CULTURA & SOCIETA'

Santa Restituta con gli ori e le altre feste patronali intoccabili alla base del turismo religioso che si fa strada anche sulla nostra isola

Le pittrici Angela Impagliazzo di Forio con le sue artistiche illusttrazioni e Antonella Buono di Ischia col suo dipinto di Santa Restituta esaltano la ricorrenza della giovane martire africana - Una festa patronale come quella di Santa Restituta in corso fra novenario e celebrazioni liturgiche solenni, senza le sue belle luminarie stradali, la tradizionale e sacra rappresentazione figurata del martirio con l’arrivo sulla spiaggia di San Montano della giovane Santa di Cartagine, le grandi processioni via mare da Lacco Ameno a Casamicciola e via terra, con lo spettacolo dei fuochi pirotecnici, non può non essere considerato motivo serio di primo polo d’attrazione per i turisti presenti in questo periodo sull’isola, senza nulla togliere alla naturale matrice religiosa – Tutti gli orii della santa

“Che nessuno tocchi le feste patronali”, questo il messaggio perentorio dei sostenitori e difensori della tradizione e della fede in Cristo e nei propri santi patroni. Infatti, è in atto, fra la gente comune del paese nella popolare “piazza mediatica” ossia Facebook, dove imperversano migliaia di affiliati isolani di ogni ceto sociale, mestiere, professione e cultura, una vasta campagna di sensibilizzazione in favore delle feste patronali sull’intero territorio dell’isola d’Ischia per la specifica ragione che esse, oltre a rafforzare lo spirito della fede nella osservanza, migliorano la capacità di considerarle patrimonio storico, sociale e culturale insostituibile negli usi e costumi consolidati da secoli delle nostre genti di mare e di terra.

ANTONELLA BUONO – IMMAGINE DI SANTA RESTITUTA

Ma un nuovo dato che di fatto sconfessa, senza possibilità di smentite, i nemici dichiarati delle feste patronali sull’isola, è quello che le vede annoverate nei programmi turistici di Enti di settore pubblici e privati sotto la voce ”Turismo Religioso” con tanto di descrizione circostanziata per porre in risalto le sue straordinarie peculiarità proprio in questo periodo in cui c’è tanta fiducia nella ripresa e dove si auspica il il rilancio sempre maggiore del turismo e dell’economia in tutta l’isola. Quindi fede, tradizioni e turismo religioso spiegano oggi più di ieri, l’interesse a rispettare, difendere e conservare le feste patronali che piacciono ai turisti ed a noi ischitani con le quali, tra l’altro, siamo cresciuti ed abbiamo vissuto gli anni belli della nostra fanciullezza, fino all’età della ragione dove abbiamo capito, che non possono essere la chiesa addobbata, il suono delle campane a festa, lo sparo degli spettacolari fuochi pirotecnici quale fragorosa e gradita percezione della festa, le artistiche, colorate luminarie stradali che invitano al buon umore ed alla condivisione delle giornate e serate festive, la processione imponente via mare e via terra ad “invadere” con la presenza dei propri santi patroni e con la forza della grazia i luoghi al loro passaggio; dicevamo, non possono essere tali situazioni a respingere o rinnegare una festa di popolo che affonda le sue radici nel lontano passato di molte generazioni, e che alla fine dei conti, hanno contribuito più di qualsiasi altro a scrivere la storia ricca e fantastica della nostra millenaria isola. Pertanto, una festa patronale come quella di Santa Restituta in corso fra novenario e celebrazioni liturgiche solenni, senza le sue belle luminarie stradali, la tradizionale e sacra rappresentazione figurata del martirio con l’arrivo sulla spiaggia di San Montano della giovane Santa di Cartagine, le grandi processioni via mare da Lacco Ameno a Casamicciola e via terra, con lo spettacolo dei fuochi pirotecnici finali; si diceva, tutto quanto citato, non può non essere considerato motivo serio di primo polo d’attrazione per i turisti presenti in questo periodo sull’isola, senza nulla togliere alla sua naturale matrice religiosa. Quella di Santa Restituta è la prima festa grande patronale ischitana dell’anno, e fa da battistrada a tutte le altre nel generale programma della politica del Turismo Religioso in atto nell’ isola d’Ischia. Le nostre feste patronali di punta, quali quelle di Santa Restituta il 17 maggio a Lacco Ameno, San Vito a Forio il prossimo 15 giugno, San Giovan Giuseppe della Croce a Ischia Ponte l’ultima settimana di Agosto a cavallo con i primi di settembre, e San Michele Arcangelo a Sant’Angelo il 29 settembre, insieme a tutte le altre feste patronali minori che si svolgono nei sei comuni e frazioni della nostra isola, nel periodo della nostra stagione turistica che va da aprile ad ottobre, rappresentano con i propri inconfutabili valori religiosi, il grande patrimonio di storia antica e moderna in cui sono configurate le culture più vive e presenti di un popolo legato da sempre al senso della tradizione per le cose grandi e piccole, religiose e laiche, ma tutte importanti nel lungo percorso della propria esistenza.

