SCOPERTO MAXI ABUSO EDILIZIO A FIAIANO

Blitz congiunto di polizia municipale e polizia di Stato, si stava di fatto costruendo un residence abusivo con alcuni appartamenti già ultimati e arredati: le opere attribuibili a un noto imprenditore edile. La struttura era già stata sequestrata tempo fa, oggi saranno nuovamente apposti i sigilli. Tutte le anomalie di una vicenda “particolare”…

Sarebbe venuto su un vero e proprio residence, con una superficie tutt’altro che limitata e a occhio e croce capace di somigliare a quella di un campo di calcio. Un abuso edilizio di quelli formato “gigante” che si perpetrava da tempo in località Fiaiano, in un’area praticamente attigua al campetto di calcio e dunque nemmeno così nascosta. Ma chi lavorava – chissà da quanto tempo – l’abilità di rimanere occultato ce l’aveva eccome, al pari delle maestranze che si sono succedute nelle opere di costruzione che in alcuni casi erano a buon punto, in altre allo stato grezzo e in altre ancora ultimate al punto tale che almeno due appartamenti si presentavano già arredati. Una maxi speculazione edilizia che è stata fermata ieri mattina al termine di un’operazione congiunta condotta dagli agenti di polizia municipale del Comune di Barano, guidati dal comandante Ottavio Di Meglio, e dal personale del commissariato di polizia di Ischia, diretto dal vicequestore Ciro Re. L’arrivo sul posto, tra l’altro, non è passato per niente inosservato visto lo spiegamento di uomini e mezzi che in una fase iniziale ha quasi lasciato presagire che stesse accadendo qualcosa di diverso. 

Gli abusi edilizi sarebbero riconducibili, stando ad alcune indiscrezioni trapelate, ad un noto imprenditore isolano che opera nel settore dell’edilizia anche se dal punto di vista pratico l’amministratrice della società i cui mezzi stavano operando nel momento in cui è scattato il blitz delle forze dell’ordine sarebbero intestati alla sorella, che dunque di fatto sarebbe il soggetto che rischierebbe la denuncia in stato di libertà all’autorità giudiziaria. Il lavoro degli investigatori, in ogni caso, è stato lungo e complesso al punto tale che nel momento in cui scriviamo e andiamo in macchina il quadro della situazione non è ancora completo e definito. Della vicenda infatti è stato investito l’ufficio tecnico di Barano che avrebbe riscontrato una serie di anomalie. Non è tutto, alcuni degli immobili oggetto dell’operazione condotta ieri erano già stati sequestrati in passato dai carabinieri della Stazione di Barano. Gli stessi furono poi dissequestrati dall’autorità giudiziaria ma è chiaro che i lavori non sarebbero potuti riprendere. Ebbene, secondo quanto appurato da polizia municipale e ps, non solo sarebbero ricominciati ma si sarebbe provveduto anche a implementare gli abusi, costruendo nuove volumetrie. In maniera un po’ maliziosa si potrebbe discutere di come una struttura del genere sia passata inosservata a tutti (le foto che vi mostriamo sono originali e soprattutto decisamente eloquenti) ma su questo ovviamente non possiamo che limitarci a porre sul tavolo di discussione quello che resta un interrogativo accompagnato ad una “perplessità”di fondo.

Sul posto sono stati trovati degli operai al lavoro, alcuni dei quali sarebbero risultati impiegati in nero ma le vere stranezze di questa vicenda sono altre. Nel tardo pomeriggio di ieri l’ufficio tecnico di Barano si è ritrovato in municipio per una riunione fiume al termine della quale il “parto” sarebbe consistito in una dettagliata relazione da consegnare alla polizia di Stato. Negli uffici di via delle Terme, tra l’altro, sia il dirigente Ciro Re che i suoi più stretti collaboratori sarebbero rimasti sorpresi dalla inusuale richiesta della polizia municipale, che avrebbe chiesto di poter riferire direttamente all’autorità giudiziaria su quanto accaduto. Una richiesta su cui ovviamente è stato opposto un tanto garbato quanto fermo diniego. Nella giornata di oggi, verosimilmente, alla struttura saranno apposti i sigilli. 

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