CRONACA

Schilardi e l’addio agli alberghi, ecco la prima richiesta di Cas

Una famiglia ha chiesto di poter usufruire del contributo di autonoma sistemazione, e di lasciare l’hotel che finora l’ha ospitata

«Entro dicembre chi vive ancora in albergo dovrà lasciarlo. Non sono ammesse più proroghe. Ci sono circa 230 persone che rappresentano circa 70 nuclei familiari che vivono in queste strutture. Li aiuteremo con il Cas, sia che siano proprietari di casa che affittuari. Per entrambi abbiamo previsto degli incentivi economici affinché per loro ci sia una sistemazione più dignitosa rispetto all’albergo». Parole del commissario alla Ricostruzione, Carlo Schilardi, in una intervista rilasciata lo scorso agosto a Il Golfo.

Adesso, è arrivata la prima richiesta di Cas, cioè di contributo per autonoma sistemazione, da parte di una famiglia finora alloggiata in albergo. Il nucleo familiare in questione è dunque il primo ad esprimere la volontà di abbandonare l’attuale sistemazione per passare a quella presso una normale casa di abitazione. La misura decisa dal Commissario era ormai una scelta pressoché obbligata, visti gli altissimi costi che comporta il mantenimento di intere famiglie nelle strutture ricettive isolane. Con il passaggio al Cas, si passerebbe a seconda dei casi dal versamento di varie migliaia di euro al mese, a meno di mille. Un risparmio enorme per le casse dell’erario. Naturalmente il Cas sarà erogato a tutti gli aventi diritto fino al termine della fase di ricostruzione, dunque non cesserà l’assistenza a chi è impossibilitato a tornare alla propria casa. Intanto, nel mare di polemiche che erano fiorite all’annuncio della sospensione dell’assistenza alberghiera, la richiesta della famiglia in questione rappresenta un primo segnale che va a “incrinare” il fronte di quella parte di sfollati che non intende rinunciare alla sistemazione in hotel. Le argomentazioni sono note: molti ospiti denunciano la speculazione in atto da parte di numerosi locatori, i quali avrebbero alzato notevolmente le tariffe di locazione rispetto al periodo pre-sisma per approfittare del momento di bisogno degli sfortunati concittadini.

Alcuni sono arrivati a chiedere provocatoriamente alle autorità di trattare direttamente coi proprietari delle abitazioni da locare, proprio perché convinti che se la trattativa viene condotta dal singolo sfollato, i proprietari alzeranno ignobilmente il prezzo. Sia come sia, da gennaio l’assistenza alberghiera non sarà più prevista, e resta da capire se la domanda inoltrata dalla famiglia citata in apertura sarà di esempio per altri sfollati, o se l’attuale opposizione alla decisione del Commissario rimarrà compatta, col rischio di aprire un conflitto dagli esiti al momento imprevedibili, in questa difficile fase di inizio della ricostruzione. È infatti attesa a breve l’ultimazione del testo dell’ordinanza di ricostruzione per i danni cosiddetti “pesanti”, dopo la serie di incontri tra uffici tecnici comunali e struttura commissariale.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex