POLITICAPRIMO PIANO

E il vicesindaco Di Vaia finisce “Fuori dal Coro”

Ha fatto discutere non poco l’intervento dell’esponente politico alla trasmissione di Rete 4 condotta da Mario Giordano. «Arrivano prenotazioni per giugno e novembre, ci sono segnali positivi». Si scatena l’ira dei lavoratori, ma c’è anche chi difende Luigi. Che a Il Golfo fornisce la sua versione

Sono da poco passate le 23 di mercoledì sera e su Rete 4 è entrata nel vivo la puntata settimanale di “Fuori dal coro”, il fortunato format di approfondimento condotto da Mario Giordano. L’argomento, manco a dirlo, è il coronavirus o meglio le conseguenze del Covid-19 sull’economia, in particolare quella turistica completamente al tappeto. All’improvviso, dopo un giro d’Italia arrivato fino alle Eolie, Giordano si collega con Ischia dove ad aspettarlo c’è il vicesindaco Luigi Di Vaia al quale chiede “qual è la situazione”. La risposta non si fa attendere ed è articolata in due step. Nel primo il geometra spiega: “La situazione è che noi come amministratori di Ischia teniamo a partire da un principio: la salute dei cittadini e dei turisti che sceglieranno l’isola come meta di vacanza è prioritaria. Tra l’altro rivendichiamo con orgoglio il fatto di essere riusciti a contenere il numero dei contagi in Campania”. Giordano incalza e chiede lumi su eventuali prenotazioni e il vice di Enzo Ferrandino non si fa pregare: “Stanno già arrivando per il mese di giugno ma anche per novembre, perché poi ognuno si muove in base a quelle che sono le proprie sensazioni. Insomma, i primi segnali positivi arrivano”. E a quel punto a Mario Giordano non resta che chiudere il cerchio: “Meno male, finalmente una bella notizia”.

Insomma, un minuto scarso nel quale si trasmette – dopo una serie di pianti della disperazione da Bolzano a Canicattì – l’impressione che sulla nostra isola vada tutto per il meglio. E, che ve lo dico a fare, sull’isola – potenza anche, anzi soprattutto, dei social – si scatena l’inferno. Senza bisogno che nessuno dia il famoso segnale. Già nell’imminenza arrivano le prime bordate. A partire è Peppe Trani: “Se mentre tutta Italia ha zero prenotazioni estive , milioni di attività che non aprono , milioni di stagionali senza Cig e tu vai a dire che qua abbiamo la ripresa economica , che e i contagi sono azzerati e che l’importante è la salute , in una trasmissione di destra , è normale che ti segano , passi per l’approfittatore che va in tv per portare acqua al suo mulino… Mi è sembrato di rivivere quando avevamo i morti sotto le macerie del terremoto e andavamo in giro a pubblicizzare gli ombrelloni aperti a Cava Grado. Buonanotte”. Lo stesso Trani rincarerà più tardi la dose con un pizzico di ironia: “L’importante è la salute, prenotazioni giugno e novembre. Champagne per tutti”. Gli fa eco Pierangelo Pesce, che ci va giù duro: “

Io non capisco in che modo si possa andare in televisione e dire che la situazione turistica e quindi degli imprenditori, collaboratori, commercianti, tassisti, ristoratori, è sotto controllo. Mi sembra una grandissima mancanza di rispetto nei confronti di chi oggi è ad aspettare che esca un po’ di luce per dare visibilità ai problemi che realmente sono vivi e tangibili. Questa politica mi ha veramente nauseato”. Molto più diplomatico, ma non per questo parimenti incisivo, il commento di Gianni Filisdeo: “Da fonti istituzionali ho sentito su Rete 4 alla trasmissione di Mario Giordano che ad Ischia la priorità è la salute dei cittadini e dei turisti. Si afferma che abbiamo prenotazioni per giugno e novembre! Detto così mi sembra che andrà tutto bene”. Il tono ironico, ovviamente, è ben più di un semplice sospetto. Anche Pietro Pesce giudica negativamente la scelta di “mandare un messaggio di ripresa e sviluppo economico sull’isola, assurdo”.

Per amore di verità, va anche detto che non tutte le voci sono di condanna verso le dichiarazioni rese da Luigi Di Vaia. Enrico Iovine, ad esempio, la pensa diversamente e le sue parole non lo nascondono affatto nel momento in cui si sofferma sull’intervento del vicesindaco: “Descrive un’isola sana, sicura e pronta ad accogliere i turisti, con una stagione avviata con un buon numero di prenotazioni. Visione ottimistica di un ritorno alla normalità. Gli altri, tutti esperti del settore, manager ed influencer, protetti dal confort di una tastiera si lamentano e chiedono altro tipo di comunicazione, tipo: Nessuna prenotazione, molti alberghi restano chiusi, 9.000 stagionali senza lavoro, 100 contagi, 10 morti, un sisma nel 2017 ed uno scenario economico con Outlook nero. Insomma Aiuto siamo messi male Quale comunicazione fa più danni? Mi chiedo perché non sono nato a Capri”. Chi si schiera senza mezzi termini con il vice Ferrandino è anche Alex Cannava il quale osserva: “Mettere una pezza alla stagione turistica vuole dire aver un 50% in meno di persone da ‘sfamare’ dopo l’estate e questo sarebbe già un grande passo avanti. Io sto con Luigi, dopo le sue parole un turista domani mattina sarà più motivato nell’alzare il telefono e prenotare una vacanza a Ischia. Ciò non toglie che dobbiamo farci sentire dal governo per il bonus agli stagionali e per tutte le attività danneggiate da questa emergenza. Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte ma anche per un modo per rimarcare come, almeno per qualcuno, Luigi Di Vaia abbia torto. Una cosa è certa, in quello che era il filone della puntata cui abbiamo assistito, di sicuro è finito… fuori dal coro.

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Luigi Boccanfuso

Andava lanciato un’altro tipo di messaggio.
Occasione sprecata.
Peccato!

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex