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Santa Restituta: un culto ultramillenario

LACCO AMENO. Per il paese del Fungo, l’arrivo del mese di maggio è da sempre sinonimo di festa. Cominciano infatti le celebrazioni per la Patrona di Lacco Ameno e dell’intera isola d’Ischia, Santa Restituta. Ieri sono risuonati i colpi a salve che hanno dato inizio ai dieci giorni di festeggiamenti. Una tradizione ultramillenaria più che mai viva. Le origini del culto risalgono alla fine del terzo secolo dopo Cristo e l’inizio del quarto, quando sulle coste africane si scatenò una persecuzione anticristiana, durante la quale perirono diversi martiri. Fra questi c’era anche Restituta, che confermò la propria fede resistendo anche alla tortura fino a essere condannata a morte. La tradizione vuole che Restituta, ormai esanime, fu posta in una barca per essere trasportata al largo e poi incendiata, ma furono i carnefici a soccombere alle fiamme, mentre la piccola imbarcazione col corpo della santa venne guidata da un angelo nell’insenatura di San Montano, dove la spiaggia, sempre secondo la tradizione, si ricoprì di gigli bianchi. Da allora, Santa Restituta è la protettrice dell’isola, un culto vivo anche in altre parti d’Italia e delle coste tirreniche.

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