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Sant’Angelo, malumori e sospetti per le coperture non rimosse

SERRARA FONTANA. Ombre, sospetti e malumori nel borgo serrarese di Sant’Angelo per la presenza di alcune pedane installate nei mesi scorsi e non ancora rimosse, nonostante presumibilmente sia già trascorso il tempo massimo della durata della concessione. La vicenda risale allo scorso mese di aprile quando nel rinomato borgo uno dei tanti esercizi commerciali della zona aveva ottenuto dal Comune di Serrara Fontana,  la concessione, della durata di 120 giorni, per l’installazione  di due coperture provvisorie rimovibili. O almeno questo era stato il tempo massimo  secondo quanto affermato dal sindaco Rosario Caruso in risposta ad un polemico post pubblicato su facebook da Giuseppe Arturo, appartenente alla proprietaria da oltre trent’anni del ristorante “ Da Peppino”, ubicato in quel di Sant’Angelo e  raggiunto la scorsa primavera da un’ordinanza di demolizione, al termine di un lungo contenzioso giudiziario. L’Arturo nel post in questione aveva manifestato il proprio malumore sulla presunta continua apparizione nel borgo montano, di strutture  varie,  rimovibili o meno che fossero, con dubbie concessioni demaniali ed edilizie,  mentre, a suo dire,  il locale della propria famiglia era stato, ingiustamente oggetto di ordinanza di demolizione.  Ebbene, nei giorni scorsi  in quel di Sant’Angelo sembra essersi  riaccesa nuovamente la polemica sulle suddette pedane, la cui concessione, sarebbe presumibilmente già scaduta da oltre  venti giorni. « La matematica – ha commentato a riguardo proprio Giuseppe Arturo – a Serrara Fontana è evidentemente un’opinione.  I centoventi giorni sono già passati». «Con oggi – ha incalzato un’altra cittadina – siamo a 148 e quelle strutture stanno ancora lì! Chissà! Forse le faranno restare il tempo di finire la stagione  e arrivare alle celebrazioni di San Michele!».

Insomma, non mancano certo – anzi serpeggiano eccome – i malumori tra i cittadini santangiolesi e a questo punto (perdonateci) il quesito ce lo poniamo anche noi: perché se il termine dei 120 giorni è abbondantemente passato e nonostante anche le segnalazioni da parte dei cittadini, chi di competenza non ha ancora provveduto a far rimuovere le due strutture? La legge, fino a prova contraria, dovrebbe essere uguale per tutti. «Sarebbe curioso sapere – ha commento polemico anche il Consigliere Roberto Iacono – a questo punto chi dovrebbe vergognarsi di questa situazione»

 

 

 

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