre,  ricordato a D’Amore “le cause e le motivazioni che il 28 Luglio scorso avevano portato migliaia di ischitani ad aderire alla manifestazione contro eventuali- ulteriori ridimensionamenti dei servizi sanitari e per un loro adeguamento- potenziamento  sia in ospedale che sul territorio”.  Stiamo parlando dei membri del Cudas – il Comitato Unitario per la Difesa e il Diritto alla salute – che avevamo lasciato, la scorsa settimana, in procinto di dichiarare guerra – se ci è consentito usare questa espressione – ai vertici dell’Asl napoletana, dopo essere venuti a conoscenza dell’incontro svoltosi lo scorso 19 Agosto, tra i sindaci di Ischia e Antonio D’Amore.

Un incontro che – lo ricordiamo ancora una volta- aveva suscitato molte perplessità da parte della comunità isolana dal momento che si era svolto quasi sottobanco e per giunta in una sede – quella dell’albergo appartenente alla famiglia del sindaco  di Ischia Giosi Ferrandino – tutt’altro che istituzionale.  E, a pochi giorni di distanza da queste vicende, ecco che il Cudas fa sentire nuovamente la propria voce sulle spinose questioni sanitarie che interessano la nostra isola. Nella giornata di venerdì, infatti, i membri del Comitato si sono riuniti in una nuova assemblea per decidere i prossimi step da intraprendere, anche alla luce delle numerose lamentele che continuano ad arrivare dal nosocomio lacchese e non solo. Solo qualche giorno fa, infatti, attraverso le pagine del nostro quotidiano, riportavamo la denuncia del Consigliere della Regione Campania di Forza Italia, Maria Grazia Di Scala che aveva lamentato i disservizi vissuti da sua sorella, la quale, vittima di un infortunio al braccio, aveva dovuto attendere quasi due giorni per ricevere l’ingessatura a causa della mancanza di gessisti in sede ospedaliera. Senza contare poi le lamentele pervenute da parte di diversi cittadini riguardanti la presenza di formiche all’interno della stanze  del Rizzoli. Episodio questi davvero disdicevoli e che avrebbero quindi, spinto il Cusas a decidere, durante il summit di venerdì, di proclamare un nuovo stato di agitazione.

La notizia che trapela per ora, in veste ufficiosa, è relativa infatti, ad una nuova manifestazione di piazza da organizzarsi nelle prossime settimane per rivendicare, ancora una volta, a gran voce il diritto all’implementazione dei servizi sanitari sul nostro territorio. «Ischia torna in piazza- ha fatto sapere Luciano Venia in queste ore- per chiedere la riapertura del pronto soccorso PSAUT di Ischia Ponte, il potenziamento dell’ospedale Rizzoli, nuovi ambulatori, più medici ed infermieri, snellimento ed efficienza per le prenotazioni, visite specialistiche ed esami senza dover attendere ore sotto al sole e senza i disagi per il pagamento del ticket, e la riattivazione della Sir». E per la nuova manifestazione ci sarebbe già – seppure ancora da ufficializzare  e definire – anche una  data: il 22 settembre alle ore 9.00 con partenza da Ischia Porto. Il Comitato, insomma,  è pronto a scendere nuovamente in campo, sulla scia della manifestazione tenutasi lo scorso luglio e che ha visto la presenza in piazza di circa 3000 persone, unite dal desiderio di combattere per il diritto a servizi sanitari efficienti. Del resto comunque, che  ci fosse in programma una nuova mobilitazione – lo si avvertiva  già nell’aria da qualche settimana.  Gianni Vuoso del PMIL nei giorni scorsi, aveva infatti dichiarato che “se De Luca  avesse continuato a fare orecchie da mercante, i marxistiti leninisti dell’isola di Ischia avrebbero invitato  la popolazione a ritornare in piazza con una manifestazione più imponente».  E Vuoso non era stato l’unico a paventata la possibilità di una nuova mobilitazione di massa, dal momento che le numerose promesse, fatta dai vertici dell’Asl di rivedere l’intera organizzazione dell’ospedale Rizzoli e dei servizi sanitari di Ischia sono rimaste, almeno in parte, per ora, solo parole al vento. Infatti,  perfino la graduatoria  per la mobilità degli infermieri, pubblicata qualche giorno fa per permettere  a quanti  lavorano da anni  ad Ischia di potersi trasferire sulla terraferma, avrebbe mostrato incongruenze che, stanno fomentando, in queste ore, nuove proteste da parte dei sindacati.  I soliti problemi, insomma, che continuano a ripetersi e per i quali una nuova mobilitazione di massa sembra essere, al momento, la risposta più adeguata.

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