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SCIA difforme, chiuso un locale a Lacco Ameno

Il provvedimento è stato sollecitato dall’ASL ed eseguito dal Comune con una apposita ordinanza. Si tratta di un pub ubicato nel centro del paese che negli ultimi tempi era diventata punto di riferimento

Prima lo fanno aprire e poi lo chiudono. È questa la triste storia di “Bo-VINO”un locale commerciale di Corso Angelo Rizzoli a Lacco Ameno. L’accorsato pub, dedicato alla carne bovina nel pieno centro del paese, era divenuto in questi mesi un punto di riferimento per tanti clienti. Peccato però, che a quanto pare la sua attività non fosse corredata di tutti i visti necessari e soprattutto del nulla osta dell’Asl. Non è il primo intervento in tal senso dell’ASL Na 2 nord che poche settimane fa era intervenuta censurando pesantemente un albergo non lontano dal civico n.30 del punto vendita in questione. Posto ai piedi di uno storico palazzo lacchese quest’ultimo è finito in questi giorni al centro di una vera e propria bufera burocratica, rigorosamente in salsa lacchese. Sotto accusa la SCIA acquisita al prot. dell’Ente Locale (n. 9534) il 6 settembre 2022 con la quale il sig. Ciccarelli Vincenzo originario di Massa di Somma, ma residente Forio nella sua qualità di Legale Rappresentante della Società BO-VINO srls con sede in Ischia segnalava l’inizio di Attività di macelleria, salumeria, gastronomia con servizio take away e altresì di somministrazione presso l’attività denominata “BO-VINO” .

A sollevare dobbiamo sulla predetta SCIA è stata la stessa ASL con il dipartimento di prevenzione della 2 Nord di Nello Carraturo. Una nota al prot. n°.5462/2023 trasmessa a mezzo pec in data18 maggio 2023, che spezza sul più bello i sogni di impresa dell’attività di ristorazione. Infatti secondo il verbale ASL NA 2 NORD – Dipartimento di Prevenzione UOPC DS 36 Procida “a seguito dell’ispezione effettuata presso l’attività di somministrazionedi alimenti e bevande denominata BO-VINO sita al C.so A. Rizzoli n. 30, evidenziando “una difformità delle linee di attività inserite nella richiesta”. Cosi, dopo 8 mesi dalla presentazione al comune della SCIA del Ceccarelli, solo dopo l’intervento dell’ASL il comune si accorge che quella SCIA era “sbagliata”! Se non ci fosse da piangere ci verrebbe da ridere… In ogni caso, nel tentativo di tamponare la problematica il Comune di Lacco Ameno ha scaricato subito il privato commerciante e alla stregua delle cesure ASL ha emanato una prima Ordinanza ad adempiere (prot. n°. 5764/U) emessa dal Responsabile del IV Settore Urbanistica ed edilizia privata; poi considerato che nel caso in esame si riscontrano i presupposti per l’applicazione della misura interdittiva prevista dalla norma, spiegano dal Palazzo Comunale, “Constatata la regolarità degli atti dai quali risulta provata la fondatezza dell’accertamento” il responsabiledell’Ufficio “SUAP ed Attività Produttive” Valeria Chiocca ha ordinato al Legale Rappresentante della Società BO-VINO srls con la cessazione immediata dell’attività disomministrazione di alimenti e bevande denominata “BO-VINO” e contestualmente a modificare la SCIA in quanto “risulta richiesta di linea disomministrazione non autorizzabile per mancanza di requisiti, essendo la struttura concepita pervendita al dettaglio di carni, lavorazione delle carni e produzione di gastronomia con asporto”.

Il provvedimento, ovviamente,è impugnabile con ricorso giurisdizionale avanti al TAR per la Campania entro il termine di 60giorni decorrenti dalla notifica o comunque dalla piena conoscenza del presente atto daparte del destinatario o, in alterativa, con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro

120 giorni decorrenti dal medesimo termine. “L’inottemperanza al provvedimento costituisce reato punito ai sensi dell’art. 650 del codice penale e che i provvedimenti eventualmente necessari per l’esecuzione d’ufficiosaranno adottati con le modalità previste dall’art.5 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.Le forze dell’ordine sono incaricate della vigilanza per l’esecuzione del presente provvedimento” spiega il responsabile Valeria Chiocchia a cui è toccato l’onere di chiedere la predetta attività. Non sono giorni facili per le attività commerciali del certo cittadino. Una pizzeria limitrofa al BO-VINO, la Pizzeria del Piccoletto ha dovuto rimuovere tutte le fioriere e le piante ornamentali, ufficialmente per motivi di spazio e di viabilità. Con l’avvio della stagione estiva, ma anche con il fermento politico che inevitabilmente le urne di Forio e Casamicciola hanno prodotto, l’attenzione torna massima nei luoghi sensibili del paese.

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Mauro

E niente tutto normale se nn hai pagato la tangente per avere la carta che ti attesta che puoi fare qualcosa dove la fai tranquillamente anche senza quella carta nn puoi azzardarti a lavorare fare scontrini e generare turismo e tasse ma perché non chiudiamo sta Asl che se andiamo a vedere nn avrà na carta giusta per esercitare in Italia

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