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Il satellite rivela: sull’isola il suolo si è abbassato fino a quattro centimetri

Diciamocelo sinceramente. C’è chi l’ha subito battezzata un’affermazione frutto di uno studio scientifico incontrovertibile e dunque degno di essere tenuto in considerazione e chi invece – soprattutto alla luce delle ultime notizie “ballerine” e contraddittorie date in pasto all’opinione pubblica – ci va coi piedi di piombo e crede possa trattarsi di un’altra bufala. In un caso come nell’altro, è impossibile non riportare quanto ha pubblicato il portale specializzato Meteoweb, non fosse altro che siamo davanti a un fenomeno che, laddove confermato, certamente non è da tutti i giorni. Ma che cosa scrive il sito’ Ecco quanto riportato testualmente on line: «Nell’emergenza post terremoto il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), fin dalle primissime ore dopo il sisma, ha attivato il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (CNR-IREA) di Napoli, in qualità di centro di competenza nel settore dell’elaborazione dei dati radar satellitari, per un’analisi volta alla misura dei movimenti del suolo conseguenti al sisma. Utilizzando i dati radar dei satelliti europei Sentinel-1, del programma europeo Copernicus, e quelli della costellazione italiana COSMO-SkyMed, dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) – centro di competenza per le acquisizioni ed utilizzo dei dati satellitari – e del Ministero della Difesa, un team di ricercatori del CNR-IREA ha misurato con alta precisione i movimenti permanenti del suolo originati durante il terremoto, utilizzando la tecnica dell’Interferometria SAR Differenziale. Tale tecnica consente, confrontando immagini radar acquisite prima dell’evento con immagini successive al sisma, di rilevare deformazioni della superficie del suolo con accuratezza centimetrica.

In particolare, è stato evidenziato un abbassamento del suolo fino ad un massimo di 4 centimenti in un’area a ridosso di Casamicciola Terme, la più colpita dai crolli. La mappa dei movimenti verticali del suolo, in vista 3D, è mostrata nella figura allegata, in cui al colore rosso corrisponde la zona che ha subito il maggiore abbassamento». Insomma, a voler sintetizzare in maniera estrema, la scossa di lunedì scorso avrebbe portato il suolo ad abbassarsi di quattro centimetri, ed è evidente che parliamo di un’enormità.

Nella parte finale del post viene infine riportato quanto segue: «Si segnala che ottenere in tempi brevi un quadro sinottico delle deformazioni e degli spostamenti del suolo causati da un sisma nell’area epicentrale rappresenta uno degli obiettivi del Dipartimento della Protezione Civile, durante un’emergenza sismica. In questo caso specifico i risultati ottenuti sono frutto della lunga e consolidata collaborazione fra il Dipartimento e i propri Centri di Competenza – in questo caso CNR-IREA e ASI. Sulla base delle loro competenze, questi centri supportano il DPC nell’utilizzo dei dati e delle informazioni satellitari e nella loro integrazione con i dati in situ forniti dagli altri Centri di Competenza. Quest’attività ha permesso lo sviluppo di prodotti, metodi e procedure che hanno migliorato le capacità del Servizio Nazionale della Protezione Civile nella risposta all’emergenza». Già, sperando che almeno stavolta si sia in presenza di dati certi.

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