LE OPINIONI

IL COMMENTO Il green pass rafforzato

DI LUIGI DELLA MONICA

Una serie di aspre polemiche sta dividendo ideologicamente le persone fra filo e antivaccino. Questi ultimi definiti o autoproclamatisi “NO VAX”, cavalcando l’onda del NO per partito preso si sono arroccati sulla fortezza dell’assenza di dialogo. Il vaccino è il male assoluto da combattere e non ci sta nulla da fare per convincerli. In tutta onestà io non saprei cosa dire: qui giustamente i lettori potrebbero accusarmi di superficialità o di qualunquismo. È assodato come fatto notorio, che il livello culturale delle persone contrarie al vaccino è medio alto, ma proprio da quel livello verticistico della società queste persone vogliono scagliare in basso i fautori del vaccino. In questi giorni, il Prof. Sabino Cassese, Giudice emerito della Corte Costituzionale, ha certificato la tenuta equilibrata dell’architrave istituzionale a fronte della deriva antidemocratica che misure eccezionali, forse proprio le prime dal secondo dopoguerra, potevano causare nell’ordinamento italiano.

L’approdo al green-pass rafforzato è stato graduale e progressivo, rispettando la libertà di opinione, di espressione, di riunione e di pubblica manifestazione del pensiero. Faccio una premessa: i “No vax” si dividono in negazionisti della esistenza stessa del virus, in teorici della semplice influenza e semplici avversari della scienza estrinsecata dal vaccino stesso. Al proposito, oltre che condividere l’autorevole pensiero del costituzionalista citato, posso indurre una riflessione, proponendo un sillogismo fra mine antiuomo cosiddetti cluster e virus “COVID19”. Purtroppo, la malvagità umana ha creato mine, vale a dire armi esplodenti al passaggio dell’uomo, invisibili al “metal detector” e talvolta anche mimetizzate in piccoli giochi da bambino. Anche un esperto militare può incorrere negli effetti devastanti delle mine cluster e per difendersi da queste non sempre le tute protettive, per quanto costose e sofisticate, possono proteggere la sua incolumità. Se gli arti umani sono la prima parte del corpo a saltare per la malaugurata ipotesi di contatto con una mina cluster, nel caso del COVID19 la devastazione avviene nel polmone. Alcuni pazienti sono guariti, ma hanno riportato danni permanenti al polmone, il quale ne è uscito come graffiato ed allo stato l’unico protocollo medico contenitivo, ma non certamente risolutivo, è il vaccino.

Sabino Cassese

Mi viene da chiedere ai “NO VAX”, se fossero altrettanto restii ad indossare una tuta protettiva da mine antiuomo, sapendo di dover attraversare un campo infestato da mine invisibili al “metal detector”. Nel fumetto “Spiderman”, si descrive la storia del ragazzo punto dal ragno, che, scoprendo i suoi poteri straordinari, di volta in volta escogita una tuta sempre più resistente ai colpi ed ai traumi nel combattimento e nella caduta. Allo stesso modo, il vaccino, che ripeto a me stesso è stato frutto di una scoperta sensazionale in campo scientifico prima d’ora, progressivamente ha manifestato effetti collaterali, che sono stati studiati, confutati e che hanno condotto ad un miglioramento del rimedio. Non comprendo cotanta ansia nel sottoporsi all’inoculazione del vaccino: ho udito persone adulte che dichiarano di avere paura di subire trombosi, infarti, tumori, paralisi… Io posso testimoniare dopo tre dosi, di non avere avuto nemmeno una febbricola. Fortuna? Atto sconsiderato fideistico? No, certamente no. Io credo semplicemente di avere desiderato fortemente di non vedere o di non toccare nemmeno con il pensiero la soglia del reparto di terapia intensiva, il casco per l’ossigeno, la lontananza dai familiari per lunghi giorni con la verosimile aspettativa di non poter tornare mai più indietro. Cari lettori, circa 30 anni fa contrassi una polmonite virale e posso raccontare che se non ci fosse stata la penicillina di cui sono composti i farmaci curativi, avrei lasciato questo mondo in tenera età. Per questo non ho esitato un solo attimo a vaccinarmi più volte, perché la scienza in questo momento ha elaborato tale soluzione.

Ciò che mi sconvolge dei NO VAX è anche la presunta argomentazione del complottismo. Ormai anche i nostri ragazzi a scuola sanno che il Mondo fu spartito fra i grandi del Congresso di Vienna sulle ceneri dell’Impero francese e che a Yalta nel 1945 gli attuali membri permanenti del Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite (Cina, USA, U.R.S.S., Francia e Regno Unito) determinarono gli assetti geopolitici ancora odierni, che tuttavia sono in progressiva evoluzione. Da sempre le società mondiali si basano sui “poteri forti”. Con un gesto anarchico di sottrazione al vaccino a chi si crede di nuocere? Ai poteri forti? Beh quelli resteranno sempre forti ed i deboli, se non si cautelano in casi eccezionali, come quello della pandemia nello specifico, non hanno altra scelta che soccombere. Non vaccinandosi ed accettando il rischio di contrarre il virus in condizioni di totale nudità delle difese immunitarie, significa sfidare la morte. Al proposito, ricordo il famoso film svedese, che ritraeva il protagonista nell’atto di giocare a scacchi con la morte: si può vincere, ma anche perdere il più prezioso dei beni.

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Una ultima notazione meritano i commenti che su “facebook” ho letto in coda al post di “Teleischia” sui controlli che i Carabinieri operavano nei porti costieri per raggiungere Ischia. Una sorta di indignazione generale per lo zelo dei militari. Ma fosse che l’Italia non è cambiata, allorquando in pieno neorealismo, negli anni ’40, il magnifico Aldo Fabrizi nel monologo del film “Guardie e Ladri”, al fianco del principe Antonio De Curtis, diceva: “Tutti bravi noi italiani, quando viene scoperto un ladro, si è pronti a dire, poverino, ma quando lo si trova dentro casa, si corre a chiamare la Polizia e si sbattono i piedi a terra se questa non interviene in tempo e si augura ogni accidente al ladro di cui sopra”. Se il soggetto sprovvisto di green pass, oppure il vaccinato doppia dose, il no vax di turno, il guarito immunizzato, infettasse voi o un vostro congiunto, sareste così “radical chic” nel criticare la Polizia Giudiziaria nell’atto di compiere il suo dovere? Nonostante tutto, io amo follemente il nostro Paese, perché mi conferisce la possibilità di scrivere liberamente, senza trascorrere 22 mesi in custodia cautelare come Patrik Zaki, oppure di esercitare la professione forense senza temere rappresaglie, ritorsioni o pene severe carcerarie come accaduto in Turchia; parimenti, mi consente di dissentire, se fossi contrario al vaccino, dalle linee guida della medicina scientificamente orientata al metodo sperimentale. Una piccola digressione sul metodo sperimentale, a parte che Galileo Galilei per affermarlo ci stava rischiando la vita fisica, ricordo ai lettori che si basa su causa, effetto e reiterazione delle prove di simulazione più e più volte. Credo che ciò sia speculare al principio giuridico della democrazia. La sovranità al popolo è una conseguenza di una reiterata sperimentazione che il potere nelle mani di pochi o anche di un solo individuo ingenera anomalie e sofferenze collettive. In tal senso, aderire al vaccino è un atto di democrazia, perché esso è conseguenza dello studio, della cultura, della libertà di insegnamento e ricerca scientifica; aggredire ideologicamente i contrari al vaccino è comunque un atto parimenti sconveniente ed eccessivamente aggressivo, verso quegli stessi valori di tolleranza e democrazia che si intende preservare attraverso il vaccino, datore di salute e protettore delle vite umane. La democrazia protegge sia i fautori del vaccino, sia gli oppositori ad esso: non bisogna cadere negli estremismi, ma concludo, in dubio pro-vaccino. La morte è una cosa seria e per quanto si possa evitare, ben venga ogni mezzo possibile.

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Carlo

Fa piacere sapere che un avvocato protegga i diritti costituzionali dì un paese che a suo dire ama. In ogni caso l’avvocato si è dimenticato dì ricordare che questo siero genico è sperimentale fino a dicembre 2023 ( OMS – Aifa ), peraltro è stato messo in commercio in modo condizionato. L’avvocato non considera che le case farmaceutiche perseguono solo ed esclusivamente il profitto. Secretati sono i contratti che l’Eu ha sottoscritto con le suddette multinazionali del farmaco e inoltre inspiegabilmente il governo del banchiere Mario Draghi, calato d’alto da multinazionali e colossi bancari ha protetto le multinazionali del farmaco con uno scudo penale. Quindi profitti senza rischio, il rischio resta solo al povero inoculato. Il green pass che io preferisco chiamare infame tessera verde, non ha nessun fondamento scientifico. Quello che in realtà sta accadendo in Italia è un cambiamento dì tipo totalitario, il vaccino, il green pass e il virus servono al momento solo e soltanto per mantenere uno stato d’emergenza, perché con la paura si governano i popoli e si possono mettere in campo le peggiori nefandezze. È fin troppo chiaro che questi sieri non funzionavano o comunque funzionano male e si continuerà a benedire fino a quando si vorrà mantenere in piedi l’emergenza per creare una nuova normalità. L’infame tessera verde è la nuova normalità, oggi serve a dosare le libertà ai vaccinati ma ben presto servirà anche per altro, come si fa già da tempo in Cina.

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