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Scarichi alberghieri, continua oggi l’esame dei testi

 

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Stamane, presso la sezione distaccata di Ischia del Tribunale, riprende il processo sui presunti scarichi illegali degli alberghi della famiglia De Siano. L’assenza del giudice Capuano il mese scorso provocò lo slittamento dell’odierna udienza, in cui continuerà l’ascolto dei numerosi testimoni indicati dalle parti, tra i quali Francesco Trani e Maurizio Orlacchio, direttore dell’hotel San Montano, una delle strutture, insieme alla Villa Svizzera e al Reginella, al centro dell’inchiesta. Le contestazioni mosse ai componenti della famiglia De Siano riguardano, come detto, alcune presunte irregolarità nello smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, comprendenti quelli di tipo sanitario prodotti dai centri benessere delle tre strutture, i fanghi termali di sedimentazione provenienti dai pozzetti di decantazione e dalle docce nonché i teli in plastica imbrattati di fango utilizzati all’interno dei centri, e il presunto scarico nelle fognature pubbliche delle acque reflue industriali risultato della normale attività alberghiera (controlavaggio dei filtri delle piscine, reflui provenienti dagli stabilimenti idrotermali ecc.). Il pubblico ministero Claudio Basso coordinò le indagini che si svolsero tra il 2013 e il 2014 presso le citate strutture alberghiere, che furono sottoposte anche a sequestro preventivo il 30 giugno 2014, disposto dal gip su richiesta della Procura. Le operazioni vennero effettuate proprio dal Nucleo operativo ecologico, coadiuvati dai Carabinieri di Ischia, all’epoca agli ordini del capitano Melissa Sipala. Le laboriose attività di accertamento si svolsero proprio nei periodi di massimo afflusso turistico, per verificare l’efficienza e i reali sistemi di smaltimento dei rifiuti, speciali e non. Essenzialmente, le varie contestazioni mosse dalla Procura della Repubblica sono basate sull’accusa di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, così come prevista dall’art. 256 del Decreto Legislativo 152/2006.

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