Questo popolo è il popolo ischitano che fin dalle sue origini si è risollevato soltanto festeggiando e sconfiggendo sul campo il “nemico” con il lavoro, la fede ed il sorriso. Ora segue la festa patronale di Santa Restitua nel dettaglio, proprio come la vorrebbe essere descritta il turista particolarmente attratto. Ogni anno, a partire dal mese di gennaio, con cadenza regolare, Ischia rinnova le sue antiche tradizioni e feste popolari. Feste cattoliche e ricorrenze contadine e marinare, si alternano, dal freddo inverno (Sant’Antuono) alla calda estate. La festa di Santa Restituta è una festa religiosa, che si svolge nel mese di Maggio, dal 16 al 18. Le strade cittadine sono abbellite dalle luminarie, decine sono le bancarelle con noccioline, torroni, giochi e tanto altro. Per i giovani si allestisce un’area del paese con varie giostre che restano nel comune di Lacco Ameno per un mese intero. Il 16 Maggio d’ ogni anno, nella Baia di San Montano, si svolge la rappresentazione del martirio e dell’approdo della Santa a Lacco Ameno. Secondo una leggenda  il 16 maggio dell’anno 284, la giovane africana Restituta dichiarava di adorare Dio e rifiutava di pronunziare il nome di Giove, per questo fu condotta in carcere. Dopo un altro interrogatorio e l’ennesimo rifiuto di inchinarsi alla maestà dei Dei, fu condannata ad un crudele flagello e posta in una barca, riempita di pece e di stoppa e lasciata sprofondare negli abissi del mare. Ma qualcosa d’incredibile accadde: le fiamme si avventarono sul vascello dei carnefici, risparmiando la barca su cui era posto il corpo di Restituta e apparve un angelo del Signore che sospinse la barca verso la baia di San Montano, sull’ isola d’Ischia. La matrona Lucina, svegliata dall’ Angelo, si recò sul luogo e si stupì davanti ad un così straordinario spettacolo. Tornata in paese chiamò a raccolta il popolo gridando: “Una barca senza vele e senza remi è giunta alla nostra terra. Sulla Barca il corpo santo di una vergine martire. Donne, uomini, sacerdoti, accorrete! Venite a contemplare il dono del Signore! “.

Allo sbarco, la statua lignea della Santa, adornata con tanti oggetti preziosi che le sono stati offerti, è portata in processione dalla baia alla chiesa.

Il 17 Maggio, la Santa è portata per mare con un traghetto; parte dal pontile di Lacco Ameno in direzione Punta Caruso, dove gira e prosegue verso Casamicciola. Allo sbarco è accolta da una diana di fuochi pirotecnici, da fedeli e partecipanti di tutta l’isola e dai sacerdoti. Il vescovo, in Piazza Marina, rivolge ai fedeli un discorso e impartisce la benedizione con la reliquia della Santa. Continua la processione per raggiungere la basilica di Santa Restituta.

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Il 18 Maggio, la Santa è portata in processione per le strade cittadine. A mezzanotte il cielo si illumina grazie ai  ricchissimi fuochi pirotecnici che concludono i festeggiamenti in onore della Santa. Durante le sere di festa, la musica echeggia nella piazza antistante la chiesa; ed è fantastico passeggiare nel corso sotto le coloratissime luminarie e tra le numerosissime persone che partecipano ad uno degli eventi più attesi dell’isola d’Ischia.

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