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EBREI IN FUGA A ISCHIA VERSO LA LIBERTA’

Domenica 27 gennaio Il Golfo pubblicherà un Inserto Speciale sulla “Giornata della Memoria” per ricordare l’Olocausto del popolo ebraico a seguito delle leggi razziali emanate dalla Germania nazista nella città di Norimberga nel 1935. Per l’occasione saranno resi noti i documenti fascisti del 1939 che interessarono la nostra Isola sulla “caccia agli Ebrei” che avevano trovato rifugio temporaneo negli alberghi ischitani. Un vasto carteggio in esemplari originali dell’archivio dell’Associazione Culturale “Cristofaro  Mennella”- formerà oggetto di una importante Mostra Iconografica che sarà allestita dalla medesima associazione, dall’Agenzia di Stampa Il Continente e dall’Università Telematica Pegaso nell’Istituto Enrico Mattei di Casamicciola Terme dal titolo: “Nell’Isola Verde la fuga degli Ebrei verso la Libertà”. Saranno presenti tra gli altri il giornalista Giuseppe Mazzella, il consigliere comunale e già sindaco d’Ischia Giovanni Sorrentino e il prof. Michele D’Arco.

 

 

A ISCHIA IL PREFETTO PERSECUTORE CON I NOMI DEI FUGGITIVI

 

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Gian Battista Marziali, prefetto potentissimo di Napoli, era stato trasferito da Firenze nel 1936 .anno XV dell’era fascista-per guidare con polso di ferro una città turbolenta, dove la malavita non accennava ad abbassare la cresta, malgrado le leggi severissime del Regime avessero operato un buon repulisti. Nel 1939, dopo l’entrata in vigore delle Leggi sulla Razza firmate da Vittorio Emanuele III, Marziali fu “delegato” dal ministro dell’Interno e dall’Ovra (Servizi segreti fascisti) a schedare tutti gli Ebrei presenti in Campania e quelli in transito con passaporto contrassegnato dalla sigla Jude (Giudeo). Un prezioso carteggio sulla fuga degli Ebrei a Ischia, è stato gelosamente conservato dal presidente dell’Associazione Culturale  “Cristofaro Mennella”, Gino Barbieri, che già in qualche occasione lo ha reso noto insieme a numerose fotografie d’epoca e notizie aggiornate dalla Famiglia Laimberg, che risiede a Ischia dal dopoguerra.

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Un’anticipazione sull’inserto speciale che verrà pubblicato su Il Golfo di domenica 27 gennaio, in occasione della “Giornata della Memoria”, riguarda la venuta a Ischia nel 1937 del prefetto Marziali (vedere la foto pubblicata a lato) ricevuto dai gerarchetti locali, fra cui spiccano il futuro sindaco Vincenzo Telese e l’ispettore scolastico Biagio Buonocore. La visita di Marziali va messa in relazione  ad una ricognizione degli alberghi locali e ad un incontro con le autorità e le forze di polizia, al fine di organizzare una rete di spionaggio per seguire gli itinerari degli Ebrei, ospiti di strutture alberghiere e termali isolane.

Già dal 1936, a seguito delle leggi di Norimberga, numerosi Ebrei avevano ottenuto il visto tedesco sui passaporti per recarsi a Ischia “per cure termali”, ma in realtà per allontanarsi dal regime nazista e tentare un espatrio negli Stati Uniti o in Palestina. Dai preziosi documenti  di  quel periodo, che Il Golfo pubblicherà in esclusiva, emerge l’inflessibilità persecutoria del prefetto Marziali e la cospirazione di podestà, funzionari locali e agenti di polizia, diretta a spiare le mosse degli Ebrei e, al momento opportuno, catturarli e spedirli nei campi di concentramento. Fortunatamente molti Ebrei riuscirono a fuggire da Ischia, ma bisogna anche dire che molti ischitani si prodigarono per nascondere diverse famiglie ebree. Fra questi i futuri proprietari dell’Albergo Villa Svizzera, a Lacco Ameno e degli alberghi Savoia, Suisse, Miramonte e Mare e Bellavista, a Casamicciola.

 

 

 

 

 

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