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Sciopero Caremar, un’altra giornata di “passione”

di Marco Gaudini

 

ISCHIA – Si è concluso ieri lo sciopero dei lavoratori Caremar,  indetto dall’organizzazione sindacale Or.S.A. Marittimi che ha determinato numerosi disagi e disservizi per l’utenza del trasporto marittimo del golfo di Napoli. Una giornata che ha nuovamente riportato al centro dell’attenzione mediatica la vertenza Caremar.  Sono stati pochissimi, infatti, i vettori in navigazione con la maggior parte di navi ed aliscafi fermi grazie all’alta adesione allo sciopero dei lavoratori i quali – cosi’ come si legge nel comunicato diramato dall’Or.s.A. – «non accettano trasformazioni unilaterali dei rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato e le decurtazioni economiche finalizzate esclusivamente al raggiungimento di un maggior profitto da parte dell’azienda a discapito dei lavoratori. Così come inaccettabile è l’ostinato rifiuto di applicare il contratto nazionale del lavoro in relazione all’orario che non dovrà superare le 8 ore giornaliere». Per chiedere con forza il rispetto dei diritti dei marittimi Caremar, i lavoratori si sono riuniti a Napoli nella sala d’attesa di Porto Calata di Massa dove da tempo i bigliettai licenziati sono in presidio permanente. In molti infatti hanno accolto l’appello di Nicola Lamonica, il quale ha sottolineato, che l’Autmare è impegnata contro la privatizzazione della Caremar che ha anche causato il peggioramento delle condizioni di lavoro dei marittimi. La buona riuscita della protesta è stata commentata dal Segretario Nazionale dell’Or.s.A. Marittimi Gennaro Bottiglieri, che a riguardo ha precisato:«anche in questo caso, abbiamo avuto un’adesione di circa il 95%, segnale questo, che dimostra quanto le nostre rimostranze siano sentite dai lavoratori. Siamo stati ricevuti anche dal Comune di Napoli, che ha preso in esame tutte le nostre istanze ed abbiamo concordato di chiedere un incontro al Prefetto, ed alla Regione Campania. Noi siamo stati molto chiari, e siamo persone responsabili – ha specificato Bottiglieri – abbiamo da tempo chiesto un tavolo di confronto con la società senza però avere alcun riscontro. Il disagio all’utenza non è causato dal nostro sindacato, che ha il maggior numero di iscritti, ma dalla Caremar, e noi non conosciamo le motivazioni di questo atteggiamento». Intanto contro l’accordo di 2° livello, il sindacato Or.s.A. ha indetto un referendum consultivo che si terrà il prossimo 29 e 3O marzo.

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