Scappa con la droga, acciuffato dai carabinieri: arrestato e condannato
Finisce in manette il 22enne lacchese Michele Di Costanzo: i militari dell’Arma lo hanno avvistato nottetempo a Piazza Bagni a Casamicciola e sono rimasti insospettiti dalla sua fuga alla vista dei tutori dell’ordine
Arrestato e condannato in poco più di ventiquattro ore al termine di una operazione – l’ennesima messa a segno negli ultimi giorni – antidroga dei carabinieri della Compagnia di Ischia. Michele Di Costanzo, 22enne di Lacco Ameno già conosciuto alle forze dell’ordine, è stato fermato e trovato in possesso di sostanza stupefacente e per questo tratti in arresto dai carabinieri della Stazione di Casamicciola Terme, coordinati dal maresciallo Arturo Battello, e del Nucleo Operativo Radiomobile con al timone il luogotenente Sergio De Luca. A metterlo nei guai una improvvida fuga alla vista dei tutori dell’ordine che ovviamente ha insospettito i militari dell’Arma che alla fine lo hanno trovato in possesso di stupefacenti sia all’interno di uno zaino che nella sua abitazione: quanto basta per far scattare le manette ai polsi di un soggetto come detto recidivo.
I fatti in questione si sono verificati intorno alle due di notte quando i carabiniere, nel transitare a Casamicciola e precisamente nella zona di Piazza Bagni, notavano il Di Costanzo giungere in piazza a bordo di una bicicletta elettrica indossando tra l’altro uno zaino di colore nero. Alla vista dei carabinieri, però, il giovane se ne disfaceva e questo faceva scattare l’allarme e partire un inseguimento del lacchese che provava ad immettersi in una vicina stradina riuscendo ad evitare temporaneamente di essere bloccato, visto che l’autovettura di servizio non riusciva ad accedere in una viuzza dalle dimensioni davvero limitate. I carabinieri della Stazione di Casamicciola chiedevano così l’intervento dei colleghi del Nucleo Operativo Radiomobile. Questi giungevano sul posto in tempi rapidissimi e dopo appena pochi minuti bloccavano a piedi Michele Di Costanzo che nel frattempo si era allontanato cercando rifugio inutilmente nella vicina via Rampe Paradisiello. Dopo essersi però nel frattempo disfatto (particolare tutt’altro che trascurabile) della bicicletta, del cappello e dello zaino. Le ricerche degli oggetti proseguivano intanto senza sosta e di lì a poco proprio in un cespuglio veniva ritrovato lo zaino del 22enne lacchese. Nel porta documenti situato sulla bicicletta, trovata a seguire dietro un muretto, veniva recuperata una dose di sostanza stupefacente verosimilmente del tipo hasish e della marijuana occultata in un porta sigarette oltre alla somma di denaro di sessanta euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Michele Di Costanzo veniva condotto così in caserma ma a questo punto i carabinieri hanno subito sospettato che presso la sua abitazione il giovane potesse nascondere un quantitativo ulteriore di droga e per questo motivo hanno deciso di procedere ad una perquisizione domiciliare dopo che quella personale aveva prodotto esito negativo. Nell’appartamento dove però il 22enne spesso dimorava, l’esito era invece psoitivo: in casa, nascosta in un vassoio di plastica, veniva ritrovata sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo di circa 37 grammi. In un mobiletto, poi, era custodito un bilancino di precisione. Secondo alcune indiscrezioni, gli investigatori hanno avuto anche modo di appurare che sul telefono cellulare del Di Costanzo c’erano diverse chat di messaggistica che comproverebbero in maniera inequivocabile la sua cessione a terzi di droga e dunque l’attività di spaccio. A questo punto il quadro era completo e il lacchese veniva dichiarato in stato di arresto. Dell’accaduto veniva messo al corrente il sostituto procuratore di turno che disponeva la traduzione presso il proprio domicilio in attesa del processo per direttissima, che è stato celebrato ieri mattina presso il Palazzo di Giustizia di Napoli. Al termine del quale, dopo che il giudice ha convalidato l’arresto dei carabinieri, Michele Di Costanzo è stato condannato alla pena di mesi sei di reclusione e mille euro di multa con sospensione della pena. Al termine del rito, il giovane è stato rimesso in libertà.