ARCHIVIOPOLITICA

L’ultima vergogna di Forio, il consiglio comunale “boicottato”

Di Francesco Ferrandino

FORIO. Un consiglio comunale, quello svoltosi ieri a Forio, tra i più singolari degli ultimi anni. Voluto fortemente dagli esponenti dell’opposizione, l’assemblea cittadina avrebbe dovuto discutere e deliberare su cinque punti all’ordine del giorno, tutti di stringente attualità, come la gestione della nettezza urbana (e il connesso “caso Ego Eco”) e la direzione da intraprendere sulla gestione del Porto. Questi e altri temi sui quali tuttavia, a causa dell’assenza di massa da parte dei consiglieri di maggioranza, non si è potuto compiutamente discutere, né tantomeno deliberare. Il regolamento del consiglio prescrive infatti la presenza di almeno sei componenti per poter essere dichiarato valido, e fin qui la norma è stata rispettata, essendo presenti proprio sei consiglieri, ma per la deliberazione ne erano necessari almeno altri due.  Il civico consesso comincia con oltre un’ora di ritardo, alle 18:00 passate, dopo la sgradita sorpresa costituita dall’essere stati accolti in un’aula totalmente sprovvista di tavoli e sedie, circostanza che il Presidente Michele Regine fa mettere a verbale. Alcuni volenterosi riattrezzano faticosamente la sala alla bisogna, utilizzando gli arredi sistemati in una stanza adiacente. Costatando la presenza di almeno un terzo dei consiglieri, Regine dichiara valida la seduta ma contestualmente, rifacendosi alle normative vigenti, dichiara che sarà impossibile deliberare, vista la mancanza di almeno la metà dei consiglieri. Prende la parola il consigliere  d’opposizione Nicolella che contesta la manifesta obsolescenza del regolamento comunale rispetto al Decreto Legislativo 267/2000 (Testo Unico Enti Locali): lo spirito della norma più recente, spiega,  dovrebbe prevalere in nome della democrazia, permettendo anche a un consiglio con la presenza di un terzo dei  consiglieri di poter validamente deliberare sui punti all’ordine del giorno. Nicolella dispiega poi un durissimo attacco verso l’amministrazione sulla vicenda Ego Eco, le cui conseguenze sono tuttora direttamente  pagate dai cittadini e dai lavoratori dell’azienda di Vittorio Ciummo deputata alla raccolta dei rifiuti. Il consigliere critica esplicitamente il sindaco Del Deo, convitato di pietra, la cui assenza non smentisce le esigenze di chiarezza che l’opposizione ha posto alla base del consiglio straordinario, specialmente riguardo la posizione del primo cittadino in relazione alla Ego Eco, invischiata attualmente in presunti episodi di corruttela. Nicolella sottolinea quindi la sostanziale continuità tra l’amministrazione Regine e quella capitanata da Del Deo: «La prova è nelle cifre – tuona Nicolella – che testimoniano in soli sette mesi tra novembre 2013 e giugno 2014 un ulteriore versamento di denaro a favore della Ego Eco, pari a un milione e trecentomila euro in più, di cui però non hanno beneficiato né i dipendenti, tuttora alle prese con gravissimi ritardi nei pagamenti degli stipendi, né i cittadini. Ma quello che è più inquietante è che non si conosce, e l’amministrazione evita di spiegarcelo, il vero motivo per cui vennero versati questi soldi». Domande che, secondo l’avvocato, fanno temere che sia continuata quella corruttela iniziata nel 2011. Per l’esponente d’opposizione il “sospiro di sollievo” che l’amministrazione avrebbe tirato per non figurare tra gli indagati della recente  inchiesta sugli appalti, sarebbe del tutto illusorio, dal momento che l’indagine si ferma al 2012, quindi evita gli anni più recenti, dove potrebbero invece emergere le responsabilità, le anomalie e le ombre dell’attuale amministrazione sulla gestione rifiuti. Vito Iacono prende la parola esprimendo forte delusione per l’atteggiamento della maggioranza nei confronti dell’assemblea, convocata su impulso dell’opposizione, prima di entrare anch’egli nel merito del tema-rifiuti: al di là degli aspetti giudiziari, per l’esponente de “Il Volo” è di pura evidenza l’inadeguatezza della Ego Eco nella gestione di un servizio tanto fondamentale per il paese. Il dato politico, per Iacono, evidenzia la totale mancanza di incisività dell’agire amministrativo nei confronti  delle gravissime mancanze della Ego Eco, verso la quale l’opposizione da tempi non sospetti, e sicuramente anteriori agli scandali giudiziari, aveva chiesto  con forza la revoca del servizio di gestione rifiuti. Anch’egli biasima l’assenza del sindaco e di gran parte della maggioranza in una seduta dove i punti all’ordine del giorno sono di scottante attualità. Il successivo intervento è del consigliere  Stani Verde che, come Iacono, ringrazia la consigliera Maria Grazia Orlacchio per essere presente insieme a Regine in un consiglio disertato da coloro che sono i maggiori responsabili del disastro e del degrado del paese, come si evidenzia – afferma  – anche dal mancato riscaldamento dell’aula, che costringe molti degli astanti a indossare il cappotto. Verde in particolare denuncia lo stato pietoso delle strade verso la zona di Citara, continuamente ma inutilmente riasfaltate, per poi introdurre il tema della confusa e ambigua gestione del Porto, che ha portato molti più danni che utili al paese, oltre a rivendicare il costante senso di responsabilità dell’opposizione, a fronte di una totale irresponsabilità dell’amministrazione, che continua a fuggire dal confronto in consiglio comunale  sui temi  che  contano. La parola passa a Domenico Savio, che denuncia gli interessi clientelari  che pesantemente  continuano a frenare la corretta gestione della cosa pubblica nel comune del Torrione. Il segretario generale del PCI-ML, nell’augurarsi che il consiglio, pur monco, possa trattare tutti i punti in discussione,  denuncia in particolare le anomalie nella gestione del porto tramite la subconcessione alla società “Marina del Raggio Verde”, oltre a rimarcare le tante  mancate  risposte dell’amministrazione sulle numerose interrogazioni rivolte dall’opposizione in questi due anni. Gravissima, per l’esponente comunista, la mancata soluzione al problema di una sede adeguata per ripristinare la presenza dei Carabinieri nel comune di Forio, a fronte dell’aumento della microcriminalità negli ultimi anni. Savio attacca l’amministrazione anche sulle pietose condizioni della spiaggia di Cava dell’Isola, che alle soglie della stagione turistica giace ancora in una situazione di degrado e di mancanza totale di sicurezza. Dopo i quattro interventi dell’opposizione, interviene la consigliera Maria Grazia Orlacchio, che a dispetto  della “diserzione” da parte dei suoi colleghi di maggioranza rivendica l’irrinunciabile centralità democratica del Consiglio, e risponde alle critiche mosse sulla gestione del Porto, promettendo comunque la massima disponibilità nel risolvere le criticità emerse. Si passa, o meglio si tenta di passare, alla discussione dell’ordine del giorno, ma prima viene trattata la questione  pregiudiziale sollevata dal consigliere Nicolella riguardo l’eventuale superamento dell’art. 14 del regolamento del consiglio comunale che chiede la presenza di almeno la metà dei consiglieri per poter deliberare, norma oggettivamente  da aggiornare in relazione al Decreto Legislativo 267/2000 e allo stesso statuto. Secondo l’avvocato Nicolella, anche per una questione di rapporto gerarchico tra fonti normative e interpretando lo spirito innovatore del Testo Unico degli Enti Locali, il consiglio può deliberare validamente. Il Presidente del Consiglio Comunale Michele Regine e il Segretario Castaldi condividono la sostanziale bontà del ragionamento di Nicolella, ma ritengono che sia necessaria dapprima una modifica o comunque l’enunciazione di un’interpretazione autentica (interpretazione di una norma da parte dello stesso organo che l’ha emanata, ndr) da parte  del Ministero. La discussione prende una piega di altissimo interesse giuridico, ma che ha l’effetto di allontanare progressivamente il pubblico presente in sala, tra cui i vari dipendenti della Ego Eco venuti ad assistere al consiglio, delusi per l’ennesima volta dall’atteggiamento delle istituzioni verso la loro difficile situazione. Intanto si arriva alle ore 20 senza ancora aver toccato alcun punto all’ordine del giorno. Il Presidente Regine, mettendo a verbale la volontà di inoltrare un interpello al Ministero per ottenere la suddetta interpretazione autentica del paradosso normativo creatosi, preannuncia la volontà di sospendere e di sciogliere il consiglio vista l’impossibilità di arrivare a qualsivoglia deliberazione su ogni tema o mozione espressa dal consesso civico. L’opposizione non si piega: Vito  Iacono rivendica il valore politico della discussione in consiglio: sui temi del porto e dei rifiuti, spiega Iacono, esistono già agli atti diverse proposte dell’opposizione. Nicolella chiede che il Prefetto prenda una decisione sull’atteggiamento della maggioranza, che ha disertato il consiglio, comportamento che costituisce un pesante “vulnus” inferto alla vita democratica foriana in ordine ai temi scottanti che l’amministrazione evita di discutere nel merito. Savio afferma che le responsabilità dell’anomala e paradossale situazione  creatasi a causa della diserzione di massa dei consiglieri di maggioranza va ricercata nella Segreteria Generale del Comune, ritenendo il consiglio in corso potenzialmente in grado di deliberare validamente sui temi proposti. Alle 20:15 l’assemblea viene definitivamente dichiarata sciolta. Dichiarazione tombale di Gigi Lista, attivista di “Noi siamo Nessuno”: «Siamo venuti ad assistere a una farsa: due ore per essere nuovamente presi in giro dalla maggioranza. È ora di finirla».

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