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Di Guida: ‘Vandalismo nelle scuole? Una pugnalata’

Gianluca Castagna | Forio E’ solo da pochi mesi alla guida dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella”, ma la Prof. Giuseppina Di Guida, 54 anni, sposata con due figli, laurea in Filosofia all’Orientale di Napoli, un lungo impegno nell’insegnamento e nei progetti sulle pari opportunità, disagio giovanile e dispersione scolastica, ha già mostrato tempra e determinazione nel valorizzare tutte le risorse a disposizione per rendere l’Istituto una scuola modello, che sappia cambiare e affrontare le sfide della modernità senza mai rinunciare alla missione formativa-educativa.
Il Golfo” l’ha incontrata per parlare delle novità che riguardano l’Istituto, tra lavori di ristrutturazione, l’alternanza scuola-lavoro e gli atti di vandalismo del mese scorso nella sede del biennio del Nautico, a Ischia Ponte.
Preside Di Guida, che tipo di lavori sono stati eseguiti nella sede del Nautico di Via Matteo Verde a Forio?
«Inizialmente l’intervento è stato di messa in sicurezza dell’edificio. Nel mese di maggio era crollata una parte dei solai, per cui la Città Metropolitana è intervenuta con lavori di manutenzione straordinaria. Altri finanziamenti sono arrivati dal Ministero dell’Istruzione, nell’ambito del progetto chiamato “Scuole Belle”. I fondi ci hanno consentito di abbellire l’edificio anche dal punto di vista degli interni e di dotarlo di adeguata strumentazione: è stata rifatta la tinteggiatura, l’inferriata rimessa a nuovo, i servizi igienici sistemati. Sono stati mesi di fuoco, ma devo dire che ho trovato una grande disponibilità nella città metropolitana. Ogni volta che ho chiamato, si è dimostrata sempre solerte. Stranamente, aggiungo».
La sede del Nautico di Ischia Ponte (foto secondaria in basso)Nello scorso mese di dicembre, la sede del biennio a Ischia Ponte è stata invece interessata da odiosi atti di vandalismo. Cos’è successo esattamente?
«Un episodio molto triste, che non riguarda solo il nostro istituto. Nel giorni del Ponte dell’Immacolata, probabilmente nelle ore notturne, qualcuno si è introdotto nella scuola, ha versato a terra il contenuto degli estintori, sparso creolina sul pavimento, otturato i lavandini e aperto i rubinetti dei bagni al primo piano. Abbiamo trovato la scuola allagata, sono intervenuti subito i vigili del Fuoco, i carabinieri, facendo partire le indagini. Per l’Istituto Mennella è stata una pugnalata, prima non si era mai verificato».
A che punto sono le indagini? Quando potranno rientrare nelle aule gli allievi del biennio?
«Attualmente la sede di Ischia Ponte non è ancora agibile perché la Provincia, prima di riaprirla, vuole fare tutti i rilievi tecnici, dal momento che l’allagamento potrebbe aver compromesso la staticità dei solai. Un adempimento di rito, necessario. Sono tuttavia fiduciosa: nel giro di una settimana avremo il responso tecnico, spero positivo, che ci consentirà di rientrare a scuola. Voglio ringraziare le Forze dell’ordine di Ischia per la collaborazione: sono sulle tracce degli esecutori materiali di questo atto vandalico, quindi i colpevoli di questo reato dovranno risponderne alla giustizia. E’ importante, perché i ragazzi devono capire che certi comportamenti non sono consentiti. E’ stato un episodio grave, speriamo senza seguito».
Alternanza Scuola – Lavoro. Quattrocento ore obbligatorie negli istituti tecnici e professionali, non saranno un po’ troppe? Non c’è il rischio di comprimere l’istruzione di base?
«La mia opinione è che le competenze di base vengano raggiunte già nel biennio. Nel triennio successivo possiamo permetterci una curvatura del curriculum sulla base delle esigenze specifiche del mondo del lavoro. Come collegio dei docenti abbiamo già deliberato nel PTOF, piano triennale dell’offerta formativa, che ci deve essere un equilibrio tra le attività svolte in aula e quelle in esterno. Non vogliamo comprimere troppo la didattica curricolare né ridurre l’esperienze dei nostri studenti sul campo. Abbiamo trovato una mediazione. Una buona parte del percorso sarà svolta in aula, quindi sarà anche un’opportunità per i docenti di curvare i percorsi e aprirsi a nuove potenzialità che provengono dal mondo delle imprese».
Come sono avvenuti i contatti e le scelte delle imprese isolane? C’è qualcuno che ha detto no?
«Nessuno ha detto no. La risposta corale positiva mi ha stupito, nei contesti urbani, soprattutto al Sud, è molto difficile. Una diffidenza che qui non ho riscontrato. L’imprenditoria isolana vuole mettersi a disposizione del territorio, del tessuto sociale e delle nuove generazione. Sono state le aziende stesse a proporsi per entrare in rete con l’Istituto “Cristofaro Mennella”».
Da un punto di vista organizzativo , quali sono gli ostacoli più grossi, forse anche di natura burocratica, che bisogna superare per realizzare un progetto di alternanza scuola-lavoro?
«Il progetto non difetta né dell’impianto teorico, né delle disponibilità. Sul piano organizzativo, i problemi nascono perché bisogna articolare una giornata scolastica flessibile e garantire la presenza di operatori esterni. Non possiamo calendarizzare l’alternanza in un periodo standard, quindi sarà distribuita durante tutto l’anno, anche nel periodo estivo».
Quali aspettative, Sue e degli studenti?
«Le aspettative convergono. La scuola deve avere un significato. Docenti e alunni possono trovare in questo percorso un’occasione per inseguire prospettive occupazionali degne di nota. Quando i docenti capiranno questo, metteranno da parte anche le loro resistenze rispetto al cambiamenti, che non sono certo poche».
168769_10150090872292403_518912402_6088288_8026671_n Tra le novità dell’Istituto Nautico, un’intera giornata dedicata alle attività sportive nel Palazzetto dello Sport del Comune di Forio.
«Questa scelta nasce da una criticità. Per esperienza personale e professionale, posso dire che tutte le criticità sono foriere di grandi cambiamenti. Avevamo, riguardo al Nautico, un problema relativo alla sicurezza all’edificio che ospita gli allievi del triennio. Essendo un edificio storico, non può ospitare più di 100 ragazzi, perché non abbiamo una scala antincendio. Se noi riusciamo a contenere il numero degli alunni entro le cento unità, l’istituto è in sicurezza. Ci siamo posti il problema: come fare per garantire la frequenza scolastica a tutti, qualora gli studenti dovessero essere più di cento? Una soluzione di flessibilità organizzativa è arrivata prevedendo che i ragazzi svolgano tutte le attività di studio in cinque giorni. Restano solo due ore di educazione fisica che svolgeranno in uno spazio esterno alla scuola, quindi il Palazzetto dello Sport diventa la nostra aula sul territorio. I nostri studenti andranno direttamente lì e da lì ritorneranno a casa. Una soluzione che consentirà anche ad altri indirizzi scolastici che non hanno palestre attrezzate di convergere al Palazzetto e svolgere, ad esempio, dei tornei. Un modello che ci avvicina ai college americani, dove alle attività sportive è dedicato un giorno a parte. Naturalmente questo è stato possibile soprattutto grazie alla disponibilità del Comune di Forio».

 

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