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Schiaffo a Di Vaia: «Mente sapendo di farlo, era lui a voler sfiduciare Enzo»

ISCHIA. E’ guerra aperta, e adesso dubbi davvero non ce ne sono più. La situazione politica ischitana è ormai bollente, caldissima, e ne è dimostrazione il fatto che a rompere gli indugi e farsi nuovamente sentire dopo un periodo di navigazione “sotto traccia” è il gruppo Vivere Ischia. Il cui capogruppo, dott. Pasquale Balestrieri, ha indirizzato una nota al nostro giornale per replicare ad una serie di considerazioni rilasciate proprio a Il Golfo da un esponente di punta della giunta municipale di Ischia. Una nota dai contenuti forti, fortissimi, che evidenzia come ormai la rottura con l’attuale maggioranza da parte degli “scissionisti” di fede giosiana sia ormai un qualcosa di assolutamente insanabile. Anche perché le accuse certamente non vengono lesinate e lasciano intendere come il clima sia di quelli ad altissima tensione. Balestrieri esordisce citando proprio il nostro quotidiano e scrive: “In merito alle dichiarazioni del vicesindaco di Ischia Gigi Di Vaia che in un’intervista al Golfo, pubblicata domenica 15 luglio 2018,  parla di un non meglio precisato e fantasioso tentativo scellerato di far cadere l’amministrazione e consentire l’arrivo del co​​m​​missario prefettizio in piena stagione turistica si evince chiaramente, non fosse altro che per una questione di numeri, che lo stesso abbia voluto chiamare in causa i componenti del gruppo Vivere Ischia…”.

Un passaggio introduttivo che serve di fatto a togliere la sicura al mitra e aprire il fuoco perché poi Pasquale Balestrieri prosegue così: “​​Il Di Vaia evidentemente ha dimenticato la genesi del documento firmato Vivere Ischia che oggi, chi è in mala fede, legge strumentalmente come un tentativo di sfiduciare il Sindaco e non come un momento ed un’occasione di profonda riflessione all’interno di una maggioranza che, ad eccezione di pochissimi, non condivideva l’indirizzo dato all’Amministrazione dal primo cittadino”. Dopo questa precisazione parte l’affondo diretto: “​A dirla tutta, vorremmo ricordare al vicesindaco d’Ischia che a maggio di quest’anno​,​ ​pochi giorni prima del nostro documento, ​nelle ultime riunioni  di maggioranza congiunte con il gruppo Vivere Ischia​,​ in un​o​ dei rarissimi gruppi di maggioranza avutisi in un anno di sindacatura​​, lui e​​d alcuni altri consiglieri comunali hanno più volte intimato al ​capo dell’amministrazione di cambiare registro in merito alla conduzione dell’amministrazione e di porre fine all’esperienza della giunta tecnica a loro dire scadente, nefasta e inconcludente, in caso contrario ci sarebbero state delle defezioni e dei distinguo sul Bilancio e sul consuntivo che di lì a poco avremmo dovuto approvare”​​.​ L’accusa del medico è pesantissima: altro che il suo gruppo, sarebbe stato proprio Di Vaia il primo a minacciare di mandare a casa Enzo Ferrandino se la musica non fosse cambiata.

Balestrieri non frena anzi rincara la dose: “Dimentica il vicesindaco di aver addirittura abbandonato una seduta, seppur temporaneamente, ​in aperta rottura con il Sindaco preparando insieme ad altri ​consiglieri un documento forte nei confronti ​di quest’ultimo e di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Ottorino Mattera, reo a suo dire di ostacolare la nascita della giunta politica? La venuta del commissario l’ha paventata proprio chi oggi siede a occupare posti in giunta e ha diviso incarichi e deleghe​, sfruttando il comune malcontento​ ed oggi ha la faccia tosta di sbandierare ai quattro venti la ​sua affidabilità e la ​sua lealtà solo per continuare a curare il proprio orticello e la ​sua sopravvivenza politica. ​ ​Evidentemente dobbiamo prendere atto di una differenza sostanziale tra le ragioni che spingevano il Di Vaia a lamentarsi, paventando la sfiducia al Sindaco ‘seppur amico’ e la venuta del commissario prefettizio, e le motivazioni che hanno ​invece ​portato questo gruppo a cercare di stimolare tutta la maggioranza ad un confronto forte ma costruttivo nell’interesse esclusivo del Paese. Il nostro gruppo auspicava un’inversione di rotta su tante tematiche ritenute  ​importanti e non sarebbe bastata qualche ‘poltrona’ a far​ci cambiare obiettivo, mentre con l’investitura a vicesindaco l’ira di Di Vaia si è placata per sempre”. Che dire, una cosa è certa: modo più dirompente per rompere un silenzio che durava dal documento del 26 maggio proprio non poteva esserci. Si preannuncia, a questo punto, un’estate dai lunghi coltelli.

P.S. Questa nota potrebbe essere stata indirizzata dalla solita “capera” anche a qualche altra testata giornalistica. Inutile sottolineare come la paternità sia in ogni caso attribuibile al nostro giornale, che ha raccolto le dichiarazioni di Di Vaia portando così alla replica di Pasquale Balestrieri. Se poi qualcuno cambiando titolo e carte in tavola e cancellando la parolina magica “Il Golfo” volesse farle proprie, non sarebbe la prima volta. E, presumibilmente, neanche l’ultima.

Gaetano Ferrandino

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