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Sant’Angelo, il paletto è “abusivo”: dalla Città Metropolitana mazzata a Caruso

SERRARA FONTANA. Pareva essere caduta nell’oblio, nonostante la discussione fosse tornata attuale in tempi recenti anche in una sede istituzionale come quella del consiglio comunale, adesso però torna prepotentemente di attualità la vicenda dell’anziana turista deceduta sull’isola d’Ischia nell’albergo Miramare di Sant’Angelo lo scorso 30 aprile. Nella circostanza, come i più attenti lettori ricorderanno, a suscitare polemiche e non solo fu il paletto sistemato all’ingresso del borgo che per almeno venti lunghi minuti nessuno riuscì ad aprire per consentire all’ambulanza di raggiungere la prossimità della struttura ricettiva con lo staff sanitario che così dovette affrontare a piedi un tragitto decisamente più lungo di quello che era stato messo in preventivo. Anche se poi furono gli stessi medici a stabilire che non vi fosse alcun nesso o correlazione tra il decesso della 76enne e i possibili ritardi dell’ambulanza e del personale annesso. Nei giorni successivi quello che continuò a destare qualche perplessità fu il fatto che la chiave di quel paletto era nella disponibilità di un noto commerciante della zona, lo stilista Rocco Barocco, il che non fece altro che montare ulteriormente il caso vista la celebrità della persona coinvolta ovviamente in maniera indiretta in questa storia.

Ma adesso arrivano delle novità in ogni caso significative. La Città Metropolitana ha voluto vederci chiaro sulla competenza e proprietà del tratto di strada che conduce a Sant’Angelo ed ha chiesto ai suoi tecnici di fare tutte le verifiche del caso. Ne è venuto fuori, secondo alcune indiscrezioni trapelate da ambienti bene informati nella giornata di ieri, che adesso l’ente ex provincia ha provveduto a sanzionare il Comune montano per l’installazione di quel paletto ed alcuni commercianti per quanto riguarda l’occupazione di suolo pubblico. E qui la vicenda si fa particolarmente intricata e complessa. Relativamente al paletto, la Città Metropolitana avrebbe accertato che lo stesso era stato sistemato in un tratto di propria competenza e senza che venisse chiesta alcuna preventiva autorizzazione: insomma, è stata una decisione adottata da politici e/o tecnici del Comune montano. Da qui la sanzione indirizzata ovviamente al sindaco pro tempore. Finito? No, anzi, la matassa si è ingarbugliata ulteriormente finendo per diventare difficilmente districabile almeno a strettissimo giro. Gli ulteriori controlli dell’ente guidato dal sindaco metropolitano Luigi De Magistris avrebbero infatti portato alla luce un’altra clamorosa anomalia: analizzando ai raggi X il tratto di strada che va dall’ingresso del borgo fino al momento in cui si accede nella suggestiva e celebre piazzetta, è stato appurato che non tutti gli esercenti della zona paghino il suolo pubblico alla Città Metropolitana come invece prassi e regolamento imporrebbero. Non è tutto perché pare che determinati commercianti commettano un errore doppio, finendo col versare questi emolumenti nelle tasche del Comune di Serrara Fontana. Insomma, un vero e proprio pasticcio. E’ chiaro che con questi chiari di luna, pensare che siamo appena agli inizi di una attività di screening che rischia di essere lunga e articolata, non è affatto un esercizio di fantasia. Venirne a capo, vista così, sarà impresa tutt’altro che agevole.

Gaetano Ferrandino

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