dalla redazione
Ischia – Una mattinata di quelle movimentate per i cittadini del borgo di Sant’Alessandro che hanno protestato in massa per bloccare le operazioni di installazione di un’antenna dell’azienda di telefonia mobile Vodafone. Una mattinata di “lotta” che pare però abbia avuto i suoi frutti: l’antenna non verrà più installata! Lo scorso 11 novembre, il responsabile dello sportello unico per l’edilizia del Comune di Ischia, ing. Franco Fermo, firmò un permesso a costruire che destò non poche preoccupazioni negli abitanti della zona. Nell’atto si rilasciava, infatti, il nulla osta alla richiesta avanzata dalla Vodafone Italia spa (nella persona del procuratore speciale Vincenzo De Dominicis) tendente, leggiamo testualmente, “al rilascio del permesso di costruire per la realizzazione di un impianto a basso impatto da ubicare nel Comune di Ischia alla via Sant’Alessandro n. 54, il tutto per pubblica utilità”. Il progettista dell’opera, per la cronaca, era l’ing. Teodoro De Riggi. Pare si trattasse di una di quelle antenne per la telefonia mobile da sempre temute per le radiazioni e le conseguenze di varia natura che avrebbe dovuto essere installata sul tetto di un’abitazione di 25metri quadri posta al centro del nucleo abitativo. L’immobile è di proprietà del Pio Sodalizio; di fatti è stato solo grazie all’intercessione del Vescovo Mons. Pietro Lagnese che il comitato, ricevuto ieri mattina dal segretario Don Marco che si è fatto portavoce della loro protesta, ha ottenuto l’annullamento del contratto di fitto da parte del Pio Sodalizio dello Spirito Santo. «Siamo riusciti, alle 13.30, a bloccare tutto grazie al Vescovo che pare abbia interloquito con il presidente del Pio Sodalizio; a gestirlo è un comitato che non vive la realtà e che ha dato in concessione l’uso di quest’ abitazione con tanta superficialità». Ha dichiarato così in serata Franco Napoleone che, ieri mattina, era insieme ad altre 30 persone nella sala consiliare del comune d’Ischia per il primo round. Prima del Vescovo i cittadini di Sant’Alessandro hanno interloquito infatti con il sindaco del loro comune Enzo Ferrandino. «Sant’Alessandro è un luogo particolare e l’amministrazione deve fare di tutto per difenderlo. Al di là delle preoccupazioni tecniche c’è da salvaguardare un posto unico sull’isola. Inoltre, è densamente abitato da bambini ed è pensando al futuro che dobbiamo assolutamente fare qualcosa», si è espresso così il comitato chiedendo al Sindaco di intervenire in prima persona. «Le vostre preoccupazioni – ha detto loro il Sindaco – sono anche le mie, la mia famiglia è originaria di quella zona tra le più caratteristiche del nostro Comune, ma viviamo in uno Stato di diritto, ci sono delle leggi che guidano i processi amministrativi e l’Ufficio tecnico, dopo aver fatto le dovute valutazioni di tipo urbanistico e paesaggistico, non ha riscontrato nulla che blocchi la procedura. Tuttavia, nelle prossime ore, elaboreremo un atto con il quale sospenderemo per trenta giorni le procedure così da effettuare ulteriori verifiche». Alla popolazione di Sant’Alessandro è stato chiesto, inoltre, di costituirsi in un comitato di pochi rappresentanti con i quali si potrà ragionare sulla questione nei prossimi giorni. Quesitone che però ha avuto un esito positivo nel quale il comitato sperava davvero. Non è la prima e non sarà, purtroppo, l’ultima volta che i cittadini si troveranno a combattere contro il tanto amato progresso; non serve tornare troppo indietro nel tempo e ricordare la sollevazione popolare che c’è stata quest’estate a Forio prima e a Lacco Ameno poi, quando due antenne furono installate dalla TIM rispettivamente in via Casale e località Fango. Nel primo caso, addirittura, ci fu una manifestazione di protesta che indusse poi l’amministrazione comunale guidata da Francesco Del Deo ad emettere un’ordinanza di rimozione ad horas del ripetitore. Ancora una volta, a vincere, è stata la cittadinanza.
