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Sciopero Caremar, banco di prova per i sindacati

di Marco Gaudini

 

ISCHIA – Quello dei trasporti è ormai un tema costantemente presente nelle nostre cronache, a riprova di quanto questo argomento costituisca un elemento centrale della vita sociale della nostra isola. Su questo versante negli ultimi mesi, purtroppo le criticità non sono mancate, ed ormai tutto il sistema dei trasporti marittimi si avvicina sempre di più alla deriva, tanto da indurre i Sindaci dell’isola, come riportato nell’articolo pubblicato ieri, a chiedere a De Luca un incontro urgente per far fronte alle varie problematiche. A questa già di per sé complessa situazione si aggiunge anche  un’altra dura tegola. L’organizzazione sindacale Or.S.A. Marittimi ha infatti proclamato ben 48 ore di sciopero regionale per la Campania dei lavoratori marittimi appartenenti alla società Caremar spa Rifin, per oggi e domani,  15 e 16 febbraio. Con una nota, infatti l’organizzazione sindacale ha comunicato alla commissione di garanzia per lo sciopero, al Prefetto,  ai vertici della società marittima, ed alla Regione Campania, che “considerata espletata la procedura di raffreddamento come prevista dalle leggi 146/90 e 83/2000, visto l’esito negativo della stessa, e la totale mancanza di accordo tra le parti, dichiara lo sciopero”. Già recentemente lo scorso 8 e 9 gennaio, il sindacato in questione proclamò 48 ore di sciopero, che però non ebbe una grande risposta tra gli stessi lavoratori. Adesso però pare che la situazione sia diversa, o almeno più “sentita” dai dipendenti della società di navigazione, anche se le motivazioni che hanno indotto il sindacato a proclamare lo sciopero risultano essere sempre le stesse. Tra i problemi alla base della protesta sindacale indetta da Or.S.A. Marittimi, vi sono le questioni legate alla turnazione di lavoro, l’assenza di dialogo e confronto tra il sindacato e la società, ed i licenziamenti. Certamente questo sciopero, oltre a far emergere alcune delle criticità del rapporto tra la nuova società Caremar ed i dipendenti, costituisce anche un vero e proprio banco di prova per “misurare” la forza del sindacato Or.S.A. Marittimi. Giova infatti ricordare che questa organizzazione sindacale è l’unica che non ha siglato, come tutte le altre, l’accordo con la società. E quindi dall’adesione allo sciopero si comprenderà se realmente le rimostranze portate avanti dall’Or.S.A. Marittimi, siano sentite o meno.

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