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Scarichi alberghieri, il giudice rinvia a maggio

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Ieri mattina presso la sezione ischitana del Tribunale, si è svolta innanzi al giudice Capuano una nuova udienza del processo a carico della famiglia De Siano: Domenico, senatore della Repubblica, insieme a suo fratello Michele e la madre Lucia Castagna, come si ricorderà, sono chiamati a rispondere di una serie di presunti reati ambientali legati all’illecito smaltimento di rifiuti prodotti nelle attività di gestione delle varie strutture alberghiere facenti capo alla famiglia d’imprenditori. Gli indagati erano rappresentati dai legali di fiducia, gli avvocati Bruno Molinaro e Cristiano Rossetti. Nella precedente udienza, svoltasi il 16 marzo, il pubblico ministero aveva richiesto un rinvio per rispondere mediante controdeduzioni alle eccezioni sollevate dall’avv. Rossetti. Ieri, quest’ultimo ha ribadito le eccezioni, affermando la nullità degli accertamenti compiuti dalle forze dell’ordine (in questo caso dal N.o.e., il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri) perché tali attività non erano state precedute dall’avviso agli indagati circa la possibilità di farsi assistere da un difensore di fiducia durante gli accertamenti stessi. Il p.m. aveva infatti chiesto l’acquisizione di una serie di atti, che ad avviso dell’avv. Rossetti non costituiscono atti irripetibili e che in ogni caso, se davvero si fosse trattato di atti di tale natura, sarebbero stati illegittimamente acquisiti proprio in quanto il pm non aveva avvisato gli indagati della facoltà di poter nominare un difensore che avrebbe potuto partecipare all’esecuzione delle attività di accertamento. In generale l’avv. Rossetti ha anche eccepito che tutti gli accertamenti (a prescindere dall’acquisizione), sono stati compiuti senza dare alcun preavviso agli indagati dell’ulteriore facoltà, oltre cioè quella di nominare,  di poter essere anche materialmente assistiti da un difensore. Il pubblico ministero in sostanza non ha discusso la natura degli accertamenti compiuti, ma ha unicamente contestato la tempestività dell’eccezione sollevata dall’avvocato Rossetti, il quale ha però prontamente ribattuto citando una recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che nel gennaio 2015 ha statuito che tale tipo di eccezione può essere validamente sollevata fino alla sentenza di primo grado. Il giudice, d’accordo con le parti, ha rinviato il procedimento all’udienza del prossimo 6 maggio, alle ore 12.

 

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