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Scarichi termali, oggi il verdetto per la famiglia De Siano?

Il giudice Capuano potrebbe emettere oggi stesso il suo verdetto nel processo per i presunti illeciti nello scarico dei rifiuti termali negli hotel della famiglia De Siano. Le contestazioni mosse a Domenico De Siano, Michele De Siano e Lucia Castagna, oltre che alla società cui fanno capo le strutture alberghiere della Reginella, Villa Svizzera e San Montano, riguardano come accennato alcune presunte irregolarità nello smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, comprendenti quelli di tipo sanitario prodotti dai centri benessere delle tre strutture, i fanghi termali di sedimentazione provenienti dai pozzetti di decantazione e dalle docce nonché i teli in plastica imbrattati di fango utilizzati all’interno dei centri, e il presunto scarico nelle fognature pubbliche delle acque reflue industriali risultato della normale attività alberghiera (controlavaggio dei filtri delle piscine, reflui provenienti dagli stabilimenti idrotermali ecc.). Stamane toccherà all’avvocato Francesco Benetello tenere la sua arringa. L’avvocato Cristiano Rossetti, difensore del senatore De Siano, aveva già precisato le proprie conclusioni lo scorso marzo, subito dopo la chiusura dell’istruttoria dibattimentale durata circa un anno, invocando la non imputabilità del suo assistito chiedendone l’assoluzione per non aver commesso il fatto, e in via gradata l’assoluzione per la particolare tenuità del fatto.

Tre settimane fa era stata invece la volta dell’avvocato Bruno Molinaro, difensore di Michele De Siano e autore di un’articolata arringa “spalmata” su due giornate: il legale aveva chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”, senza nessun altra richiesta in subordine, dopo aver illustrato un approfondito studio della non semplice materia, corredata dall’interpretazione dell’intreccio tra normative nazionali e normative regionali, oltre ai presunti errori della Procura. Ricordiamo che quest’ultima, sulla base di un’articolata requisitoria contenuta in una memoria scritta e depositata lo scorso 16 gennaio, per i tre imputati ha chiesto pene variabili tra nove e i sedici mesi di reclusione più alcune migliaia di euro di ammenda, oltre a complessivi 110mila euro di sanzioni per le due società che controllano gli alberghi di famiglia. Nel dettaglio, per il senatore De Siano è stata chiesta la condanna alla pena di nove mesi di reclusione e di 7.500 euro di ammenda, mentre per la signora Castagna il pubblico ministero ha chiesto un anno e diecimila euro. La pena più alta auspicata dalla Procura è per Michele De Siano: un anno e quattro mesi di reclusione, più 15mila euro di ammenda. Per quanto riguarda gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati contestati alle  società cui fanno capo gli alberghi, per la Srl “Albergo San Montano” è stata chiesta l’applicazione di una sanzione pecuniaria pari a 51mila euro, mentre per la Dmf Srl, la richiesta dell’accusa è pari a 60mila euro.

Francesco Ferrandino

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